Ferrari 488 Pista: La Leggenda Del Cavallino Straordinario
FERRARI 488 PISTA
LA LEGGENDA DEL CAVALLINO STRAORDINARIO
Testo di Alessandro Marrone / Foto di Jay Tomei
E’ uno strumento letale, capace di strapparti l’anima dal petto, tatuare il suo nome a caratteri maiuscoli e rimettertela al suo posto – sarà impossibile dimenticare la sua violenza e quasi ti scordi di quanto sia esteticamente sexy.
Ho sempre pensato che nel film “La Leggenda Degli Uomini Straordinari” mancasse un personaggio fondamentale: Enzo Ferrari. Lasciatemelo dire, il Drake non era un essere umano e non solo perché avesse la capacità di rendere vivo anche un semplice aeroplanino di carta, ma perché giorno dopo giorno ha vissuto un’avventura fin troppo magica per essere anche solo che sognata da tutti gli altri. Imitato, additato e accusato, soprattutto perché invidiato, è grazie a lui se il mondo dell’automobile non smetterà mai di regalarci emozioni. A lui dobbiamo quella incessante corsa al miglioramento prestazionale e per lui siamo pronti a tutti pur di restare aggrappati ad un modo di vedere le auto sportive che per molti è in via d’estinzione. Non intendo scagliarmi addosso all’elettrico, tantomeno all’ibrido e neppure ai propulsori turbo, poiché reputo che ogni innovazione sia la benvenuta a patto di rendere l’esperienza di guida più straordinaria. Penso piuttosto a come le sensazioni di guida siano spesso fin troppo filtrate, tanto da farci quasi desiderare di salire a bordo di supersportive con qualche anno sulle spalle, dove la mancanza di cavalli nel motore veniva compensata da un assetto rigido come una tavola di legno e dal timore di vedere la propria vita scorrere davanti agli occhi alla prima curva presa con troppa convinzione.
Definisco le mie trasferte a Maranello come un autentico pellegrinaggio e stavolta più di ogni altra occasione il viaggio sarà indimenticabile. Ad aspettarmi c’è la 488 Pista, attualmente (esclusa la freschissima F8 Tributo) la berlinetta con motore posteriore centrale più potente del listino, basata sulla già straripante 488 GTB e indirizzata a chi professa la più pura adorazione verso la guida estrema. Il fatto è che la 488 Pista non è estrema come potreste pensare, ma tutto dipende da come ci si relaziona con lei e perdonatemi se non sarò qui a rifilarvi una ad una le migliaia migliorie ingegneristiche che rendono la Pista così diversa dalla sorella più civile GTB – sono sicuro che avrete letto tanti altri colleghi e vari copia/incolla delle cartelle stampa. Per me, una Ferrari è qualcosa che tocca le corde delle più profonde emozioni umane, un delizioso solletico a quella passione che arde dentro chi riesce ancora a emozionarsi alla vista di una supercar bassa, larga, rossa e con strisce che sembrano ammonirti “Faccio sul serio, sei alla mia altezza?”.
Senza andare troppo indietro nel tempo, la 488 Pista riprende il discorso della 360 Challenge Stradale, della 430 Scuderia e della 458 Speciale, l’ultima versione hardcore con motore aspirato. Questo significa meno peso, più potenza, una maggiore concentrazione verso una guida più estrema e una serie di accorgimenti stilistici e meccanici che la rendono un modello completamente differente rispetto alla 488 GTB. Al riguardo nutrivo qualche dubbio, soprattutto perché continuavo a chiedermi come potesse essere possibile che in Ferrari sarebbero riusciti a evolvere le già spaventose prestazioni della GTB tradizionale, figuriamoci a renderle più sensorialmente vivide, brutali. La 488 Pista ci riesce grazie ad una progettazione che potrebbe sembrare partita da zero, con un V8 da 3.9 cc che mantiene il doppio turbo ma che trae linfa vitale dalle 488 Challenge impegnata nel mondo delle corse. Allo stesso modo si “prendono in prestito” l’enorme diffusore posteriore in carbonio e l’impianto di scarico in Inconel, il quale permette di risparmiare 9,7 kg grazie all’utilizzo di questo speciale materiale aeronautico. Lo stesso blocco motore pesa 19 kg in meno e riesce a erogare 52 cavalli in più di prima, ma su questo ci torneremo dopo.
Anche un osservatore distratto noterebbe le vistose differenze rispetto alla GTB, soprattutto all’anteriore dove troviamo il cosiddetto S-Duct, ovvero un canale di diretta ispirazione F1 che parte dal paraurti anteriore e si ingloba nel cofano creando un condotto aerodinamico non lineare. Allo stesso modo abbiamo nuovi deviatori di flusso sul fondo (piatto), piccoli flap attivi che permettono una migliore resistenza aerodinamica alle alte velocità e uno spoiler più pronunciato al posteriore, ma fidatevi se vi dico che non basterebbe un semestre per analizzare nel dettaglio gli upgrade meccanici di cui è dotata la Pista, come le nuove bielle in titanio, il nuovo albero motore e il volano, per un buon 50% di componenti differenti rispetto al motore dal quale trae origine.
Il Drake approverebbe tutto questo, ma sono sicuro che dopo aver dato una pacca sulla spalla ai suoi ingegneri, punterebbe direttamente il suo sguardo alla chiave rosso fuoco posta sulla scrivania dell’ufficio stampa, pronto a mettere alla prova questa incredibile conquista tecnologica. In questo momento aggiungo un’altra spunta alla mia personale lista degli “obiettivi da realizzare” e mi calo nell’abitacolo, trovando subito la posizione ideale grazie ai rigidi sedili a guscio ed eliminando anche il più piccolo movimento del corpo grazie alle cinture a quattro punti, un modo come un altro per metterti in guardia che si farà sul serio. Dopo pochi minuti, le preziose nozioni tecniche del briefing precedente alla prova sballottano nella mia scatola cranica, mentre cerco di raccogliere tutta la mia forza di buona volontà per rendermi conto che ciò che sta succedendo non è il risultato di uno tra i più ottimistici sogni ad occhi aperti.
La 488 Pista urla come una pazza, in modalità Sport digrigna i denti e in Race ti strappa la faccia ad ogni accelerata, a patto che ci sia abbastanza spazio per affondare il piede destro sino alla linea rossa. La progressione è qualcosa di disumano e mentre mi affanno nel mantenere una parvenza di calma, cerco di ricordare quanto la 488 GTB mi avesse stupito in occasione della mia prova di due anni fa. La Pista è una belva selvatica che accetta di essere addomesticata, infatti ti consente di muoverti a tuo agio e oltrepassare senza problemi dozzine di paesini attorno a Maranello, ma nel momento in cui trovi il coraggio – o l’incoscienza – di buttare il gas a pavimento ulula verso il cielo e ti strattona tra cambi di direzione capaci di ricordarti cos’hai mangiato lo scorso Natale e quella innaturale progressione che sale sino a 8.000 giri, erogando 721 cavalli di potenza. I due cannoni di scarico deflagrano una sinfonia metallica che vi farà dimenticare i vostri gusti musicali e a ogni cambio di marcia, il 7 marce dispenserà ciò che ritiene più opportuno al fine di trasmettere la sensazione e la fluidità di un propulsore incentrato sul più completo appagamento del guidatore.
Al volante inanelli i sette peccati capitali dopo appena cento metri, la 488 Pista ti punge un nervo scoperto e dopo averti trasmesso abbastanza confidenza è naturale che ti ritrovi a giocare una partita di roulette russa, disattivando il controllo trazione e spingendo il posteriore ad allargare in uscita di curva. I Michelin Sport Cup 2 vogliono essere scaldati a dovere, ma complice l’asfalto rovente e un susseguirsi di tornanti che si attorcigliano l’uno sull’altro, è facile notare come quest’auto sia in grado di restare letteralmente incollata alla strada. Il battistrada a mescola morbida raccoglie qualsiasi cosa e la fa sbattere all’interno dei passaruota, enfatizzando quella sensazione racing che traspira da ogni centimetro di un abitacolo ridotto all’essenziale, tra Alcantara e carbonio, ma non troppo dissimile da quello della GTB, con la quale condivide anche il volante con il manettino, i mastodontici paddle del cambio in fibra di carbonio, il tunnel centrale dal quale selezionare le marce e il sistema di infotainment integrato nei due display digitali che abbracciano il contagiri analogico. Se tenere giù il piede mentre si affronta una curva veloce di ampio raggio richiede un discreto numero di peli sullo stomaco (o poco sale in zucca), giocare con il posteriore diventa quasi più semplice, a condizione che lo si faccia in una semplice uscita da un tornante – per esempio – affondando l’acceleratore e lasciando che i 721 cavalli facciano il resto, agevolati anche dal SSC (Side Slip Control System).
Per i detrattori dei motori turbo, la 488 Pista dispensa un’erogazione che rimanda a quell’inconfondibile fluidità di un aspirato, ma farlo con 770 Nm di coppia scaricati sul solo asse posteriore alle volte ricorda l’effetto che si ottiene infilando le dita bagnate in una presa elettrica. A seguire la giusta pressione sul gas segue un boato primordiale, qualcosa che sembra venuto dalla peggiore creazione di H.P. Lovecraft. L’attimo dopo ti ritrovi arpionato al volante, scosso da un assetto rigido come la pietra, ma perfettamente in grado di assorbire le asperità e le imperfezioni della strada sotto di te. L’impianto frenante è dotato di dischi carboceramici da 398 mm all’anteriore (con 6 pistoncini a pinze fisse) e 360 mm al posteriore (con 4 pistoncini a pinze fisse). Sarebbe riduttivo dire come siano indispensabili per rallentare e frenare a dovere un proiettile di questo calibro, per cui vi dirò che sono di vitale importanza per non spezzare andature da ritiro di patente assicurato sino ai nipoti dei vostri nipoti, e accentuare invece l’intimità con una vettura che sembra mandata a noi dal Drake in persona.
Dopo qualche ora di guida è obbligatorio fermarsi e lasciare che il cervello processi le informazioni sensoriali accumulate. Bisogna pur sempre rendersi conto che si tratta di un giocattolo da 300.000€ e che non si limita soltanto a bruciare lo 0-100 km/h in 2,8 secondi, uno 0-200 km/h in 7,6 secondi e toccare una velocità massima di 340 orari. Quando sei nel suo guscio in carbonio e vieni messo alla prova dal frastuono del suo V8, dai tonfi meccanici che avvengono sotto di te e da come la strada davanti ti scivola via, è difficile tenere a mente che nonostante l’auto faccia molto, moltissimo sforzo al fine di permettere un tipo di guida simile su strade che tutti i giorni accolgono utilitarie, camper e camioncini, il minimo errore porterebbe a esiti fatali ed anche se certe prestazioni si addicono più a un videogioco che alla vita reale, qui non esiste il tasto reset. C’è però una nuova diavoleria chiamata FDE (Ferrari Dynamic Enhancer), la quale si attiva con il manettino in posizione CT-OFF e consente di intervenire su aspetti come l’ampiezza dell’angolo di sbandata, giocando di anticipo e calibrando al meglio la dinamica di uno slide da poster. Già, ci vuole proprio un buon motivo per avere il coraggio di fermarsi e scendere da queste montagne russe.
La 488 Pista è uno strumento letale, è come Jack lo Squartatore automobilistico, così capace di strapparti l’anima dal petto, tatuare il suo nome a caratteri maiuscoli e rimettertela al suo posto – sarà impossibile dimenticare la sua violenza e quasi ti scordi di quanto sia esteticamente sexy, con ogni linea al suo posto, le giuste proporzioni e quel tipico vestito da auto da sogno, che in rosso e con stripes NART trova la sua massima espressione. La più tipica diranno in molti, ma anche la più distintiva tra tutte, quella che un umile appassionato di belle auto come me sceglierebbe perché delineata dal più nitido sogno ad occhi aperti della mia vita. Mi fermo ancora, alzo gli occhi al cielo e sorrido, e se in questo momento il Drake starà volgendo il suo sguardo su questa sua straordinaria nipotina, sarà fiero di aver realizzato ancora una volta il sogno di un bambino, magari un po’ cresciuto, ma pur sempre di quelli che se disegnavano una macchina ancor prima di imparare a scrivere, sarebbe stata rossa e capace di correre forte. Lo ammetto, non così forte.
FERRARI 488 PISTA
Layout – Motore posteriore centrale, trazione posteriore
Motore – V8 cilindri 3.902cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 721 cv @ 8.000 rpm
770 Nm @ 3.000 rpm
Peso – 1.530 kg
Accelerazione – 2,8 sec.
Velocità massima – 340 km/h
Prezzo – da 296.000 €