DIETRO LA LENTE DI ARNAUD TAQUET
Edito da Alessandro Marrone
Fotografie: Arnaud Taquet
Se il desktop del vostro computer non è il classico prato di Windows, avrete molto probabilmente messo uno dei lavori di Mr. Taquet – soprattutto se avete un debole per le auto e la fotografia, proprio come noi. In un periodo in cui, per credersi fotografi, molti pensano che basti avere una buona fotocamera e discrete abilità di editing, la realtà è profondamente differente. Prima di tutto la passione non basta, perché proprio come per un musicista o un pittore, un vero fotografo deve sapersi destreggiare attraverso svariate tecniche e le più disparate richieste dei propri clienti. Poi, per chiarire il concetto, date uno sguardo alle sue foto e capirete perché stia scalando le vette dell’industria automobilistica al posto di tanti altri. Mi sono incontrato con Arnaud e durante una bella chiacchierata, ci siamo concentrati sulle auto che guida ogni giorno e sul perché 2 su 2 siano sportive inglesi. Ma non potevamo esimerci dal dare un breve sguardo sul suo percorso professionale, dagli inizi sino ad oggi, in cui ha letteralmente formato uno stile personale che potremmo definire “movimento car-porn”. Si, non importa cosa scatti, se una McLaren o una qualsiasi city car, la farà sembrare bellissima – fine della storia. La parola va al Renoir della fotografia automobilistica moderna.
Chi è Arnaud Taquet e quando il tuo amore per le auto ha incontrato quello per la fotografia?
Sono un fotografo commerciale francese (lavoro per case auto, pubblicità, marketing, ecc), ma sono anche un appassionato di motori – quando non sogno ad occhi aperti, sto sicuramente guidando o scattando foto. Risiedo nel sud della Francia, ma viaggio per tutta Europa ed in giro per il mondo per i miei clienti, dando così anche sfogo alla mia passione per i viaggi e per la scoperta di aree incontaminate e selvagge.
Ho sempre amato le auto sportive, la velocità e da giovane – voglio dire, ancora più giovane (ho 23 anni ed ho lanciato il mio business a 17) ho sviluppato il mio interesse verso tutto ciò che mi sembrava bello: dal design all’arte, dalla fotografia alla moda.
Ho avuto per le mani la mia prima fotocamera a 14 anni ed ho cominciato a “scattare” auto sportive che vedevo per strada, sinché un giorno un collezionista di supercars mi chiese di inviargli le foto che avevo fatto alla sua auto. Gli piacquero a tal punto che mi incaricò di svolgere qualche shooting ad alcune vetture della sua collezione (Mercedes McLaren SLR, RR Phantom, Porsche Carrera GT ecc.) e mi pagò comprandomi attrezzatura fotografica. Mentre studiavo ho contattato riviste francesi alle quali vendevo alcuni dei miei contenuti (immagini e testi). Dopo qualche mese, un paio di testate mi inviarono per il lancio stampa di alcune vetture (in pista, dato che non avevo ancora la patente di guida). Dopo queste esperienze decisi di creare il mio magazine personale (CRUSH Magazine, tre uscite, 12.000 copie a livello nazionale) e cominciai a viaggiare parecchio per produrre materiale interessante. Un giorno, di ritorno da un road trip, un brand mi chiese di non pubblicare il materiale che avrei a breve messo sulla mia rivista, poiché intendevano acquistarlo ed utilizzarlo per il loro marketing. Qui decisi che mi sarei concentrato a lavorare per le case come stampa/marketing/commerciale e poiché mi mancava il tempo per seguire il mio magazine, lo abbandonai definitivamente. Da quel momento ho avuto modo di scattare per Pagani, Audi, Lexus, McLaren, Hyundai, Seat, Mercedes-Benz, Honda ecc. ed uno degli aspetti migliori è quello di svegliarsi ed andare al lavoro senza neanche viverlo come tale.
Cosa guidi?
Attualmente ho tre auto. Collaboro con Seat da circa due anni e dato che mi occupo di seguire parte dei loro social media, ho a disposizione una Seat Ateca (lo scorso anno una Leon X-Perience) come auto per tutti i giorni. La mia prima vera e propria sportiva è stata ed è tutt’ora una Aston Martin V8 Vantage del 2008 ed ho recentemente acquistato una Lotus Exige 240 Cup.
Hai effettuato modifiche particolari?
Quando ho comprato l’Aston era stock al 100%, ma ad essere sincero, durante il mio primo viaggio da nord al sud della Francia (attraversando le Alpi), ho sentito che era troppo morbida, soprattutto nei confronti dell’ottimo motore e del telaio stesso. Il look è rimasto invariato, ma ho optato per delle sospensioni con molle più corte per aumentarne la stabilità. Poi, dato che dovevo anche cambiare i dischi freno, ho effettuato un upgrade montando pastiglie più performanti. Infine, ma è un intervento di manutenzione, qualche settimana fa ho sostituito la frizione.
Per quanto riguarda la Lotus, l’auto era già stata portata allo stage da 270 cavalli, così ho deciso di indirizzarmi verso un setup più votato alla pista, wrappandola infine con un disegno davvero singolare.
Ecco i principali motivi:
– l’auto era verniciata male ed il colore originale non mi piaceva affatto (una specie di giallo mostarda)
– la pellicola protegge la vernice ed anche la carrozzeria stessa
– ho sempre voluto un look del genere ed una Lotus sarebbe stata la vettura ideale
– ho lavorato per McLaren Special Operations per tre anni e la P1 è tutt’ora una delle mie auto preferite. Il pattern è ispirato proprio ai prototipi della P1
Per quale motivo hai scelto queste auto?
Aston
Avevo circa 50.000€ da investire in un’auto sportive. Ho sempre desiderato un’Aston Martin. Ho tenuto in considerazione anche altre opzioni. Ferrari F355: una grande auto, ma non mi piace lo spirito e la filosofia del marchio. Porsche 997 Carrera S: troppo…comune e le manca l’anima. Maserati GranTurismo S: quel cambio…
L’unica alternativa che avevo quasi portato a casa era una Honda NSX originale al 100% e con un chilometraggio piuttosto basso. È un’auto straordinaria da guidare ed anche un buon investimento per il futuro, ma mi chiesi se avessi preferito quella o un’Aston in garage…
Inoltre, mentre cercavo tra le V8 Vantage in vendita mi ero letteralmente innamorato di quella che ho poi acquistato per il basso chilometraggio (27.000 km) e per le specifiche: manuale, pentland green, cerchi grigio scuri, interno nero con impunture verde scuro e sedili sportivi.
Lotus
Dopo essermi trasferito dal nord al sud della Francia ed aver guidato l’Aston per oltre un anno, mi è venuta voglia di qualcosa di più grezzo e che non fosse necessariamente bella come la Aston, ma volevo che fosse una vera auto sportiva. Dopo aver guidato la nuova Renault Megane 275 Trophy-R mi sembrò l’auto ideale, sinché un amico non mi disse di una Lotus Exige 240 Cup in vendita. Anche in questo caso mi innamorai delle specifiche: Race version (roll-cage, stage 3 con scarico sportivo, interno in alcantara, 270cv e fibra di carbonio ovunque, ecc).
Cosa ti piace di più di loro?
Aston
Poiché sono molto giovane e per il fatto che ci sono molte persone invidiose, volevo un’auto che non suscitasse odio e Aston Martin è probabilmente l’unico marchio che ne resta fuori. É un’auto che non ti mette al centro dell’attenzione, perlomeno non come Ferrari o Porsche. É classica, discreta, bella, ha un bel sound ed è polivalente ed in grado di fare tutto ciò che le chiedi, dall’accompagnarti al supermercato in centro sino ai lunghi viaggi autostradali o fantastiche guidate su strade di montagna.
Lotus
É sempre inglese, ma completamente differente dalla Aston. É anche più larga della Megane Trophy, fa un baccano infernale ed è incredibilmente scomoda ed inutilizzabile nel traffico cittadino – ma è sexy e ti fa sentire vivo. Avevo già un’auto dalle grandi dimensioni e sentivo che volevo un’auto stupida che fosse adatta alla mia età (ahaha).
Raccontaci qualche aneddoto sulle tue auto.
Aston
Quando l’ho comprata, l’ho portata immediatamente da Aston Martin Brussels (vivevo a Lille) per un check generale. Dato che ero riuscito a portarla a casa ad una cifra ragionevole chiesi al capo officina di spiegarmi come mai fosse più economica delle altre inserzionate. La sua spiegazione:
- il Pentland Green è estremamente raro, perché a quanto pare non piace a nessuno (i tipici clienti AM preferiscono il nero o l’argento)
- stesso discorso per lo SportShift ed io avevo preso un manuale. Ho trovato interessante il fatto che i motivi per cui ho scelto quest’auto fossero gli stessi per cui gli altri la evitavano.
Lotus
Ero così eccitato quando ho preso il volo da Nizza a Tolosa per ritirarla che mi sono completamente dimenticato che avrei dovuto guidare 800km per tornare a casa. Anche se ero felice per la mia auto nuova, tutto ciò che avrei voluto fare era darle fuoco, dato che arrivai a destinazione con un fortissimo mal di schiena ed un orrendo mal di testa.
Dove ti piacerebbe guidare in futuro?
Non credo che guiderò grandi distanze sulla Lotus e ammetto che sono davvero felice quando posso percorrere le strade attorno a dove abito. Due posti dove non vedo l’ora di guidare la V8 Vantage sono l’Isola di Man e la Scozia. Paradossalmente, il road trip che mi eccita maggiormente è quello che mi appresto a percorrere con la mia fidanzata, a bordo della Seat Ateca. Da Monaco, passando per i laghi Italiani e Svizzeri, sino a Vienna, passando poi per Budapest, la Transfagarasan (Romania) e da Istanbul sino in Slovenia, lungo la costa adriatica (Albania, Montenegro, Croazia). Vi terrò aggiornati J
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Uno ve l’ho appena detto! Per il resto non so molto su ciò che mi aspetta, dato che dipende dai clienti e molti progetti sono confidenziali e potrebbero variare all’ultimo. State pur certi che non appena potrò vi svelerò di più.
Le fotografie custodiscono un momento, un’emozione, e soltanto poche persone sono in grado di catturarle come sa fare Arnaud. Chissà quali altri scatti ci regalerà in futuro, tutto quel che sappiamo è che siamo felici di aver l’opportunità di ammirare questi capolavori, soprattutto perché auto e paesaggi sono una delle love story più belle mai create.