Quando si produce una vettura del calibro della 488 GTB, riesce davvero difficile pensare di doverla mandare in pensione. Eppure, dopo 4 anni dal suo debutto (a Ginevra, nel 2015) è il momento di cedere il testimone alla nuova F8 Tributo, che con il suo nome altisonante anticipa il fatto di avere il V8 più potente mai prodotto a Maranello.
Il 3.9cc è sempre spinto da due turbo, ma eroga 720 cavalli a 8000 giri (+50 rispetto alla 488 GTB) e 770Nm a 3250 giri. Prestazioni nell’ordine di 2,9 secondi per lo 0-100 km/h e appena 7,8 secondi per lo 0-200, con una top speed di 340 orari, grazie anche ad una riduzione del peso pari a ben 40kg, fermando l’ago della bilancia a 1330 kg. Resta ovviamente la trasmissione con cambio a doppia frizione e 7 rapporti.
La F8 Tributo non è soltanto più potente e più aggressiva, grazie ad un design reso più incline a fendere l’aria mediante aggiornamenti facilmente visibili all’anteriore e al posteriore, dove per esempio abbiamo un nuovo spoiler che sovrasta le due coppie di fari tondi. C’è il cosiddetto condotto S-Duct, utile per la gestione della fluidodinamica frontale e che contribuisce per un 15% in più sull’aumento di carico aerodinamico rispetto alla 488 GTB. Ad omaggiare uno dei modelli V8 più iconici di Maranello – la F40 – abbiamo il lunotto posteriore in Lexan, mentre nell’abitacolo troviamo bocchette dell’aria circolari, un volante dal design aggiornato e un nuovo display da 7 pollici per il passeggero. Dritta nei nostri sogni.