VOLVO XC60
PUNTANDO A NORD
Testo di Marco Rallo
Foto di Gian Romero
Avrei voluto a tutti i costi emulare il rigido clima scandinavo, ma alla fine mi ritrovo nel bel mezzo di un inverno a dir poco diverso da come me lo sarei aspettato. Se qualche settimana fa pensavo di inaugurare la tavola da snowboard nuova e calcare soffici manti innevati, sembra che per quest’anno dovremo passare direttamente a paletta e secchiello. Costretto così a stravolgere il piano iniziale studiato dal fotografo, guidando per svariate ore alla ricerca di un pizzico di neve e non potendo infilare l’auto nella funivia, bisogna accontentarsi e improvvisare. Quello che mi consola è che mi trovo al volante di una di quelle vetture che non vorresti più restituire e non sto scherzando, la nuova XC60 è qualcosa di spaziale.
Che gli scandinavi sappiano mettere anima e corpo in ciò che fanno è ormai appurato e la stessa Volvo, l’unico brand svedese sopravvissuto, dopo la scomparsa di Saab (ok, Koenigsegg, ma non produce SUV e berline), non sembra voler rallentare il proprio ritmo. Anzi ha addirittura concretizzato il progetto Polestar, che come saprete non rappresenta più la nicchia performance dei modelli che sfoggiano il martello di Thor nei fari anteriori, bensì un vero e proprio brand a sé, votato all’innovazione e di sicuro concentrato a mantenere alto l’interesse in quelle persone che si sentono a proprio agio con un discreto numero di cavalli sotto al cofano, anche se uno degli obiettivi principali è quello dell’elettrificazione. Con l’impeto dello stesso Dio della guerra, la XC60 mette in campo una presenza e un’immagine che non lasciano dubbi, Volvo vuole fare la voce grossa in quel segmento sempre più affollato e combattuto, che alla faccia di quelli che gli davano ben pochi anni di vita, dimostra come sia in grado di trascinare – letteralmente – case automobilistiche, permettendo loro di far cassa e investire su tutti gli altri modelli della gamma.
L’XC60 viene rudemente definita come la “via di mezzo” tra la più recente XC40 e l’ammiraglia XC90, con la quale tra l’altro condivide la meccanica. Sebbene i richiami stilistici vengano ripresi a rigor di logica, soprattutto nella possente griglia frontale e nei gruppi ottici anteriori e posteriori, affusolati e di generose dimensioni, questo modello sa distinguersi per la capacità di offrire ampio spazio al suo interno, senza necessariamente obbligarvi a cercare parcheggi o strade extra-large. Ad oggi, questo modello è disponibile con svariate motorizzazioni, tra cui i potenti benzina da 390 cavalli, o i più convenienti da 190cv e 250cv. C’è poi l’unità ibrida da 400 cavalli e le numerose varianti a gasolio che si suddividono in D3 (da 150cv), D4 (da 190cv) e D5 (da 235cv), a loro volta configurabili con trazione soltanto anteriore o su tutte e quattro le ruote, per non parlare del cambio manuale o automatico Geartronic da 8 rapporti, finendo poi nei vari allestimenti tra cui Business, R-Design e Inscription. Per farla breve, questa volta ci concentreremo esclusivamente sul modello in prova, una D5 AWD Inscription, ovvero il top di gamma per quel che concerne il propulsore a gasolio.
A livello di dotazione c’è praticamente tutto quello che potete immaginare, ma non è soltanto questione di optional, poiché Volvo ripone come sempre la massima attenzione anche al fattore sicurezza, con chiamata e frenata d’emergenza standard e, nel nostro caso, l’aggiunta del Pilot Assist (che fino a 130 km/h combina e ottimizza il cruise control adattivo al sistema di mantenimento di corsia). Infatti, le due sensazioni che prevalgono nel momento in cui salite a bordo e chiudete il freddo gelido fuori dall’abitacolo sono la solidità dei materiali, tra cui spiccano le morbide pelli dei sedili, come la ricercatezza dei materiali utilizzati per rivestire la plancia, e un gusto estetico minimal ma perfettamente amalgamato a un’esperienza di guida solida ed appagante, a prescindere da dove posiate le ruote. Al pari della sorella maggiore XC90, troviamo il grosso display touch da 8,7 pollici che sostanzialmente esclude qualsiasi comando fisico, fatta eccezione per i richiami rapidi di sbrinatore (anteriore e posteriore), indicatori d’emergenza ed i controlli per la radio. Tutto il resto è a portata di mano, o meglio dire di dito, sfiorando lo schermo e con la possibilità di impostare i parametri della vettura, gestire la navigazione, la connettività dello smartphone e la libreria musicale, grazie anche al grandioso ausilio dell’impianto audio Bowers & Wilkins. Nella zona centrale, vicino alla robusta leva del cambio automatico, abbiamo il pomello per la messa in moto e la rotellina in stile diamante mediante la quale selezionare la modalità di guida preferita. Infine ci sono numerosi scomparti e portaoggetti, che dimostrano ancora una volta la grande versatilità di una vettura che rendendosi utile in qualsiasi circostanza non ha però dimenticato cosa sia lo stile.
Dietro al volante c’è una strumentazione interamente digitale, che grazie ad un look quasi analogico, non stravolge troppo il cliente meno avvezzo a cotanta tecnologia, ma quello che soddisfa di più è la scioltezza con cui la XC60 muove i suoi 1.900kg di peso. Nonostante sia in grado di ospitare cinque persone e rispettivi bagagli a bordo, il SUV non appare mai troppo ingombrante e l’ottima altezza da terra e la stessa posizione della seduta del posto di guida, rendono gli spostamenti un momento piacevole, aspetto che con la XC90 costringe invece a prestare maggiore attenzione, soprattutto quando si affrontano strade strette o nel traffico cittadino. Il motore è abbastanza silenzioso, ma il pregio del 4 cilindri turbodiesel è la sua fluidità. Infatti, confermando la scelta che tutte le unità a gasolio debbano restare dei 2-litri, i 235cv permettono alla XC60 di muoversi con disinvoltura, mentre i 480Nm di coppia sono gestiti alla perfezione dal cambio automatico a 8 rapporti, impeccabile nel richiamare la marcia giusta, soprattutto quando come nel caso del nostro esemplare, siamo sprovvisti di paddle al volante.
Ben insonorizzata, elegante, lussuosa, ma mai in vena di ostentare le sue indiscutibili qualità, l’XC60 si dimostra più un SUV per divorare chilometri alla ricerca di un po’ di neve, magari affrontando qualche strada lontana dal traffico di provincia, dove poter mettere alla prova la trazione integrale, altro asso nella manica del marchio svedese. Proprio in zone inospitali, dove una volta fuori dal caldo e comodo abitacolo Volvo, ti guardi alle spalle ogni volta che senti spezzarsi un rametto nel bosco dietro di te, la XC60 dimostra che sa essere a suo agio nella stessa maniera di come affronta il traffico in tangenziale del lunedì mattina, avvicinandosi prepotentemente agli incroci con quel suo muso duro e i grossi cerchi da 20, 21 o addirittura 22 pollici.
Volvo gioca ormai alla pari del trittico tedesco Audi, BMW, Mercedes, ampliando ed affinando una gamma che mette a disposizione uno stile personale, sicurezza attiva e passiva e una guidabilità che dopo oltre 1.200km alla ricerca di qualche centimetro di neve, non hanno prosciugato il portafogli – il consumo medio è dichiarato a 6 l/100km – né fiaccato la mia voglia di rimettermi al volante e guidare ancora, con un particolare interesse verso quei boschi e quei sentieri che sembrano far sentire ancora più a casa la conquistatrice nordica. Se dovessi scegliere un solo aggettivo per descrivere la XC60 sarei in serie difficoltà, ma probabilmente potrei riassumere il mio pensiero definendola quella “giusta”. Perché qui c’è tanta sostanza, c’è un gusto diverso dal solito, che sa di nuovo, di bello. E trovare anche alcuni vezzi stilistici è la dimostrazione che non bisogna sempre scendere a compromessi e temere di uscire dal coro. La XC60 è come indossare un bell’abito elegante con delle scarpe più vistose del solito. Alla fine otterrete lo stesso risultato degli altri, ma tutti guarderanno voi. Quanto costa? Occorrono almeno 44.350€ per un’entry level benzina, mentre – giusto per fare qualche esempio – una D4 Momentum parte da 46.350€. Aggiungendo qualche cavallo e passando quindi alla D5, senz’altro la soluzione ideale sia in termini di dinamicità che di risposta del propulsore, occorrono 55.800€ per AWD Geartronic Momentum, mentre da 61.500€ avrete l’allestimento R-Design. Aggiungete 350€ e vi portate a casa una Inscription come quella in prova, esclusi alcuni optional che saranno da pagare a parte.
VOLVO XC60 D5 AWD INSCRIPTION
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – 4 cilindri 1.969cc – turbodiesel
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza – 235 cv @ 4.000 rpm
480 Nm @ 1.750 rpm
Peso – 1.904 kg
Accelerazione – 7,2 sec.
Velocità massima – 220 km/h
Prezzo – da 61.850 €