PORSCHE PANAMERA TURBO S E-HYBRID SPORT TURISMO
NATA PER VIAGGIARE (VELOCE)
Testo di Alessandro Marrone / Foto di Jay Tomei
Non una gran turismo, bensì una Sport Turismo, qualcosa che non ha solo l’intenzione di elevare il viaggio e celebrarlo al di sopra della destinazione.
Con il tempo che occorre per leggere l’intero nome di quest’auto, se lo mettessi per più di un paio di volte in mezzo alle prossime pagine, dovreste prendere ferie soltanto per leggere quest’articolo. Ma la vera domanda è se abbia davvero un senso dare un nome a tutto, o addirittura definire ad ogni costo qualsiasi cosa ci si pari davanti. Ne sentiamo di tutti i tipi e il più delle volte le definizioni servono più che altro a noi, per permetterci di capire meglio e prima di che cosa si tratti, ma per la Sport Turismo è differente e non a caso a Stoccarda hanno scritto la Divina Commedia sul posteriore – la realtà è che per lei non bastano semplici definizioni. Vi potrà sembrare una scusa come tante per riempire il bagagliaio di attrezzatura e partire in direzione di qualche strada di montagna poco frequentata, ma quello che mi appresto a compiere è un viaggio all’interno del viaggio stesso. Si tratta della scoperta di un modello che spiana definitivamente la strada al segmento Shooting Brake – vetture famigliari dal design più sportivo e caratterizzate da una coda più pronunciata del solito – e poi non una semplice gran turismo, bensì una Sport Turismo, perché Porsche vuole ficcarvi in testa che questo viaggio, seppur in grado di coccolarvi a bordo di 5 metri di tecnologia e lusso, sarà anche un’esperienza da battito cardiaco accelerato. C’è pure tecnologia ibrida, quell’attenzione fondamentale per un mondo che sta cambiando inesorabilmente e che nella mente di chi è abituato a condurre invece che seguire, rappresenta un’occasione per dimostrare a tutti che ibrido non va sempre ricondotto a noiosi elettrodomestici su ruote, non a caso ci si rivolge a quest’auto come a una 918 Spyder per la famiglia. Esagerato? Nemmeno un po’.
Abbiamo appena finito di giocare a tetris con l’attrezzatura fotografica e notiamo che in realtà abbiamo portato una buona dose di materiale perfettamente inutile per il solo gusto di apprezzare quella che è la caratteristica più visibile della Panamera in versione Sport Turismo, ovvero la sua capacità di carico. Non che gli appassionati della guida sceglieranno mai la loro prossima auto in base a questo fattore, ma saper di poter contare su un vano di carico degno di essere chiamato tale, giustifica le dimensioni mastodontiche della vettura, con un look reso ancora più titanico grazie al miglior allestimento che avremmo mai potuto desiderare. Carrozzeria color gesso, un set di cerchi da 21 pollici verniciati in nero jet metallizzato che a stento abbracciano le altrettanto enormi pinze freno color lime – come consuetudine per i modelli ibridi del brand. 420mm a 10 pistoncini all’anteriore e 410mm con 4 pistoncini al posteriore, l’artiglieria necessaria per fermare questo siluro da oltre 2 tonnellate, una volta che ci sarà modo di scatenarlo e dar libero sfogo al lato prestazionale del suo doppio propulsore.
Cominciamo da qui, con il motore termico da 4 litri, un V8 biturbo che per conto suo eroga 550 cavalli per 770 Nm di coppia. Abbinato a quello che già di per sé sarebbe abbastanza per scaricare a terra il giudizio universale sotto forma di una viziosa shooting brake, abbiamo un motore elettrico da 100kw, il quale è in grado di aggiungere qualcosa come 136 cavalli. Non fatevi ingannare, in questo caso la matematica è un’opinione, difatti la potenza reale complessiva ammonta a 680 cavalli e 850 Nm di coppia, messi a disposizione tramite la trazione integrale e il surplus dell’asse posteriore sterzante ad agevolare e simulare un passo virtualmente ridotto. In Porsche lo chiamano PDCC Sport (Porsche Dynamic Chassis Control Sport), noi ci limitiamo a invocarlo in segno di gratitudine, soprattutto quando ci ritroviamo sui tornanti del Col de Vence ad andature che farebbero impallidire una 911. Blasfemia? Non avete ancora sentito nulla.
Prima di condannarmi al rogo, lasciate che vi spieghi il perché di questa affermazione. La Panamera Turbo S e-Hybrid Sport Turismo (d’ora in poi abbreviata come “la belva”) non è soltanto in grado di polverizzare ciò che sta in mezzo tra punto A e punto B o scioccare ogni più ottimistica convinzione e aspettativa per le innate qualità da gran turismo macinatrice di chilometri. Ciò che lascia a bocca aperta è quel costante dialogo che ha con il guidatore, nonostante ci si trovi ad aver a che fare con un telaio che sensorialmente non comunica con noi nel modo più tradizionale del termine. Il comportamento in curva è prevedibile, negli spostamenti più repentini, anche se in modalità Sport + la Sport Turismo non nasconde la sua sostanziosa mole, ma l’elasticità del motore e la prontezza dell’unità elettrica si abbinano alla totale trazione sulle enormi quattro ruote, aspetto che tira via la Panamera da ogni curva come se fosse su un binario. Nemmeno il tempo di tirare le somme su come una curva sia stata affrontata, che bisogna letteralmente lanciarsi sul pedale del freno e mordere i dischi carboceramici (di serie) con una violenza solitamente sconosciuta nel meraviglioso club delle gran turismo.
Ecco qual è la differenza che Porsche vuole sottolineare, non una gran turismo, bensì una Sport Turismo, qualcosa che non ha solo l’intenzione di elevare il viaggio e celebrarlo al di sopra della destinazione. Una Sport Turismo è pensata per rendere il viaggio un qualcosa di altrettanto frenetico, in perfetto stile Porsche, mamma amorevole di chiunque abbia nel sangue il desiderio di velocità, su strada come su pista. La Panamera Sport Turismo non è ovviamente disponibile soltanto in questa versione in grado di deflagrare qualsiasi cosa le stia attorno, ma la prova di forza e le dimostrazioni di capacità tecnologico/ingegneristiche della Turbo S e-Hybrid sono un braccio di ferro a senso unico. In questo preciso momento lei non è soltanto la regina indiscussa, ma la scacchiera completa, uno scacco matto che costa almeno 80.000€ in più rispetto alla prima alternativa che ci viene in mente, al momento solo disponibile a benzina, ovvero l’Audi RS6 Avant.
Abbiamo parlato di prestazioni balistiche, per cui eccovi i classici numeri che spazzano via ogni dubbio con il linguaggio universale della più pura velocità. Da 0 a 100 km/h in appena 3,4 secondi, da 0 a 200 orari in 11,6 e una velocità massima di 310 orari, per una cinque posti capace di caricare i bagagli per le vacanze senza alcun tipo di rinuncia e dal peso di 2.325 chilogrammi. Nonostante le sue generose dimensioni, non certo semplici da lasciare a pettine in mezzo a noiose Mercedes destinate a sfigurare al suo cospetto, una volta seduti a bordo si ha la sensazione di essere nell’abitacolo, con una seduta confortevole ma sportiva, circondati da tutta la tecnologia di Stoccarda e dalla plancia aggiornata con l’arrivo della seconda generazione di Panamera. Dietro al volante abbiamo un display digitale con al centro il classico contagiri analogico, mentre in mezzo al cruscotto c’è un grosso schermo touch da 12” mediante il quale gestire l’ottimo sistema di navigazione, l’impianto audio e gli innumerevoli parametri della vettura, tra cui ovviamente la massima connessione con smartphone e soprattutto la possibilità di impostare e memorizzare le impostazioni di guida preferite.
Reputate possibile innamorarsi di un’auto che non rappresenti il più classico cliché di auto sportiva? Io ne sono certo e anzi credo quasi di preferire questo particolare scenario proprio perché la scintilla scocca dove meno te lo aspetti. Diciamoci la verità, chi di noi non sbava alla vista di un vistoso spoiler e un corpo vettura che sembra essere preso in prestito dai più intimi sogni di un bambino cresciuto a pane e Polistil? Allo stesso modo bisogna rendere merito a Porsche, per aver creato un’auto esteticamente imponente, ma soprattutto efficace come una bomba nucleare. I consumi della Turbo S e-Hybrid sono altrettanto sorprendenti e il costante supporto dell’unità elettrica rende realistiche percorrenze che con una tradizionale Turbo S sarebbero fantascienza, riassumibili con un consumo medio nel ciclo misto di soli 3 l/100km. Tutte queste pagine e nemmeno una parola per rendere omaggio ad alcune tra le strade più belle del vecchio continente, meno male che ci sono le fotografie. In questo caso la colpa non è mia, ma è piuttosto merito della Sport Turismo che è stata in grado di mantenere la concentrazione su di sé e sulle sue innumerevoli qualità. Un po’ come quella sua capacità di essere l’auto ideale, un’ottima vettura per le lunghe distanze, una silenziosa compagna per l’uso in città e un efficace siluro per quando bisogna sgranchire il piede destro. Pensavo di trovarmi per le mani una bella sorpresa e invece mi son reso conto di aver scoperto l’automobile definitiva, quella che preferirei anche a scapito di numerose supercars. Questa è una situazione che deve far riflettere e che mette nero su bianco il fatto che l’ibrido può essere realmente sfruttato per migliorare i tradizionali propulsori a combustione. Se il futuro si poggerà su queste basi, la nostra passione può dormire sonni tranquilli e saremo in grado di sfogare la nostra voglia di velocità su automobili che non diventeranno mai dei semplici strumenti di mobilità di massa.
PORSCHE PANAMERA TURBO S E-HYBRID SPORT TURISMO
Layout – motore anteriore, trazione integrale
Motore – V8 cilindri 3.996cc – turbo + elettrico
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza tot. – 680 cv @ 5.750-6.000 rpm
850 Nm @ 1.400-5.500 rpm
Peso – 2.325 kg
Accelerazione – 3,4 sec.
Velocità massima – 310 km/h
Prezzo – da € 191.942