La Cooper SE non è la solita elettrica prevalentemente votata al casa-lavoro. Il passaggio agli ioni di litio non ha infatti dimenticato che chi sceglie una MINI non intende rinunciare al piacere di guida.
Testo Christian Parodi / Foto Daniél Rikkard
Era solo questione di tempo prima che in redazione arrivasse la MINI elettrica. Si chiama Cooper SE e perlomeno esteticamente resta molto più che fedele ad una qualsiasi versione con il motore a combustione interna. In MINI sostengono che anche il piacere di guida e quell’immancabile go-kart feeling sia rimasto al proprio posto, ma i circa 200 kg di peso in più e una controversa autonomia che non supera i 200 chilometri potrebbero penalizzare la mitica compatta anglo tedesca. Ecco perché ho colto l’occasione di essere il primo nell’appropriarmi della chiave e cercare così di scoprire pregi e difetti grazie ad una convivenza che implicasse un utilizzo il più possibile analogo rispetto a quello che avrei riposto qualora ci fossero cavalli vapore al posto di elettroni.
Come detto, la Cooper SE è quasi del tutto identica alla controparte benzina. Gli unici dettagli che ne definiscono la vocazione green sono appunto i profili gialli sulla mascherina anteriore (adesso chiusa), sui particolari cerchi che in piena pandemia hanno provvidenzialmente cambiato il proprio nome da Corona Spoke a Power Spoke, i badge e l’assenza del terminale di scarico al posteriore. Anche per quanto riguarda l’abitacolo non c’è quasi traccia di differenze con il resto del listino, facendo subito sentire a suo agio un cliente MINI, che nella stragrande probabilità dei casi ha scelto la Cooper SE per un motivo ben preciso: sapersi distinguere, inquinare meno e non per questo rinunciare al coinvolgimento alla guida offerto da un motore elettrico che prende il posto di quello termico sotto al cofano anteriore e viene alimentato da un pacco di batterie agli ioni di litio da 32,6 kWh, di cui 28,9 kWh utilizzabili.
In parole povere? 184 cavalli di picco di potenza e una coppia di 270 Nm che come ormai abbiamo imparato quando si tratta di auto elettriche viene erogata tutta e subito, mettendo a disposizione del guidatore una progressione istantanea che di certo non lascia impassibili. Ma se pensate che la MINI elettrica sia soltanto l’ennesima compatta interessata a salvare il pianeta, aspettate ancora un secondo. Infatti, dietro ad un progetto tutto sommato in linea con avversarie del medesimo e sempre più affollato segmento, la Cooper SE mantiene quale obiettivo il divertimento alla guida. Trazione anteriore abbinata a un cambio a rapporto singolo – ovvio – e reattività che in modalità Sport prende tutto quel che può dalla riserva energetica stivata nelle batterie. In alternativa, oltre all’impostazione intermedia Mid, troviamo Green e Green +, la quale favorisce il risparmio di energia limitando l’erogazione del motore ed escludendo tutte quelle funzioni che assorbirebbero preziosa energia, come sedili riscaldati e aria condizionata.
Quello che infatti viene definito come il tallone d’Achille della MINI elettrica è proprio l’autonomia. Dichiarata infatti a circa 270 km, sfruttandola con un costate occhio alla percorrenza residua si riescono ad ottenere all’incirca 180/190 chilometri. Certo, bisogna dire che tutto dipende principalmente dallo stile di guida e che in condizioni ideali (discesa e frenata) si recupera qualche km, come nel caso dell’utilizzo della modalità Green +, che in soldoni aggiunge un +10 ai chilometri residui, ma se ci si lascia trascinare dal brio dei suoi 184 cavalli, tenersi lontano dalle colonnine di ricarica sarà davvero difficile. A tal proposito, da una presa a corrente continua e accettando fino a 50 kW, occorrono 35 minuti per passare da 0 a 80% e 80 minuti per raggiungere il 100%. Tempi tutto sommato in linea, a condizione che facciate bene i vostri conti prima di uscire di casa o la sera al rientro, in maniera da sfruttare la vostra MINI senza troppi pensieri.
Trattandosi però di una compatta con quasi duecento cavalli, farsi trascinare dalla voglia di andarci pesante con l’acceleratore è uno scenario abbastanza prevedibile. Anche in questo caso la Cooper SE non delude e abituandosi ben presto a guidare con un solo pedale – utilizzando quindi il freno quasi esclusivamente in città o per le frenate più importanti – ci si muove tra le curve come su una Cooper S a benzina. Ok non c’è borbottio in rilascio o nessun incremento di giri ad accompagnarvi da una curva all’altra, ma il sibilo e il leggero fruscio aerodinamico sono comunque in grado di rendere l’idea di quanto sia facile muoversi in maniera molto veloce. 7,3 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, con valori sullo 0-60 di appena 3,8 secondi. La velocità massima è invece limitata elettronicamente a soli 150 orari, ma fidatevi se dico che si tratti di un valore davvero molto importante e che rispecchia un marcato consumo di energia in autostrada.
Tornando all’abitacolo, ambiente familiare per chiunque sia salito almeno una volta su una qualsiasi MINI, il posto guida è comodo e spazioso, mentre chi siede dietro dovrà fare i conti con lo spazio a disposizione per le gambe, mentre il baule resta invariato rispetto al solito, ovvero 211 litri. Abbiamo poi la leva del cambio, che dovremmo chiamare selettore, dato che permette di inserire P, N, R e l’unica marcia in avanti. Accanto c’è il comando per il sistema infotelematico, sempre al top e che offre un impeccabile riconoscimento vocale e uno schermo touch ricavato nella classica pizza personalizzabile e dalla quale monitorare i parametri della vettura, navigatore e connessione internet. Subito dietro al volante troviamo invece il display che riepiloga le informazioni principali per la guida, come anche lo stato di carica e l’autonomia residua.
Poco fa abbiamo menzionato il peso. Nel caso della Cooper SE abbiamo 200 kg in più rispetto alla controparte benzina spinta dal 4 cilindri della Cooper S, ma i 1.440 kg complessivi non penalizzano un comportamento tra le curve enfatizzato da uno sterzo diretto e sempre molto preciso. Lo stile di guida che influisce in maniera evidente sullo stato di carica delle batterie non implica che l’elettrificazione della MINI abbia perso per strada il divertimento alla guida, anzi rende gli spostamenti – magari non troppo lunghi, ecco – un momento per godersi appieno il perfetto dialogo tra il telaio e la risposta istantanea offerta dagli elettroni che scalpitano sotto al cofano.
Sono 17,2 i kWh utilizzati per percorrere 100 km, o meglio questa è la mia media dopo una settimana di utilizzo su base quotidiana in ambito di casa-lavoro. C’è da notare che ho prevalentemente guidato in Mid oppure Green, prediligendo uno stile di guida che definirei conservativo. Ma attenzione a non commettere l’errore di ridurre tutto ai valori di autonomia, perché in realtà la MINI Cooper SE è una piacevole sorpresa. Lo è perché nonostante l’elettrificazione e il peso extra riesce a mantenere una dinamica di guida che non ho ancora riscontrato in elettriche di analoghe dimensioni. Lo è perché mantiene la forte identità MINI, valore imprescindibile per un’automobile che prima di tutto è uno status symbol, un oggetto che piace e che nel suo caso non inquina e rende le curve affrontate a emissioni zero il modo più divertente per trascorrere il tempo tra una ricarica e l’altra.
MINI COOPER SE
Motore Elettrico Potenza 184 hp Coppia 270 Nm
Trazione Anteriore Trasmissione Automatico 0 Rapporti Peso 1.440 kg
0-100 km/h 7,3 sec Velocità massima 150 km/h Prezzo €34.900 Autonomia ca. 198 km