Testo e Foto di Giorgia Rossi
A poco meno di un mese di distanza dal primo evento della stagione – il Col de Turini Tour – siamo di nuovo pronti a partire per quella che sarà un’avventura a dir poco esaltante. Quasi 300 km, alcuni dei più selvaggi e incontaminati passi alpini e le vertiginose gole di roccia rossa di Daluis e Cians. Sono luoghi in cui è bello perdersi in totale contemplazione, puntini ideali di un itinerario che unisce le tortuose tratte di alta montagna ad una delle più scenografiche opere della natura.
Sono questi i presupposti che danno forma alla sesta edizione dell’Alpine Grand Prix, un evento che ogni anno cambia radicalmente il proprio itinerario, mantenendo intatto un format che mette il guidatore e l’eventuale copilota al centro di una giornata studiata secondo il più viscerale principio della guida. Ci si trova di buon’ora nello splendido borgo di Aisone, un piccolo paese a ovest di Cuneo, posizionato ai piedi delle montagne che con l’arrivo dei primi equipaggi lasciano spuntare un piacevole quanto agognato sole. Il cielo è limpido, ben oltre ogni più rosea aspettativa e mentre si procede con la fase di accredito riceviamo ulteriore conferma che il Colle della Lombarda sarà perfettamente transitabile. Il valico è stato infatti liberato dagli ultimi cumuli di ghiaccio appena due giorni prima, il che significa che non sarà necessario adottare il piano di emergenza preparato dall’organizzazione.
Saliamo le scale che portano alla Taverna delle Grotte, location che ci ha coccolato con una sfiziosa colazione in grado di affrontare l’intero itinerario prima di raggiungere il ristorante scelto per il pranzo, il quale si terrà a metà pomeriggio, in modo da non segmentare la parte più ghiotta della giornata, quella trascorsa al volante. Dopo il briefing è quindi il momento di accendere i motori e attraversare Aisone con la certezza che ci rivedremo in future occasioni. Appena cinque chilometri e si svolta in direzione divertimento, puntando per il Colle della Lombarda. Salire alle 9 del mattino ci consente di scongiurare possibile traffico e affrontare gli stretti tornanti di uno dei passi alpini più maestosi d’Europa in completo relax. La conformazione rocciosa della Lombarda mescolata con le numerose chiazze di ghiaccio ancora sparse qua e là si estende sotto un cielo azzurro che lascia presagire una giornata di meteo favorevole. Ormai è cosa certa.
Tra gli equipaggi abbiamo molti volti conosciuti in alcuni casi visti anche il mese prima al Turini Tour, ma ci sono anche facce nuove. Tutti sono accomunati da due fattori: l’auto sportiva pronta a scatenarsi tra le curve e un assoluto bisogno di adrenalina. E allora eccoli accontentati, dopo un rapido break a quota 2.351, si entra in Francia scendendo verso Isola 2000, Isola e dirigendoci verso le curve del Col de la Couillole (1.678 metri). Raggiungiamo Beuil e le vetture entrano nell’area parcheggio destinata al raggruppamento e al terzo timbro della giornata. A questo punto c’è un primo e goloso assaggio della sezione dedicata alle cosiddette gole, le prime sono quelle del Cians e poi si giunge finalmente a Daluis, dove lo spettacolare canyon si conferma un valore aggiunto all’esperienza di guida. Procedendo da sud verso nord percorriamo la tratta che svetta sullo strapiombo, catturati da uno scenario naturale che né parole né fotografie sono realmente in grado di descrivere a dovere.
Oltrepassato Guillaumes la strada si fa più larga e scorrevole e poco dopo torniamo ancora a salire di quota, pronti per affrontare il Col de la Cayolle, un valico altrettanto scenografico e capace di mescolare un paesaggio prettamente roccioso a prati che si estendono a perdita d’occhio. Break a qualche chilometro dalla cima in maniera da consentire una sosta agevole agli equipaggi e si procede verso i suoi 2.326 metri di altitudine. Il versante settentrionale è un pochino più stretto del solito ma lo spettacolo offerto dalle montagne è impagabile e fa perdonare un’andatura più lenta rispetto al resto della giornata. Nemmeno te ne rendi conto ed entri a Barcelonnette, deviando prontamente per il Col de Larche, ovvero il Colle della Maddalena. Sono circa le 15 e la fame comincia a farsi sentire. Le veloci curve che ci guidano in Italia sono pura guida e permettono di iniziare a processare mentalmente la diversità dei paesaggi che abbiamo attraversato oggi. Ultimo checkpoint sul Colle e con il sole che specchia il cielo sulle limpide acque del lago scendiamo verso Vinadio, oltrepassiamo Aisone e raggiungiamo la frazione di Piano Quinto, per un pranzo alla vecchia maniera presso il Ristorante La Fermata.
Alcuni direbbero che si è fatto tardi, ma i commenti entusiasti dei presenti confermano che alcuni appassionati non desiderano altro che guidare. C’è giusto il tempo per le premiazioni, che vedono i premi fissi dedicati al primo a confermare la propria iscrizione (il velocista) aggiudicarsi un portachiavi con la sagoma del GP di Monaco realizzato da Circuiti Gioielli, all’equipaggio che ci ha raggiunto da più lontano (il trasfertista) un borsone della collezione Molte Curve by Alpinist e all’auto più anziana (i veterani, a bordo di una Lotus Elise S1) con un’opera handmade realizzata da Wallace Design. Due i sorteggi quest’oggi, i quali regalano due ingressi omaggio alla fiera AME di Bologna e un poster Art Roads dedicato all’evento appena concluso.
È stata una giornata lunga, baciata dal sole e impreziosita da un gruppo di appassionati che hanno confermato come le automobili siano un catalizzatore di emozioni, capace di rinsaldare amicizie e crearne di nuove. Desideriamo quindi ringraziarli uno ad uno, senza infine dimenticare i preziosi partner che ci hanno supportato per la buona riuscita della giornata, citando in modo particolare la fantastica accoglienza riservataci dal Comune di Aisone e dalla Taverna delle Grotte, tappa assolutamente consigliata qualora vi troviate in zona per una vacanza o per qualche curva ad alta quota.