Lettera Alla Mia Cozza
“Tutto ha inizio da bambino, quando vidi la prima 911 di un amico paterno.
Il rombo mi conquistò ed a seguire anche le linee pulite, ma particolari.
Già alle scuole superiori disegnavo la silhouette della 993 (1994), che mi apparì come la più bella 911 di sempre.
La passione cresceva, maturava, ma le possibilità economiche purtroppo no.
Lo studio costante di libri tecnici, riviste, amicizie, mi portarono ad una discreta conoscenza della 993.
Poi, una volta diventato pilota di aerei (altro sogno bramato sin da bambino) nel 2000, la ricerca della “mia” 993 iniziò seriamente.
Un anno intenso, tra studi, foto, informazioni raccolte.
La scelta cadde sulla 4S con la rara opzione X51, in ragione della sua linea pulita, il rombo ed i costi di manutenzione minori rispetto alla biturbo da 408 cv.
Essendo questa la mia unica macchina (avevo venduto tutto per averla), doveva essere comoda, polivalente, ma anche una sportiva di razza, mantenendo le forme e l’essenza 911.
La “Cozza”, così l’ho soprannominata per via della sua forma a semi-guscio del mollusco e per il fatto che fosse una bellezza nascosta, con quel suo motore dell’RS senza la frizione alleggerita e puleggia singola, mi ha tolto grandi soddisfazioni.
Ci ho viaggiato con la neve, la pioggia, il ghiaccio, in montagna, al mare, insomma eravamo sempre con le valigie.
Ma ora veniamo a Lei: la Cozza.
La 4S è essenzialmente una 993 biturbo senza le chiocciole (turbo), quindi la parte telaistica, impianto frenante, ammortizzatori, ecc, è sovradimensionato rispetto alla potenza, il che la rende sicurissima, ma anche un po’ legata sulla dinamicità.
Dopo quasi quindici anni di convivenza, posso dirvi che scoda anche lei, essendo una 4 ruote motrici fittizia, il Torsen parte con 95% al posteriore e 5 all’anteriore e può tranquillamente stare al passo delle 2WD; bisogna solo saperle tirar fuori l’anima grintosa, non fatta di accelerazione in linea retta, ma di curve in appoggio, frenate al limite, inserimenti anticipati e di quattro eccellenti ammortizzatori settati ad-hoc, quattro gomme adeguate ed un impianto frenante sempre efficiente.
Gli interni sono di assoluta qualità, poi se si ha la fortuna di avere alcuni optional, i viaggi e la guida diventano un piacere estremo.
La Cozza è dotata di tutto il necessario (la scelsi appositamente così).
Si parte dal Tempomat, al serbatoio maggiorato a 92 litri, fino alla radio con DSP e cambia CD e fari Litronic per i lunghi viaggi autostradali.
Per la parte sportiva, i sedili sportivi a guscio rigido in fibra, prese d’aria anteriori della TTS, barra duomi anteriore, ammortizzatori Bilstein PSS10 regolabili, gomme semislick (anche se non faccio pista) e per finire il motore 3800 cc da 300 cv che rappresenta la massima espressione dell’evoluzione del 2.0 a 6 cilindri del ‘63.
I 15 cv sulla carta sembrano pochi,ma posso garantirvi che la differenza è sostanziale sia sulle prestazioni (la coppia superiore porta ad una accelerazione migliore), che anche sul lato ludico del rombo più cupo e rauco, come una 911 deve avere!
Ecco, le maggiori modifiche sono sul lato scarico.
La Cozza è praticamente tutta come mamma Porsche la fece, meno il lato ludico-visuale.
Ho cambiato le frecce laterali con quelle chiare, montato battitacchi in acciaio con l’insegna 4S, anelli strumentazione in acciaio, distanziali da 5mm ed il bi-griglia, che poteva essere ordinato come optional su tutte le 993, ma di serie soltanto sulle S.
Per la parte del rombo, che è la parte che mi coinvolge al 70% nella guida saltuaria che faccio, posso solo dirvi che ci ho lavorato più di un anno ed ora vede modifiche con ottone nelle pance, optional M159 motor sound kit con cassetta filtro più permeabile, ovali finali e catalizzatore 200 celle.
Viaggio sempre con il tettuccio aperto per godermi la musica!
I costi di gestione maniacale che le ho riservato sono enormi, ma si viene ripagati costantemente, iniziando dal solo guardarla sotto al telo, accenderla per il corto giretto, fino ad arrivare ai biglietti di persone che la vogliono comprare o alle foto fatte da auto che sorpassano in autostrada.
Chiudo questa mia lettera d’amore dicendo che la Cozza deve ancora realizzare un altro mio sogno, andare assieme al Nurburgring per una passeggiata sulla “Strada” più emozionante del mondo.”
Francesco