Piccolo prologo: c’è stato un tempo a cui oggi si guarda con una certa nostalgia, quegli anni di sviluppo economico e conflitti sociali, quando Mirafiori era la “fucina d’ Italia” e dove, oltre a sfornare utilitarie e vetture medie, si creavano miti a quattro ruote.
Nel 1974 nasce la Fiat 131 Mirafiori, questo nome infatti le fu attribuito come omaggio, visto che proprio in quel periodo l’omonimo complesso industriale, raggiunse l’apice della produzione di autoveicoli.
Conosciamo la Fiat 131 come tranquilla berlina media, ma vogliamo presentarvela e ricordarla anche dal suo lato più cattivo: quello della Fiat 131 Abarth Rally, una sportiva sotto mentite spoglie.
Prodotta tra il 1976 ed il 1980, nei 400 esemplari necessari per l’omologazione nel Gruppo 4, la 131 Abarth Rally deriva dalla 131 con carrozzeria a 2 porte, ma si caratterizza per la “cura Abarth”; innanzitutto, per contrastare le sue concorrenti, venne alleggerita la scocca, utilizzando porte, cofani e parafanghi in resina sintetica, il “body kit” comprendeva passaruota maggiorati, cerchi in lega da 15″ con pneumatici Pirelli P7 195/40 VR15, mentre spoiler anteriori e posteriori garantivano la deportanza necessaria. Infine, disponeva di grandi prese d’aria sul cofano e sulle fiancate per il raffreddamento degli organi meccanici.
L’esemplare del nostro reportage, è stato costruito nel 1977 ed è stato acquistato nel 2001 dall’attuale proprietario, Giuseppe Rovelli, collezionista e pilota.
Nel breve tratto di strada che abbiamo percorso per raggiungere la location per le foto, il signor Giuseppe ha dato libero sfogo ai 145 cv. Pochini direte, anche considerando che si tratta di un 2.0l vecchia scuola. Ebbene, con una Volkswagen Tiguan 2.0 TDi da 140 cv, nonostante il divario generazionale, abbiamo veramente faticato a stargli dietro tra le strade provinciali piacentine! La scritta RALLY ABARTH non era messa lì a caso, tutt’altro.
I colori dell’autunno, il piacevole rombo del motore, che di tanto in tanto ci deliziava con qualche scoppiettio, hanno dato quel tocco di romanticismo automobilistico a questa incerta domenica invernale.
Arrivati sul “set fotografico”, un capannone dismesso poco fuori Piacenza, Davide, uno dei fotografi si complimenta con il signor Giuseppe per la guida “allegra”, i suoi occhi si illuminano di un piccolo bagliore di malizia: – Mah, guido sempre così, e comunque, se andassi più piano, non farebbe bene alla macchina, che poi soffre! – I folti baffi si muovono mostrandoci chiaramente un malcelato sorriso di autocompiacimento. Segue un momento di ilarità generale.
Il signor Rovelli, come anticipato, ha un passato nel mondo delle competizioni automobilistiche, la sua carriera agonistica è durata dal 1977 al 1983. La prima auto che porta in pista è una Autobianchi A112 Abarth 1000 58 hp, con cui conquista il 1° posto nella Rieti-Terminillo e a Vallelunga; seguirà una Renault 5 Turbo, per poi passare alla 131 Racing Replica con cui ha raggiunto la 1a e 3a posizione a Monza.
Attualmente, Giuseppe e sua moglie partecipano a raduni e gare di regolarità: – Recentemente siamo stati all’autodromo di Franciacorta con la 131, mentre abbiamo partecipato al Rallye di Montecarlo 2013 con la Delta Evoluzione – Al momento, la loro collezione comprende Fiat 500 Giannini, Lancia Fulvia 1.3 Coupé, Lancia Beta Montecarlo, Abarth 1000 Replica con carrozzeria 695, Lancia Delta Evoluzione, Porsche 930 SC, oltre alla 131 Abarth protagonista del servizio.
Tra le vetture possedute in passato vantano: Alfa Romeo Giulia 1600 GT Junior Gr. 2, Fiat Dino Coupé 2.4, Fiat 130 Coupé: – Consumava come una petroliera, ma era una gran macchina, motore molto elastico, e poi aveva una finezza: c’era un levetta per aprire la portiera al passeggero, dettagli da galantuomini che ora si sognano. Ho avuto una Porsche 912, l’ho tenuta poco, era un barcone, un Maggiolone – .
Chiedo quindi al sig. Rovelli cosa lo affascinasse tanto nella 131 Abarth Rally. – Semplicemente, mi piaceva la forma, è stato amore a prima vista; all’epoca non potevo permettermela, per un po’, ho avuto anche la 131 Racing Replica (con cui ha corso), ma non era la stessa cosa. Probabilmente potrei vendere le altre auto, ne ho avute di più belle e più potenti, ma questa no, rimane la mia preferita –
Anche la signora Rovelli, che ci ha pazientemente accompagnato durante il reportage ci conferma questo legame speciale.
-Ho guidato tutte le sue auto, ma questa non l’ho mai provata, se glielo chiedessi non mi direbbe no, ma so che ci tiene moltissimo e se succedesse qualcosa ci starei male anche io – Mi sorge spontanea la domanda e le chiedo – E’ appassionata di auto anche lei? – replica – Appassionata, non saprei: in realtà non conosco molte auto, mi piace guidarle, in particolare la Delta e “IL” Porsche. Abbiamo avuto per un pò una Mercedes bianca con interni in pelle rossa, una “Codine” degli anni ’60, ecco anche quella mi piaceva moltissimo. In genere faccio da navigatore, e mi diverto anche così -.
Credo siano queste piccole grandi storie alla fine a rendere speciali le automobili che ci fanno sognare: aneddoti di vita vissuta, che si tingono del colore della passione, lo stesso di questa Fiat 131 Abarth Rally che infiamma i cuori di tutti noi appassionati delle quattro ruote.
A cura della redazione di Vita di Stile
Testo di Giancarlo Gnepo Kla
Fotografie di Federico Vandone dell’Acqua e Davide Maria Pintaldi.