Rinascita
La Mini classica è un’auto che non ha certo bisogno di presentazioni, gli appassionati ne conoscono bene caratteristiche e storia e, proprio per non far morire un piccolo pezzo di storia, due amici hanno deciso di salvarne una.
“Da qualche anno era stata un po’ dimenticata, un modello di quelli che gli “eletti” considerano un brutto anatroccolo: una semplice 1.0, non una nobile Cooper. Il lavoro si presentava impegnativo, ma sostanzialmente la macchina risultava sana e l’entusiasmo non mancava di certo! In garage si è provveduto a smontarla quasi completamente, lavorandoci su alla sera o nel fine settimana, mentre i pezzi necessari arrivavano, a più riprese, dall’Inghilterra. Utile ricordare che ripristinare le classiche inglesi offre il vantaggio di poter reperire praticamente qualsiasi ricambio, a prezzi accessibili ed in tempi rapidi. A smontaggio completato ci si è poi dovuti affidare ai professionisti: meccanico, carrozziere e tappezziere, armandosi di infinita pazienza (se poi ad un artigiano si dice di non avere fretta, allora si segna la propria fine….) e continuando comunque a seguire di persona le lavorazioni. Fin dall’inizio era stato deciso di procedere con le personalizzazioni, senza voler fare un restauro che seguisse le specifiche dell’allestimento originale e così è stato. La scelta del colore il primo scoglio….nero, bello ma formale – verde inglese, scontato – rosso, ce ne sono già tante – grigio, poco carattere – bianco, sembra ancora più piccola – blu, troppo ministeriale….poi, alla vista di una Vespa, i dubbi svaniscono subito. Quello è il suo colore! Si, verde mela! A completare l’esterno 4 faretti supplementari, particolari cromati, parafanghi “Sport Pack”, riempiti grazie agli immancabili cerchi in stile Minilite (calzati con pneumatici un po’ più grandi e sportivi) ed alle carreggiate allargate. Gli interni sono stati allestiti con sedili, cinture e strumentazione provenienti da una versione più accessoriata, optando però per una maggiore sobrietà nella scelta dei colori, abbinando così il verde delle lamiere a vista con la pelle nera, percorsa da impunture verdi. Dal punto di vista meccanico si è provveduto a revisionare motore e cambio, sostituendo tutte le guarnizioni ed adeguando le sedi valvole all’uso di benzina senza piombo. Tutte le parti soggette ad usura della ciclistica sono state sostituite, con componenti nuovi. Per incrementare un po’ le prestazioni sono stati montati collettore d’aspirazione in alluminio,completato da un carburatore da 1,75″ (44 mm.) e impianto di scarico sportivo completo (dai collettori al finale, quindi). I freni sono stati potenziati, montando pinze e dischi anteriori (anch’essi provenienti dalla sorella donatrice degli interni). Il primo shake down, dopo due anni di lavori, era atteso con un po’ di emozione, trasformatasi poi in nervosismo….grazie alle (ovvie) sorprese che ha riservato: la carburazione da aggiustare, l’impianto elettrico che faceva le bizze, i residui rugginosi che vagavano nel circuito di raffreddamento (nonostante il lavaggio, a suo tempo, del blocco motore). Superati questi piccoli ostacoli, ora la Mini rivive e dà soddisfazione su strada, così agile, scattante e divertente. In movimento, al semaforo o in parcheggio stuzzica la curiosità di tutti e suscita simpatia”.
Gianluca
Modella: Giusy Picariello