Cars and Coffee: Brescia – Crea Elevata Dipendenza
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Davide Carletti
Mai e ripeto mai ho potuto respirare così tanta trepidazione per un evento automobilistico. Una folla da far impallidire il migliore Gran Premio di Monza di Formula 1 ha letteralmente accerchiato il convoglio delle vetture che hanno preso parte al primo evento targato Cars and Coffee Italy per quel che riguarda la stagione 2016. Tappa in quel di Brescia per raccogliere un importantissimo quanto prevedibile successo per gli organizzatori ed ideatori Gabriele Morosini, Francesco Canta, Luca Obert ed Edoardo Fornelli, che con la consueta ed impeccabile cura hanno confezionato un evento che si può semplicemente descrivere con una parola: perfetto.
Perfetto, come le auto che si sono radunate presso Corte Francesco, in quel di Montichiari, già a partire dalle 9.30 – noi non ci siamo limitati a portare i cannoni fotografici del nostro Davide Carletti, ma abbiamo partecipato con un’auto “tutta nostra” per vivere appieno l’esperienza Cars and Coffee.
Ore 6:00 – La sveglia suona relativamente presto questa mattina e finalmente il gran giorno è arrivato. Questa volta svestirò i panni del “reporter”, per godermi come facevo un tempo, un evento per appassionati e questo vuol dire niente meeting, niente shooting organizzati, niente di tutto ciò – soltanto un’auto, la fidanzata e tanta voglia di ammirare alcune tra le auto più belle al mondo, esposte con rigoroso ordine nel fantastico giardino del ristorante scelto per il ritrovo ed il pranzo. La vettura scelta per quest’occasione è l’italianissima Alfa Romeo 4C Spider, che seppure non vanti un allestimento tale da far strabuzzare le pupille (capirete cosa intendo sul prossimo numero, con la review completa) attira tantissimi sguardi sin dalle prime soste in autostrada, per far rifornimento e colazione. Alle 9.30, dopo un tranquillo viaggio di 2 ore e mezza, arriviamo alle porte di Montichiari e notiamo che, nel silenzio domenicale di un paese ancora assonnato, Ferrari, Lamborghini e Porsche scorazzano libere, convergendo tutte verso un unico punto, quello del meeting. Sin dall’ingresso in tenuta, possiamo notare come l’organizzazione sia stata ancora una volta studiata e rifinita nei minimi particolari, con personale gentile ed estremamente accogliente. La piccola Alfa si fa strada tra una marea di fotografi appostati tra la vegetazione come cecchini pronti a sferrarti il corpo mortale e sono tante le facce conosciute che ritrovo con piacere (Matteo, Diana, Tommaso e Luca, per citarne alcuni). Poi, finalmente, si accede al giardino principale e disponiamo la 4C nella zona dedicata, esattamente di fronte ad un vastissimo schieramento di Ferrari. Fatto l’accredito e ritirati gli sfiziosi gadget è il momento di cominciare a curiosare in giro, sfruttando il fatto di essere arrivati tra i primi (43esimi). L’attenzione viene subito calamitata da una delle due Maserati MC12 (la seconda, quella che si aggiudicherà anche il titolo di “best in show”, arriverà poco dopo) – non è cosa da tutti i giorni poter vedere un mostro simile in un contesto che non sia una fiera o una mera esposizione al chiuso. Affianco non c’è nulla di insolito, se considerate auto normali una LaFerrari, tre F40, una F50, Enzo, 458 Speciale, 458 Speciale A, 288 GTO, 275 GTB, 488 GTB … e potrei andare avanti per ore senza stufarmi neanche un attimo, proprio come quando le auto sfilavano una ad una, sistemandosi ognuna nella propria area dedicata. A proposito di questo, ad ogni angolo del parco veniva praticamente assegnato un marchio o la nazionalità delle vetture – come non menzionare l’apparentemente infinito schieramento di Porsche, capitanate da una splendida Carrera GT, da una Carrera RS del ’73 e da numerose GT3 e GT3 RS, oppure l’angolo delle inglesi, dove in bella vista c’erano la McLaren 675LT del famoso YouTuber Shmee150, la Jaguar F-Type R dell’amico Sam (Seen Through Glass) e la Lotus Elise Club Racer di Seb Delanney. Sempre restando in tema YouTube, poco distante, la nuovissima AMG GTS di Paul Wallace (Supercars of London) ed ancora la GT3 del simpaticissimo James (Mr JWW), con il quale abbiamo scambiato due chiacchiere. Se vi piacciono le auto vistose, probabilmente avrete speso parecchi minuti in contemplazione di fronte alle Pagani Zonda, o alla SLR McLaren, che con le portiere ed il cofano motore aperto, sembrava una minacciosa astronave presa da un film di fantascienza con dei cattivi da sballo. Ed il 6X6 lo avete visto? Certo che l’avete visto, era impossibile non notarlo – estremamente a suo agio, impolverato e sporco di terra, non molto distante dalla 300 SL Gullwing. Fortunatamente l’esposizione è durata abbastanza a lungo da consentirci di divorare con gli occhi proprio tutto il parco auto, passando per le americane – le più pazze erano senza dubbio una Hennessey Camaro (rombo esagerato) e la Viper verde portata da Alessandro di Mistral Motors. Infine, menzione d’onore per un elevato numero di Lamborghini presenti, tra cui Aventador, Gallardo (presente il figlio di Valentino Balboni, con la Balboni di famiglia), Huracan, Murcielago, ma anche delle splendide Diablo, Diablo SV ed una Miura, per la Bugatti EB110 degli amici del SupercarSafari, una Lancia Aurelia Spider e così via.
Ore 12.45 – dopo aver zittito lo stomaco con un lauto buffet, ci dirigiamo nelle sale da pranzo per una dose di buon cibo. Una cucina raffinata e piatti sapientemente presentati ci hanno consentito di far riposare i piedi, prima di cominciare la seconda parte di una giornata che per molti, noi compresi, sarà indimenticabile. E dopo il dolce, poteva mancare il caffè? No, certo che no.
13.30 – Le auto mettono in moto i motori, i tettucci si aprono (ci sono ben 25°) e le sgasate si susseguono, mentre tutti si dirigono verso l’uscita, in carovana, uno ad uno, pronti per uno dei momenti più attesi della giornata: la partenza verso il Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio. Macchine fotografiche e videocamere accese per il topico momento delle accelerazioni delle vetture, dove alcuni regalano delle partenze davvero degne di nota (avete visto l’F12 bianca?). Percorriamo circa una quarantina di chilometri allegramente, sinché una fastidiosa colonna, dovuta anche ai turisti che hanno deciso di venire al lago proprio oggi, ci blocca sotto al sole, in mezzo al paese. Cose che succedono, se devi spostare una carovana di oltre 250 auto, ma è un’ottima occasione per consentire ai passanti di scattare qualche foto ed a qualche signora che non ha certo il pallino per i V12, di urlare ai proprietari al volante di “smettere di fare baccano con quel bidone”! Qualche risata e ringraziamento per non essere andati a fuoco e siamo alle porte del Sigurtà, dove una marea di persone ci aspetta e ci urla di sgasare – c’è chi lo fa, chi l’ha già fatto, chi non ci pensa due volte e pesta il gas come se non ci fosse un domani e chi deve fare attenzione alle temperature, alla frizione già estremamente sollecitata e quindi, non vede l’ora di mettere le ruote sul prato, posteggiare e spegnere il motore.
18.00 – Dopo aver parcheggiato la nostra Spider, ho ancora modo di salutare amici e ragazzi che finalmente ho avuto modo di conoscere di persona, come Lodovico con la sua vistosissima Ferrari 488 GTB, o Sara Nase, purtroppo lasciata a piedi dalla sua Porsche 911 in prova. E mentre il nostro Davide (Carletti, il fotografo, ndr) riempie memory card senza il minimo ritegno, tiriamo le somme su quella che è stata una giornata dannatamente appagante. Non è la prima volta che noi di ACM prendiamo parte agli eventi organizzati dai ragazzi di C&C Italy, ma è la prima volta che riesco finalmente a prendervi parte in prima persona e proprio per questo motivo ho voluto farlo come lo hanno fatto la maggior parte dei partecipanti, ovvero nelle vesti di un equipaggio che aveva come unico pensiero quello di divertirsi, lasciando tutto il lavoro al buon Davide ed alle sue macchine fotografiche. In giro sento spesso criticare questo evento per il fatto che sia troppo statico – sappiate che i ragazzi del C&C hanno organizzato un tour su più giorni per Maggio – ma nonostante avessi la convinzione che molti lo fanno per pura invidia, dopo aver preso parte alla formidabile tappa di Brescia posso confermare che si tratti di uno di quegli eventi che ogni appassionato di auto dovrebbe avere fisso ed evidenziato in rosso sul proprio calendario – e non parlo soltanto a livello italiano, ma europeo, se non mondiale. La quantità delle vetture era impressionante, ma quello che mi ha veramente stupito è stata la qualità: pezzi da museo, ma anche le hypercars e le supercars dei nostri sogni, tutte insieme e su strada. A corollario di simili ingredienti c’è stata un’organizzazione accurata ed un’accoglienza senza pari, cosa che con un numero di partecipanti di più di 500 persone, è davvero pazzesca. A nemmeno 24h dall’evento e dopo un’estenuante coda durante il rientro verso casa, sotto 26° nel piccolissimo abitacolo della 4C, sarei pronto a rimettermi al volante e tornare indietro per un’altra dose di Cars and Coffee. Prendetemi per pazzo, ma eventi come questi ti fanno veramente vivere appieno la passione, l’amore, la fedeltà verso il verbo dell’automobile. Cars and Coffee ce ne sono tanti nel mondo, ma quello di Gabriele, Francesco, Luca ed Edoardo ha una marcia in più e crea elevata dipendenza – come il caffè, ma più rumoroso, e con il suo aroma ti lascia un gusto di appagamento che ti fa sentire fortunato. Fortunato per aver avuto modo di poter condividere qualcosa di così speciale con in mano una tazzina di buon caffè e nell’altra le chiavi di una supersportiva.