Cosa Rende La Ferrari 458 Speciale Così Speciale? – Parte I
Avete presente quando un’automobile vi strega sin dal primo momento? I motivi che portano ad un rapporto morboso con un’auto possono essere differenti, ma quando puoi scegliere tra più di un paio di quattro ruote per uscire a fare un giro, ed invece scegli sempre lei, in quel momento ti rendi conto che lei è speciale – anzi Speciale. La “S” maiuscola le calza a pennello dato che la 458 Speciale lo è di nome e di fatto, non soltanto perché rappresenta l’estremizzazione della fenomenale 458 Italia, o perché sia l’ultimo V8 aspirato del Cavallino di Maranello, ma perché ogni momento in cui ti metti al volante e giochi con il manettino, diventa un vero e proprio evento. Un matrimonio tra il tuo corpo ed il suo, fatto di carbonio e di un assetto ancora più rigido, nettamente più indicato per una guida con la lama tra i denti, a prescindere dal fatto che la buttiate tra i cordoli di una pista, o tra i tornanti di una strada di montagna.
La 458 Speciale si è evoluta ad uno stadio supremo di supercar da mille e una notte, portandosi in un Olimpo di beatitudine che la rende migliore anche del modello successivo, la 488 GTB, che nonostante la migliore efficienza e la spinta del doppio turbo, non ti trasmette quel brivido lungo la schiena che non provavo dai tempi della F430 Scuderia. Sarà forse questione di imprinting? O sarà il fatto che un’edizione così speciale con più potenza ed un assetto più nudo e crudo, sanno prenderti le budella e fartele contorcere come solo auto del genere sanno fare? Ha una versatilità innata ed un sound da stallone di razza pura, non c’è dubbio, la 458 Speciale è una delle auto più incredibili che io abbia mai guidato. Il prossimo mese la metteremo sotto torchio per analizzare la sua ricetta perfetta.
Testo di Christian Parodi