“Ho 35 anni e lavoro da ben 7 anni in Aston Martin. Ho girato qualche filiale del Sud del Regno Unito, prima di coronare il mio sogno ed aprire un salone tutto mio, che ovviamente tratta principalmente Aston Martin. Inutile avere dubbi sul fatto che io stesso ne possegga una e che la usi spesso, non soltanto nel fine settimana, ma quotidianamente proprio per andare al lavoro. Si tratta di una Virage del 2011, una delle prime prodotte dalla casa inglese, quando decise di far tornare in vita il mitico modello, posizionandolo a metà strada tra la DB9 e la DBS. Molti la definiscono come un flop, ma io credo che i soli due anni di produzione l’abbiano resa un vero e proprio instant classic: una linea tipicamente Aston con design pulito che possiamo definire un update rispetto alla DB9, un motore potenziato, in grado qui di erogare dal suo 6.0 V12 le bellezza di 496cv, una potenza che consente prestazioni da autentica supercar, ma il tutto con la souplesse e l’eleganza che una AM soltanto sa offrire.
Più la guardo e più me ne innamoro e sono certo, anche perché altrimenti avrei sbagliato mestiere, che il suo valore sia destinato ad aumentare. E così, mentre settimana dopo settimana mi trovo a vendere AMV8 e sto aspettando i primi modelli di DB11, la osservo dalla mia scrivania e assaporo il momento in cui apro la porta e mi siedo a bordo, dando vita alla “bellezza, potenza ed anima” della Virage di ultima generazione. Un’auto per intenditori, per pochi fortunati che possono godere di tutto quel bagaglio di purezza automobilistica che la rende così eccezionale.”