Le 9 Migliori Porsche Che Non Sono 911
Testo di Alessandro Marrone
Se dici Porsche, dici 911 e tutto ciò non fa una piega. La Porsche per antonomasia e la più conosciuta di tutte, è proprio quella che ha sistematicamente evoluto il proprio essere senza mai stravolgere la propria pelle, fedele ad una linea iconica che si declina a seconda della versione, passando per le varie SC, RS, GT2, GT3, GT3 RS, Targa, GTS e via dicendo. Ad ogni nuovo modello, mediante il quale si attraversa anche un più o meno leggero restyling, il brand del cavallino di Stoccarda riesce puntualmente ad alzare l’asticella delle prestazioni, abbassando quella dei consumi e delle emissioni, con un prezzo che nonostante l’eccezionale pacchetto offerto, resta su cifre tutt’altro che inaccessibili. La 911, inoltre, non ha soltanto la singolarità di avere il motore a sbalzo oltre l’asse posteriore, ma dispone anche di un vano bagagli più che accettabile (davanti) e di due sedili posteriori, che possono tornare utili per non farvi linciare da vostra moglie, una volta tornati a casa con le chiavi del vostro nuovo regalo (due bambini ci staranno comodamente). Adatta alla vita di tutti i giorni e disponibile sia con cambio manuale che automatico (prima il Tiptronic, poi l’ottimo PDK), Porsche ha costruito la propria forza attorno a questo modello immortale, un investimento sicuro, un oggetto del divertimento con linee simili a quelle di una bella donna, ma che non disdegnano un utilizzo intensivo. Affidabilità, gestibilità e prestazioni sono soltanto tre punti chiave che il marchio tedesco schiera nella interminabile battaglia per la supremazia in un settore che anno dopo anno, abbraccia sempre un maggior numero di competitors. Ma ci sono anche altre Porsche che vorremmo nella nostra collezione privata, nonostante non sfoggino i famosi 3 numeri 9-1-1. Giusto per restare in tema di “9”, l’unica cifra rimasta invariata nel corso degli anni, abbiamo scelto quelle che secondo noi sono le migliori 9 Porsche, che non sono 911. Ognuna di loro ha ricoperto un ruolo importante nella storia del marchio ed a spasso tra leggende, auto da corsa ed instant classic, andiamo a scoprire le nostre preferite cugine di sua maestà.
550 SPYDER: Un alone di mistero e brivido aleggia attorno alla 550 Spyder, prodotta dal 1953 al 1956; chi di voi non ha mai sentito parlare della “Little Bastard” che ha strappato la vita di James Dean? Costruita per essere schierata nelle corse, la 550 Spyder si dimostrò subito in grado di impensierire le avversarie, forte di un motore 4 cilindri raffreddato ad aria e di dimensioni estremamente contenute. Era così bassa da terra che, durante la Mille Miglia del 1954, Hans Hermann riuscì a passare sotto alle barriere chiuse di un passaggio a livello. Un’arma letale senza compromessi, affilata come una lama e pericolosa come un ordigno inesploso.
356A CARRERA: il modello 356 fu prodotto dal lontano 1948, fino al 1965, attraversando diverse varianti e motorizzazioni, ma la 356A Carrera del 1955 fu la prima Porsche in assoluto a sfoggiare il nome “Carrera”, poi utilizzato sulle future 911. La storia della 356 è nota a tutti, mentre quel che rende ulteriormente speciale questo particolare modello fu proprio il fatto di acquisire il propulsore utilizzato dalle 550 Spyder, e quindi un motore di derivazione racing, per l’utilizzo stradale. Ecco quindi come è nato il mito di Porsche e della sua proverbiale inclinazione alle performance per la vita di tutti i giorni.
718: nacque nel 1957 e cessò la propria produzione nel 1962, sino a risorgere sottoforma di Boxster e Cayman ai giorni nostri, con le nuovissime 4 cilindri turbo da poco presentate. L’originaria 718 fu la naturale evoluzione della 550 Spyder, con notevoli affinamenti al telaio (tubolare) ed alle sospensioni. Il peso era incredibilmente limitato a circa 570kg, mentre il motore centrale-posteriore erogava la bellezza di 142cv. Anche in questo caso fu impegnata nel mondo delle corse, ma anche guidarne una su strada sapeva regalare emozioni davvero impareggiabili.
904 CARRERA GTS: prodotta a cavallo tra il 1964 ed il 1965, la 904 Carrera GTS, o semplicemente Carrera GTS, vide la luce con obiettivo primario il mondo delle corse. Fu costruita per prendere parte al mondiale FIA-GT e quindi circa un centinaio di modelli per omologazione stradali erano richiesti, al fine di tener fede al regolamento. Gli ordini da parte dei clienti però furono talmente elevati, che Porsche fu costretta a produrne più di quanto previsto. Il telaio ospitava un 4 cilindri da 198 cavalli, ma fu il medesimo che successivamente fece spazio a propulsori a 6 ed anche a 8 cilindri, come per l’esagerata 917.
917: molto probabilmente la più iconica auto da corsa di sempre, la 917 è un autentico mostro con ruote enormi ed un motore in grado di sfiorare i 400 km/h. Fu anche la prima Porsche a regalare alla casa di Stoccarda la vittoria alla 24h di Le Mans, nel 1970 ed anche nel 1971. La massima evoluzione di Porsche da corsa fu esclusivamente impiegata nelle corse, con propulsori che variavano tra 4.5, 4.9 e 5.0cc, offrendo anche il primo 12 cilindri Porsche di sempre e soluzioni all’avanguardia sotto ogni aspetto ingegneristico. Numerose la varianti della 917, come anche le categorie nelle quali fu schierata, ma basterebbe ammirare un camera car sul rettilineo Mulsanne (senza chicanes) di Le Mans, per farsi un’idea delle potenzialità di questa leggenda.
Boxster: ogni Porschista che si rispetti dovrebbe portare alla piccola Boxster il rispetto che merita ed i motivi sono principalmente due. Il primo è che sul finire degli anni ’90, con una situazione non proprio rosea, è stata la vera e propria salvatrice del marchio, che grazie ad una vettura tutta nuova, con un prezzo abbordabile, ha così consentito di risollevare le sorti (in un momento in cui la 993 aveva smesso di vendere), ed il secondo motivo è caratterizzato dal fatto che si tratta di una vettura estremamente divertente da guidare. Motore centrale, inizialmente anche disponibile con il piccolo 2.5cc, oppure 2.7 e 3.2 S, con il passare degli anni sono aumentate le potenze e sono state rifinite le linee della carrozzeria e degli interni, sino ad arrivare alla terza serie, che soprattutto in versione GTS è una sportiva eccezionale.
CARRERA GT: un autentico instant classic. Una supercar incredibile che si colloca sul confine con l’essere una hypercar. Linea unica, un potente 5.7 V10 da 612cv, che abbinato ad una trasmissione a 6 rapporti manuale, la rende pura gioia per gli amanti della vera guida, quella fatta di un pedale frizione duro come una pietra, di una guidabilità comunicativa, ma al tempo stesso difficile da domare. Ne furono prodotte circa 1250 e le quotazioni stanno velocemente salendo.
918 SPYDER: la più “economica” della sacra trinità (insieme a P1 e LaFerrari) è molto spesso la migliore su strada e su pista. La 918 Spyder mette sul piatto tecnologia ed ingegneria allo stato dell’arte, con un V8 termico coadiuvato da ben 3 unità elettriche per un totale di 887cv, che grazie alla trazione integrale e ad un perfetto bilanciamento dei pesi, la rendono relativamente semplice da portare al limite. Un limite che è anni luce avanti a quasi tutta la produzione automobilistica avversaria.
CAYMAN GT4: la Cayman è nata con la seconda serie di Boxster. Sostanzialmente si tratta della sua versione con tetto rigido, con una linea differente ed il medesimo ed eccezionale handling. La GT4 ha visto la luce nel recente 2015, prendendo “in prestito” il motore della 911, un 6 cilindri 3.8 da 385cv, con la differenza che essendo posizionato centralmente, invece che posteriormente, il comportamento del retrotreno sarà più prevedibile, a tutto vantaggio di un’esperienza di guida resa ancora più onirica dalle sospensioni della 991 GT3 RS e da, udite udite, il solo cambio manuale. La Porsche definitiva? A voi il verdetto.