The Hybrid Theory – Infiniti Q50S AWD Hybrid
INFINITI Q50 S AWD HYBRID
THE HYBRID THEORY
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Ilario Villani
Sono tanti (ed allarmanti) i segnali che mi sottolineano che sto inesorabilmente invecchiando. Mi stupisco di cose controversamente entusiasmanti, dimentico cosa ho mangiato ieri per pranzo, rabbrividisco al pensiero di dover aggiornare il software dello Smartphone, e così via. In ambito lavorativo sto anche vivendo quella fase in cui una involontaria spocchia mi porta ad aspettarmi sempre di più dalle supersportive e sempre meno da quelle meno blasonate, che puntualmente finiscono però per portarsi a casa la maggior parte dei miei elogi. La passione per questo lavoro è rimasta intatta, mi fa svegliare all’alba con la trepidazione per la strada che andrò a scoprire al volante di un’auto piena di novità, con la responsabilità di avere sulle spalle il fatto di portare a termine un’analisi oggettiva per alcuni e soggettiva per altri. Personalmente penso che non ci siano mezze misure, un’auto deve trasmettere emozioni per saper conquistare e le emozioni non sono soltanto fatte di grossi spoiler e potenti motori – certo, queste sono quelle migliori, ma non per tutte è così. Un’auto può essere ottima facendo il suo lavoro a dovere, essendo in grado di portarci da A a B nel modo migliore e non facendoci rimpiangere di esserci svegliati prima che il gallo inizi a cantare, figuriamoci se voi l’avete pure acquistata nuova. Ci sono proposte che sanno essere meno convenzionali del solito, ma che hanno come obiettivo quello di soddisfare una fetta di clientela più difficile rispetto a quella che necessita di un’arma pronta ad essere lanciata tra una curva e l’altra – si, perché quello devi per forza saperlo far bene. La Infiniti Q50S AWD Hybrid non è un nuovo modello di frullatore da cucina, ma la berlina sulla quale il ramo luxury di Nissan concentra le proprie energie in termini di fruibilità quotidiana e tecnologia.
Appurato che esistano modelli interessanti anche nello schieramento dell’Hybrid Team, con ambasciatrici le 3 hypercars più veloci del pianeta, questa tecnologia trova sempre più spesso utilizzo sulle auto che possiamo guidare tutti i giorni, cercando di limare il consumo di carburante ed al tempo stesso l’inquinamento atmosferico. In pratica, sentendoci amici della marmotta delle nevi, saremo anche amici del nostro portafogli, senza dover necessariamente rinunciare ad innaffiare il nostro desiderio più recondito, quello di gettare le nostre ire su per qualche strada secondaria guidando come dei banditi. Anche in questo caso la tecnologia ibrida sa dare il suo contributo – non per tenere spento il motore termico, ma per enfatizzarne le prestazioni.
Vi dirò la verità, sto ancora cercando di capire che colore fosse l’esemplare che ho avuto modo di provare, all’ombra era nero, al sole diventava quasi profondo porpora, ma senza intonare “Smoke on the water”. Una scelta, quella del colore, che ti fa subito entrare in sintonia con ciò che ti aspetta, ovvero una berlina medio-grande lontana dalle convenzioni, ma che vuole a tutti i costi entrare nel club delle grandi dominatrici tedesche. La Q50S in questione è dotata di trazione integrale abbinata ad un motore termico da 6 cilindri a V e 3.5cc ed un’unità elettrica ricaricabile in fase di marcia e frenata, per una potenza complessiva di 364 cavalli. Qui arriva il difficile, dato che dopo aver appurato che il look dell’esterno sia allo stesso tempo affilato e tagliente (all’anteriore), morbido ed armonioso (al posteriore), l’abitacolo sembra la plancia di comando della USS Enterprise, ma senza tutti gli ufficiali a darti sostengo per operare le manovre di decollo. Ci sono diversi tasti sparsi qua e là, una manopola per gestire il display ed addirittura un secondo display. Il manuale delle istruzioni farebbe concorrenza allo Zanichelli che ho a casa e quindi decido di scoprire poco alla volta quello che posso nel corso delle settimane di test, sperando di non programmare l’autodistruzione. Quello che voglio capire in primis è come si comporta questo grosso propulsore, abbinato ad una berlina adatta a chi ha bisogno di macinare chilometri in full comfort. Il cambio è un automatico a 7 rapporti ed oltre alla possibilità di salire e scendere di marcia con la classica leva, ci sono due bei paddle dietro al volante, della giusta consistenza e delle giuste dimensioni – questo non mi costringe a perdere un colpo, neanche quando mi rendo conto che c’è potenza da vendere. Eccomi sorpreso, un’altra volta per un’auto insolita. La Aventador SV non mi è piaciuta e mi ritrovo a lodare una Infiniti ibrida? Si, avete capito bene. Percorrendo i primi chilometri, in discesa, viaggio nel più totale silenzio, in modalità elettrica, poi accentuo la pressione sul pedale dell’acceleratore ed una scintilla dona vita al V6 – lo senti quando entra in gioco, chi stava passeggiando in mezzo alla strada se ne accorge e si spaventa, temendo quasi di essere investito da questa inusuale berlina. Ne vedi poche in giro, e quelle poche passano quasi inosservate, ma dopo averci convissuto per diversi giorni, la osservi sempre con rispetto ed un pizzico di malinconia.
Mi chiederete cos’ha di così speciale e per prepararmi al meglio le risposte non l’ho risparmiata neanche per un attimo. La trazione integrale morde sempre ed il sottosterzo fa capolino soltanto quando chiamate in causa la grande riserva di coppia, ma quel che più mi sorprende è il tipo di connessione con l’asfalto. Lo sterzo è infatti assistito in modalità “drive by wire”, pensate che un certo Seb Vettel ha dato il suo contributo in proposito, ed andando a selezionare il bilanciamento e la taratura di sospensioni e sterzo dall’interfaccia posta in mezzo alla plancia troverete la modalità che preferite. Inutile dire che con oltre 350cv mi sembrava il minimo utilizzare quella più sportiva ed essere crudele con l’ecologia, andando a sfruttare ogni possibile striscia d’asfalto per buttare quelle quasi due tonnellate da una curva all’altra. La strada si fa più ripida, sale e sembra puntare dritta alle nuvole – non è la strada per il Paradiso, ma una classica via di fuga dalla noia cittadina, rappresentata da un colle francese a noi molto caro. Ormai credo di conoscere ogni curva a memoria ed il traffico quasi ridotto a zero mi consente di andarci giù pesante. La Q50S tira come un ossesso, arrivati a 2500/3000 giri sembra di essere sparati da una fionda e gettati in avanti, i freni sono potenti e non si affaticano, nonostante mi trovi più volte a pigiare più del necessario, soprattutto nei momenti in cui mi dimenticavo di avere ancora 3 sedili ed un ampio bagagliaio dietro di me. Lo sterzo è preciso, diretto e diverso da ogni altra vettura di pari segmento, bisogna prenderci la mano altrimenti rischiate di fare come me e chiudere troppo gli angoli nelle curve con raggio ridotto, ma poi una volta capito il giochetto, è fatta. Ha uno sguardo cattivo, sembra un cane rabbioso venuto dal futuro e con lontani discendenze cinesi, o giapponesi come in questo specifico caso: trovatemi una berlina che abbia una parte anteriore così lavorata e vi offrirò da bere. Dietro, i due grossi terminali di scarico mettono in chiaro che sarete anche un uomo d’affari tutto impettito, ma all’occorrenza ci vorrà un attimo per togliersi la cravatta e pestare pesante sul gas. E poi avete di tutto, anche troppo, una perfetta connettività con qualsiasi tipo di diavoleria, telefono, navigatore satellitare, uno schermo dal quale tenere sotto controllo i parametri della vettura e videocamere di manovra, per facilitarvi durante il posteggio. Ingranando la retromarcia, un “cicalino” elettronico tenterà di avvisare chi vi cammina a pochi centimetri dal baule che una grossa quattro porte nipponica sta facendo marcia indietro – ma non fidatevi troppo, del buonsenso delle persone intendo.
Ho potuto diminuire l’andatura, approfittando di un tratto in discesa ed al centro del display, l’indicatore di carica delle batteria mi conferma che ho massima disponibilità per sfruttare al massimo la loro energia. Ecco come entra in gioco il piacere della propulsione ibrida: un’altalena tra un minor consumo nelle trafficate e noiose città ed una maggiore potenza e risposta quando il giovanotto che è in noi prende posto al volante. L’Infiniti sembra saper fare tutto bene, nonostante alcune soluzioni siano un po’ insolite e mi riferisco al freno di stazionamento a pedale ed al doppio display centrale, troppo confusionario e superfluo. È bello anche apprezzare le plastiche morbide ed i pannelli ben assemblati, con un bel set di cerchi in lega e dei freni sempre all’altezza del lavoro. È fotogenica, nonostante non sia stato per nulla facile trasmettere il suo particolarissimo colore e le sue linee, che soprattutto all’anteriore definirei voluttuose – del resto stiamo pur sempre parlando di una strettissima parente della Q50 Eau Rouge (se non sapete di cosa sto parlando, provvedete subito e cominciate ad incrociare le dita con me, sperando che un giorno venga messa in produzione).
Tornato a casa ogni sera, nonostante non abbia la classica linea da supersportiva, ti fa venire voglia di pianificare un altro giro, evitando le autostrade, dove sei però in grado di raggiungere i 250 senza il minimo sforzo. Vuoi continuare a farti stupire da quell’accelerazione così progressiva e costante che mette tranquillamente in crisi la metà del listino. E costa più o meno quanto le sue avversarie, le temibili tedesche che sanno fare bene proprio tutto, tranne mantenere il prezzo, sicuro tallone d’Achille anche per questa Q50S. Tecnologica, potente e coinvolgente – aggiungerei anche complicata se mi date la possibilità di mettere un quarto aggettivo ad un’auto che offre molto, in un periodo dove il cliente tipo vuole sempre di più (sostanzialmente cose futili). Mi ha stupito, intrattenuto ma soprattutto stupito, più di tante altre vetture che nonostante siano in grado di colpirmi al cuore ti preannunciano quanto siano grandi. La Q50S arriva in punta di piedi, in modalità elettrica e quando poi accende il 3.5 V6 ti offre tutto quello che stavi cercando, ma che non avresti mai pensato di trovare qui. A modo suo, lo fa alla grande.
INFINITI Q50S AWD HYBRID (2016-)
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – 6 cilindri 3498cc + motore elettrico da 50 kw
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 364 cv @ 6800 rpm
Peso – 1834 kg
Accelerazione – 4,6 sec. circa
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da 59.500 €