9 V12 Ferrari Per Le Quali Sareste Disposti A Tutto
Testo di Christian Parodi
Se i nuovi V8 turbo sono fenomenali in termini di prestazioni, consumi, emissioni ed elasticità, la melodia di un V12 Made in Maranello resta la colonna sonora che vorreste sentire ogni singolo giorno della vostra vita. Un urlo sincero e profondo che aumenta di intensità man mano che il contagiri si avvicina alla linea rossa – stringere un volante con un Cavallino Rampante ed avere un dodici cilindri a pompare musica nelle vostre orecchie è un’emozione che la si può solo vivere, proprio come diceva Lui, il Drake, l’immortale Commendator Enzo Ferrari. Queste 9 auto sono soltanto alcuni tra i migliori strumenti musicali che Maranello ha creato prima della fine degli anni ’70, dove la meccanica e la purezza di guida la facevano da padrona e segnavano un profondo solco tra i dilettanti ed i veri uomini, quelli che con quello stile tipicamente italiano completavano il più classico stereotipo del Ferrarista ideale, baciato dal sole e dalla vita. Un V12 è impagabile e siamo sicuri che nonostante i passi da gigante dell’ingegneria e della ricerca per un costante miglioramento delle prestazioni, una vera e propria supercar avrà sempre un cuore con 12 cilindri a V, pronto a battere e regalare momenti che vengono scolpiti nel cuore di ogni suo fortunato possessore. Sono tesori da custodire, ma anche oggetti da sfruttare, facendoli gridare a squarciagola, tirandoli a più non posso prima di addentrarsi in una serie di curve, dove il rapporto tra telaio, sospensioni, freni e cambio, farà il resto e vi concederà il Nirvana motoristico.
FERRARI 166 INTER FARINA BERLINETTA (1948)
Questa è la prima Ferrari a vantare un V12 da 2 litri. Fu un grande successo che contribuì ad alimentare il prestigio del marchio, soprattutto per le importanti vendite in America, ed ovviamente furono prodotte anche versioni carrozzate da illustri nomi quali Pininfarina, Bertone e Touring. Le sue linee sono immortali, come quelle di una bellissima coupé con la coda spiovente, mentre là davanti, il motore interamente in alluminio trasmetteva i suoi 90cv di potenza all’asse posteriore grazie ad un cambio manuale a 5 rapporti. Pesava poco meno di una tonnellata ed aveva una innata passione per le corse.
FERRARI 250 CALIFORNIA (1957)
Iconica quanto il Colosseo, ma decisamente più veloce! La 250 California fu il meritato risultato degli incredibili successi nel motorsport, che portarono a rafforzare ulteriormente il marchio negli States. Bella come la California ed adatta a percorrere la costa del Pacifico con il vento tra i capelli, è divenuta uno dei modelli simbolo di casa Ferrari. Il design è opera del maestro Scaglietti e si presenta come una elegante GT, disponibile poi sia con passo lungo (LWB) che passo corto (SWB). Il fatto di poter guidare senza un tetto sulla testa non faceva altro che aumentare il piacere di guida, ascoltando la melodia del V12 da 2953 litri e 240cv situato davanti al guidatore. Inutile dire che le quotazioni attuali sono da vera opera d’arte.
FERRARI 250 TESTA ROSSA (1957)
Testa Rossa non è soltanto simbolo di eleganza e classe, ma di sportività. Infatti, la 250 TR del ’57 nacque proprio per la necessità di offrire un motore più potente ai team che correvano con la 500 TRC, restando però in linea con il regolamento FIA che limitava le dimensioni del propulsore ai 3 litri. La 250 TR offriva così 300 cavalli ed era in grado di raggiungere i 270 orari di velocità massima. Immancabilmente vinse il titolo mondiale costruttori l’anno successivo.
FERRARI 400 SUPERAMERICA (1960)
Questo modello fu la risposta di Ferrari alle richieste dei suoi clienti più esigenti. Una risposta eccezionale, sia in termini di design che di meccanica. Fu prodotta in due serie tra il ’60 ed il ’64, con anche diverse varianti cabriolet, tutte disegnate dalla matita di Pininfarina. Il V12 sale a 4litri per 340cv, con cambio a 4 rapporti dotato di overdrive, sospensioni più rigide ed un telaio migliorato, il tutto a favore di un incremento delle prestazioni, senza alcun tipo di sacrificio al comfort di bordo.
FERRARI 250 GTO (1962)
Se le automobili fossero dei libri, la 250 GTO sarebbe la Bibbia. Modello di culto per ogni appassionato delle quattro ruote, la 250 GTO rappresenta l’apice del successo motoristico del cavallino di Maranello incarnato nell’elegante e ricercato abito disegnato dal team di Giotto Bizzarrini. V12 da 300cv sotto al muscoloso cofano anteriore, posto guida quasi a ridosso dell’asse posteriore ed una coda spiovente che abbraccia con un unico movimento il guidatore. Il cambio è un nuovo 5 marce utilizzabile per mezzo di una gabbia con innesti a vista, indiscusso marchio di fabbrica che collegava senza mezzi termini l’animo racing di questa GT per la strada ai modelli che la domenica stracciavano la concorrenza in pista. Una delle auto che in assoluto ha lasciato un segno indelebile nel motorsport e nel mondo delle vetture stradali, ne furono prodotte 36 e daremmo un rene per provarne una!
FERRARI 250 LM (1963)
La storia della 250 LM è più travagliata di quanto si possa pensare, poiché dopo la sua presentazione al salone di Parigi del ’63, come versione berlinetta del prototipo 250 P, la FIA si rifiutò di omologarla come GT, costringendo così Ferrari a schierarla proprio nel campionato prototipi, riducendo drasticamente le sue possibilità di successo. Il V12 differiva di poco rispetto a quello del modello dal quale prendeva origine, con un 3285cc che era in grado di erogare 320cv e spingerla sino a quasi 290 km/h.
FERRARI 275 GTB4 (1966)
Al Motor Show di Parigi del 1966, la GTB4 fu la prima Ferrari con un V12 con 4 alberi a camme in testa, stretto parente del motore che equipaggiava il prototipo P2. Le linee di questa 275 si fanno più importanti, così anche le sue dimensioni generali che la rendono una eccezionale grand tourer. Non furono previste versioni speciali indirizzate per un utilizzo nelle corse, ma diversi privati e semplici appassionati non la tennero lontana dai cordoli o dalle competizioni su strada, ottenendo anche un discreto numero di successi. Questo rivoluzionario V12 da 3285cc erogava 300cv tondi ed offriva prestazioni degne del suo blasone.
FERRARI 365 GTB4 (1968)
È lei la Daytona, una delle pietre miliari nell’ampio almanacco Ferrari. Erede della 275 GTB4 e con soluzioni avanguardistiche per quello che riguardava le sue prestazioni da sportiva vera, e per il suo design, curato ancora una volta da Pininfarina. Sotto alle vesti di una modernissima due posti dal lungo ed affilato muso e da una coda differente rispetto a qualsiasi modello della produzione contemporanea, ruggisce un V12 da 4.4cc e 352cv, il quale abbinato ad un preciso cambio a 5 rapporti, era ed è tutt’ora in grado di offrire al fortunato driver un’esperienza impagabile. Il rombo del V12 si fa più forte nella versione spider, con il tettuccio abbassato, ma la sagoma della coupé è un mito che non teme alcun confronto.
FERRARI 512 BB (1976)
5 litri, 12 cilindri, Berlinetta Boxer – ecco svelato l’enigma dell’intricato nome della vettura presentata da Ferrari al salone di Parigi del 1976. Il nuovo motore, con cilindri contrapposti, si dimostrò subito una scelta azzeccata, poiché era in grado di erogare la stessa potenza ma ad un numero di giri inferiore, contando quindi su maggiore coppia e su una erogazione più precisa e lineare. Pininfarina si occupò del design, dove non si può non menzionare le svariate feritoie, funzionali per raffreddare gli organi meccanici ed utili soprattutto per far respirare il motore al posteriore. I classici stilemi degli anni ’80 stavano arrivando, ma la linea della 512 BB è magicamente riuscita a ritagliarsi un posto tra i migliori modelli di Maranello, identificando al meglio la più pura immagine di supercar. L’abitacolo è scarno e minimalista, tutto concentrato su quel che conta realmente, ovvero spremere al meglio i 360cv a disposizione.