VW Golf GTI: 40 Anni di Dominio!
VW GOLF GTI
40 ANNI DI DOMINIO !
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Giorgia Rossi
Mentre il paese dorme ancora, l’aria gelida delle ore 7 ti si schianta in volto, facendoti infilare le mani in tasca alla ricerca di un po’ di riparo da quel fastidioso vento. Ormai la bella stagione l’abbiamo lasciata alle spalle e le colorate t-shirt hanno lasciato spazio a pesanti giubbotti, ma niente potrà fermare quella che si prospetta una giornata davvero speciale, accompagnati da Patrizia e suo marito, con la loro bellissima Golf GTI MK1 – la prima GTI, quella che 40 anni fa avrebbe cambiato per sempre il mondo dell’automobile. Si, perché seppure sia nata per caso, grazie all’impegno extralavorativo di un ristretto numero di uomini VW, la Golf GTI ha segnato un cambiamento profondo nel modo di intendere le auto prestazionali. Non sarebbero più serviti conti in banca colmi di zeri e non avreste più dovuto rinunciare alla comodità di portarvi appresso amici e famigliari, o magari qualche bagaglio per una gita fuori porta – la prima GTI ha offerto tonnellate di adrenalina alla portata di tutti. L’unico requisito che vi si chiedeva era quello di avere abbastanza fegato da spingere la leggerissima compatta tedesca sin dove non avreste mai pensato fosse possibile, sfruttando la sua discreta cavalleria attraverso feedback meccanici, ormai lontani dalla perfezione meccanica ed ingegneristica alla quale siamo abituati.
I nostri amici arrivano di buon’ora e sistemano subito la MK1 accanto alla più estrema MK7, qui in allestimento Clubsport e quindi forte di un kit aerodinamico più accentuato e ben 265 cavalli. Non puoi fare a meno che notare subito quei tratti caratteristici che hanno consacrato l’immagine della Golf più amata dagli automobilisti, ovvero il baffo rosso sulla mascherina anteriore, i sedili quadrettati ed altri particolari che a poco a poco scopri in una per ritrovarli nell’altra, nata proprio per celebrare il quarantesimo anniversario della nascita di questo mito su ruote. Il motore è rimasto un 4 cilindri, ma è diventato più grande, più pesante ed inevitabilmente più potente. Dal buon vecchio manuale (tutt’ora disponibile) abbiamo un automatico a doppia frizione, ma la trazione resta all’anteriore, seppure sulla MK7 si disponga di un autobloccante. Su carta sembra inutile fare un confronto, ma nel mondo reale le emozioni che ti regalano entrambe sono tanto simili quanto differenti, perlomeno per come ti vengono addosso. La GTI del ’76 è piccola ed estremamente maneggevole, ti consente di buttarla da una curva all’altra facendola scivolare e sfruttando il peso inferiore alla tonnellata. Tenendo le marce basse sfrutti al meglio la coppia massima erogata dai suoi 110cv e seduto nell’apparentemente spoglio abitacolo puoi avvertire ogni minima variazione della strada sotto le gomme che provano in tutti i modi a trovare grip su questo asfalto ancora bagnato dalla brina mattutina. A tallonarla, la MK7, equipaggiata con pneumatici estivi, ha il suo bel da fare per tenere il passo della nonna, soprattutto nel misto stretto, dove le ruote anteriori pattinano alla ricerca di un grip che trovano a fatica, proprio per una potenza difficile da gestire in queste condizioni. Poco dopo, la strada si fa più larga e tenendo marce più alte sfrutti l’elasticità del 2.0cc, scatenando i 265cv con violenza e godendo del velocissimo doppia frizione a 6 rapporti.
I feedback – lo dicevo prima – sono simili ma diversi tra loro. In che senso? Dove la MK1 ti trasmette ogni singola avvisaglia meccanica, ogni singolo cambiamento nel manto stradale e ti porta a sottosterzare nel momento in cui le chiedi di fare a pugni con le leggi della fisica, la MK7 è più filtrata, la guidi con il coltello tra i denti senza però sentirti al limite. Ti consente di usare uno stile di guida più pulito, nonostante tu la faccia allargare in uscita di curva (disabilitando il controllo trazione), con l’anteriore che grazie al differenziale autobloccante gestisce al meglio la ripartizione della coppia motore ed il piede destro che tiene giù, stando attento a tenerti a metà tra la perdita di erogazione ed il sottosterzo. Due auto eccezionali che sanciscono come la Golf GTI sia meritatamente in cima alla catena alimentare delle compatte sportive da ben 40 anni. Sono passati 4 decenni e se l’asticella delle prestazioni è costantemente migliorata, il divertimento e la purezza di guida sono rimasti l’ingrediente principale che ogni GTI sa offrire. Ecco perché queste due auto sono strettamente legate – come una nonna con la propria nipote, portarle a fare un giro è un vero e proprio momento da custodire, da vivere e da ripetere ogni volta che potrete. E grazie al fatto che sono anche eccezionali vetture per un utilizzo quotidiano, sono in grado di rendere migliore anche il più noioso degli spostamenti.