Peugeot RCZ R: Rated R Breakfast
PEUGEOT RCZ-R
RATED R BREAKFAST
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Ilario Villani
Chi l’ha detto che soltanto determinate cene possano essere compromettenti? Unire l’utile al dilettevole è qualcosa che ci fa sentire bene, che ci fa realizzare che abbiamo aggiunto un po’ di divertimento in quella che potrebbe essere la noiosa routine quotidiana. Non che portare a spasso una sportiva da quasi 300 cavalli su qualche strada da urlo sia un lavoro impegnativo – figuriamoci se poi dispongo di un fotografo professionista, di un tiepido sole che sembra voler prolungare un’estate ormai lontana dal calendario e di litri e litri di benzina. Questa volta la scelta della meta è ricaduta sul Monte Fasce, strada montana che sovrasta le alture genovesi e regala una vista mozzafiato, ma soprattutto la possibilità di guidare su una strada tutta curve ed al tempo stesso veloce come poche altre. Evitata quella che potremmo definire come “alta stagione”, ci siamo dati appuntamento per una giornata di guida di tardo Novembre, ma non senza aver riempito lo stomaco a dovere, o meglio, aver preparato la colazione definitiva. Parto quindi da casa di buon’ora, con il sole che deve ancora sorgere e con il dubbio su come potrà essere il meteo per questa giornata di shooting selvaggio. Appuntamento previsto in quel di Recco e non a caso dato che ho obbligato Ilario (il fotografo, ndr) a sopportare una dieta a base della più tipica focaccia al formaggio, quella di Recco appunto. Oggi si esagera ed al diavolo la linea – dopo aver visto il bancone del panificio di Tossini abbiamo pensato bene di evitare il ristorante per il pranzo e calarci calorie e grassi come se il mondo finisse il giorno dopo. Prendere peso non sarebbe mai stato così bello però. Uno degli aspetti più duri è sicuramente stato resistere alla tentazione di assaggiarla quando ancora calda ed infilarla in un borsone, sperando che le curve del Monte Fasce ed i 270cv della Peugeot non l’avrebbero resa una poltiglia informe.
Già, in realtà siamo qui per mettere alla prova la sportiva top di gamma del leone francese, la RCZ R, quella coupé 2+2 dalla linea inconfondibile e che cattura lo sguardo di ogni passante ed automobilista, grazie anche a quel perfetto gioco di colori in contrasto bianco e nero con i montanti in pellicola opaca ed il tetto a doppia gobba (Zagato docet) lucido che sembra prolungare il lunotto posteriore verso il parabrezza anteriore. Quando fu inizialmente introdotta molti rimasero perplessi, alcuni la additavano come una copia dell’Audi TT, ma quei pochi che capirono realmente cosa rappresentasse la RCZ scavarono a fondo e decisero di concederle una possibilità. Oggi, dopo un leggero restyling, ho a mia disposizione la versione più agguerrita, che grazie ad un 1.6 turbo da 270 cavalli mette in seria discussione il potere di sportive ben più costose e tutto grazie ad un design dannatamente attuale e personale. L’abitacolo è ampio ed anche se i due posti dietro saranno a malapena adatti per due bambini, chi siede davanti ha molto spazio a disposizione, due sedili estremamente sagomati ma comodi e ben rifiniti, mentre la percezione di sedere a ridosso dell’asse anteriore che si ha osservandola lateralmente viene confermata nel momento in cui chiudete la porta e vi sistemate, rischiando qualche vertebra per afferrare la cintura di sicurezza appesa al montante centrale. La chiave di accensione è vecchia scuola e così anche la leva del freno a mano e, soprattutto, quella del cambio a 6 marce: grossa, precisa e che vi asseconda nella ricerca della massima coppia disponibile a circa 1900 giri.
Si mette in moto e si da inizio alle danze, senza guardare le lancette dell’orologio come neppure quella dell’indicatore della benzina – l’unica cosa che conta è il rapporto che il contagiri ha con l’ampiezza delle curve del monte. Tutto il resto è noia, tutto il resto sono chiacchiere da bar. La RCZ R è un’auto solida, nel look come negli argomenti che mette in campo: esteticamente è più muscolosa delle sorelle meno potenti, ha uno spoiler fisso al posteriore, grandi cerchi da 19 pollici e loghi R sparsi qua e là, sia all’esterno che all’interno dell’abitacolo. Lo scarico è dotato di due terminali, piuttosto ampi di diametro ma troppo silenziosi per i miei gusti, ma quel che conta è che il Torsen là davanti riesce a dialogare al meglio con i puledri sotto al cofano, tagliando potenza soltanto quando chiedete troppo alla fisica. Ad ogni modo basta disabilitare il controllo trazione ed ecco che i giochi si fanno più seri – non c’è un pulsante Sport, non c’è un tasto R, la RCZ R è perennemente in modalità R, attende solo che siate voi a staccare la spina del buon senso e che siate disposti a fiondarvi in curva spostando il vostro limite sempre oltre. Generosamente i freni mi assecondano anche quando arrivo lungo in qualche curva, mentre le sospensioni sono rigide al punto giusto e rendono il telaio perfettamente reattivo senza mai farlo diventare nervoso. La puoi sbilanciare, la puoi sballottare a destra e sinistra e lei tiene la direzionalità che desideri come se fosse su un binario. Ancora dubbi?
Il Monte Fasce è una strada non molto conosciuta, ma se è stata scelta da nomi quali Ferrari (per la presentazione della California T HS) e da ogni motociclista che si rispetti per un weekend da “vena chiusa”, ci sono dei validi motivi no? La visibilità è ottima e con il sole odierno, il manto stradale è perfettamente asciutto, con un asfalto abbastanza ruvido da permettere alle gomme una presa eccezionale. Curvoni veloci si alternano a tornanti più stretti, mentre rettilinei abbastanza ampi da ingranare la quinta marcia ti consentono di mettere a dura prova il tuo coraggio e farti crescere qualche pelo sullo stomaco in più rispetto a quelli che avevi prima di salire in cima. Arrivati dai ripetitori non ci fermiamo per più di qualche minuto e torniamo a bomba da dove siamo venuti, percorrendo la strada a ritroso, a tratti completamente differente grazie ad un paio di sdoppiamenti della carreggiata. Alcune foglie rendono un paio di curve scivolose ed il fatto di aver disattivato il controllo trazione mi consente di fare scivolare la Peugeot e controllarla alleggerendo leggermente il gas. Scalo una marcia, affondo il piede destro e piatta come felino si lancia verso la curva successiva. Meglio fermarsi e prendere fiato, forse non sono abbastanza bravo per tenere testa a questa francesina su una strada del genere. Forse è meglio aprire il baule e dedicarsi un po’ alla focaccia, invece che continuare a correre sulla lama del rasoio. Di certo non ci sarebbe stato terreno di gioco migliore, una strada che sembra costruita apposta per testare un’auto sportiva, che sia trazione anteriore o posteriore non importa perché offre un ventaglio di situazioni che andrebbero bene per almeno un test diverso per ogni giorno dell’anno. Il panorama è impagabile e mentre rallentiamo il passo me lo godo tutto grazie al vetro anteriore inclinato ed ampio, altro aspetto che ti fa sentire su qualcosa di molto racing. Tempo di scattare altre foto, di sfruttare un bel rettilineo per provare lo scatto e la frenata – tutto impeccabile, nonostante i freni comincino a dare leggeri segni di fading. Gli concediamo un meritato break e ci dedichiamo alla nostra colazione, che placa i nostri stomaci e ci consentirà di proseguire sino al calar del sole.
Non importa se avete tempo a disposizione oppure no, una mattina fatevi un regalo e portatevi la colazione (una scusa qualsiasi) in cima al Monte Fasce. Guidate come se fosse l’ultima cosa da fare in vita vostra, godetevi quel contatto con madre natura reso sempre più difficile dal traffico e dalla frenesia delle nostre settimane lavorative. Spegnete il telefono ed abbassate il finestrino, facendovi trascinare dal suono del motore e dalla voglia di far stridere le gomme. Scoprirete, come successo a me, che non vi siete mai avvicinati a certi limiti e che il viaggio che pensavate di aver intrapreso tempo fa, è in realtà soltanto appena cominciato. Questa consapevolezza è quella che ci mette in pace con noi stessi, che ci fa apprezzare il tempo che abbiamo a nostra disposizione e che ci rende orgogliosi, quando lo sfruttiamo nel modo giusto, in quel modo che ci ricompensa di tutti i sacrifici necessari per arrivare sin lì. Alla cima per esempio. Peugeot ha raggiunto la propria vetta automobilistica moderna con la RCZ R, una coupé dalla linea e dalla guida brillante, dinamica ma al tempo stesso adatta a tutti i giorni, che ti fa dimenticare se il cruscotto sia ancora quello vecchio e lo schermo del navigatore aperto imbarazzi, soprattutto in città. Una sportiva della vecchia scuola, con prestazioni che su carta sembrano perfettamente nella norma per una coupé di questo segmento: 5,9 secondi da 0 a 100 e 250 orari di velocità massima, ma che tradotti nel mondo reale – quello per esempio fatto di una strada di montagna – sono l’ingrediente segreto che rende un’auto la migliore compagnia per una cena perfetta. O una colazione, in questo caso.
PEUGEOT RCZ R (2015-)
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.598cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 271 cv @ 6.000 rpm
329 Nm @ 1.900-5.500 rpm
Peso – 1.280 kg
Accelerazione – 5,9 sec.
Velocità massima – 249 km/h
Prezzo – da 41.700 €