Gentlemen’s Run – “Cara Vecchia Benzina”
GENTLEMEN’S RUN
CARA VECCHIA BENZINA
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Giorgia Rossi
Certi giorni, quelli che abbiamo contrassegnato sul calendario con una “X”, quelli più speciali del solito, sono come degli album fotografici che restano impressi nella mente. Li abbiamo attesi con ansia e ci hanno probabilmente tolto il sonno la notte prima, per essere vissuti a pieni polmoni dal mattino alla sera seguente. Sono quelle domeniche in cui svestiamo i panni di un semplice appassionato di auto – storiche in questo caso – ed indossiamo quelli del nostro eroe preferito, quell’essere umano che ha la capacità di arrivare ad accarezzare il cuore attraverso la più pura forma di passione in natura: un sorriso di felicità. Sono quei susseguirsi di attimi in cui saliamo a bordo della nostra vettura storica preferita e dopo aver effettuato i classici controlli di routine, giriamo la chiave, sperando che non accada nulla di imprevisto. In quel momento, come la scintilla da vita al motore, la stessa scintilla infiamma il nostro animo e mentre la parte meccanica scende leggermente di giri e facendo entrare in temperatura i liquidi, la nostra parte emozionale è già carica a mille, desiderosa di lasciare il vialetto di casa ed addentrarsi finalmente nella terza edizione de “La corsa dei gentlemen”.
Cosa distingue un gentleman driver da un driver comune? Il discorso meriterebbe un articolo, anzi una intera rubrica a parte, ma da estimatore di auto d’epoca reputo che si possa facilmente sostenere che un gentleman driver non bada a quelle claustrofobiche corse alle performance, ai decimi di secondo in più o in meno per raggiungere i 100 orari partendo da fermo. Il suo metodo per misurare quanto un’auto sia speciale non si può calcolare con freddi numeri, schede tecniche o ritrovati di ingegneria da far invidia alla NASA: è una questione di pelle, qualcosa di fisico ed al tempo stesso di profondamente emotivo – un’auto è magica quando ti trasmette i brividi lungo la schiena, quando non ci sono zone di comfort, quando devi combattere con uno sterzo pesante per fare manovra, o quando ti senti un tutt’uno con essa, magari scendendo sparato da una tortuosa discesa. Le eleganti signore sono quelle che hanno reso le odierne sportive quello che sono, ma erano per gentlemen drivers appunto, persone che sapevano guidare e non semplici guidatori in grado di smanettare attraverso controlli trazione e migliaia di diavolerie elettroniche e cambi con ben due frizioni – qui l’unica frizione era la stessa che di punto in bianco avrebbe potuto decidere di lasciarvi a piedi.
E mentre le 20 vetture partecipanti si sono radunate al Delicafé di Cavallermaggiore e gli equipaggi hanno potuto rinfrescarsi con una sfiziosa colazione ed effettuare così gli accrediti, il gruppo è partito per un tour più lungo ed articolato del solito, sorpreso anche da una strada chiusa appena il giorno prima e di cui nessuno ha purtroppo avvisato l’organizzazione. Poco male, le esperienze di guida più vivaci sono anche quelle ricche di imprevisti, ed in perfetto gentleman style, abbiamo improvvisato lungo una tratta alternativa, scendendo verso Pollenzo e quindi in direzione La Morra e poi Barolo, per la tappa finale in quel delle splendide Cantine dei Marchesi di Barolo, per la seconda volta location scelta per l’esposizione delle vetture ed il pranzo. Mentre si attraversavano i paesi delle Langhe, le persone affascinate e stupite dal rombo dei motori smettevano di fare qualsiasi cosa e si voltavano a bocca aperta, osservando sfilare una grande varietà di vetture, come le elegantissime Lancia Flavia o la Flaminia Convertibile, passando per l’eterna Jaguar E-Type o la iconica Porsche 356 Speedster. E poi Ferrari rappresentata da una strepitosa 365 GT4 ed ancora Matra, un ricco schieramento di Fiat tra cui una 124 Coupé, una Spider, X1/9, 125 S, ma anche una Triumph TR7, Porsche 924 e le immortali Lancia Fulvia. Più moderne ma fondamentali per i rispettivi marchi una 911 Carrera 2.7 del ’74, una BMW Z1 e la immancabile Lancia Delta HF Integrale che abbiamo peraltro già visto sfrecciare ad un nostro evento dello scorso anno. E come restare indifferenti al boato che riecheggiava in tutta la valle grazie alla Shelby Mustang GT350 del ’69, la quale si accoppiava perfettamente con la nostra nuovissima Mustang V8 in prova ? Semplice, non si poteva.
Il tour è proseguito in perfetto stile “run”, con alcuni equipaggi che hanno inseguito altri, ma il denominatore comune è stato rappresentato dai volti soddisfatti, seppur stanchi ed affaticati, di ogni singolo partecipante. Giunti presso la Cantina, c’è stato modo di sistemare le auto nel cortile interno, e mentre passanti incuriositi si scattavano selfie accanto alla loro preferita, i gentlemen hanno potuto effettuare una visita guidata delle cantine, preludio al consueto e squisito pranzo tenuto in foresteria, interamente riservata alla nostra rivista. Inutile dire che sia le portate, che i vini, che il servizio sono stati ancora una volta ineccepibili, mostrando a tutti i presenti l’eccellente livello enogastronomico della zona. A fine pranzo, giusto il tempo di introdurre gli sponsor della giornata e di premiare l’equipaggio venuto da più lontano – da Bologna e su Porsche 924, quello che è partito con un’auto (Lancia Beta Spider Zagato) ed è giunto a destinazione con un’altra (Lancia Delta Integrale – sostituita in corsa, a causa di un guasto al cambio) ed infine la splendida Porsche 356 Speedster di Alfredo Stola e Maria Paola Ariusso, premiati con un’opera in ceramica in pezzo unico e realizzata dall’artista Francesco Guarino appositamente per celebrare l’evento; lo stesso ha presenziato personalmente spiegando ai presenti i processi di lavorazione della ceramica e la rappresentazione di una vettura interamente originale, al fine di valorizzare al meglio un’opera così speciale.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, condividendo con noi una giornata di passione e guida, ma soprattutto per averci reso partecipi di quella magia tanto personale ed intima che un’auto d’epoca è in grado di regalare. L’odore di benzina è stata ancora una volta protagonista di una giornata indimenticabile e non resta che darci appuntamento all’anno prossimo, dove introdurremo diverse novità per alzare ulteriormente l’asticella ad un evento che noi stessi attendiamo con ansia. Cara vecchia benzina, così grezza ed invadente, rappresenti e dai vita a delle emozioni uniche, che tengono in vita un pezzo di storia automobilistica, ma soprattutto le sfumature migliori di un pezzo di vita di ogni gentleman driver che si rispetti.