La BMW M4 Vuole Ucciderti, Ma Solo Se Non Osi Abbastanza
La M4 non è un’auto semplice, tutt’altro – le prime volte che premi a tavoletta rischi di finire dritto contro un albero e cominci a dubitare sulle tue capacità di “pilota della domenica”, andando a pensare che l’elettronica ti abbia salvato per la milionesima volta l’osso del collo e la reputazione. Questo è vero – appuntare sul frigorifero – ma è anche vero che nel momento in cui decido di osare e disattivare il controllo trazione, andando ad indurre situazioni di sovrasterzo nel momento desiderato, mi trovo a controllare il posteriore con la punta di tre dita. La facilità con cui mantieni una sbandata controllata durante una spaziosa curva e la rapidità impiegata nel raddrizzare l’auto, senza il minimo effetto pendolo mescola le carte in tavola, facendomi capire che il bilanciamento e la responsività della M4 sia qualcosa di praticamente perfetto. Sarà sobria, anche troppo, avrà bisogno di un impianto di scarico aftermarket e l’abitacolo sembra esser cambiato poco rispetto a prima, ma quando si tratta di spuntare le voci importanti di un’esperienza di guida, riesce ad uscire a pieni voti ed è questo ciò che oggi conta di più.
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Testo di Alessandro Marrone
Foto di Gian Romero