TECHART: Da 30 Anni Rendono Il Meglio, Migliore
TECHART
Da 30 Anni Rendono Il Meglio, Migliore
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Giorgia Rossi
Prendete una delle sportive più performanti e versatili in circolazione e rendetela ancora più speciale, più personale e soprattutto unica ed esclusiva a tal punto da non essere soltanto un punto di riferimento, ma un vero e proprio obiettivo da perseguire e far crescere col passare degli anni. Prendete una Porsche, una già eccezionale vettura che è in grado di unire alla perfezione doti di guida straordinarie ad una semplicità ed ampiezza di utilizzo senza pari – prendetela e rendetela migliore. Con queste parole impresse nella mente, Thomas Behringer e Matthias Krauss hanno fondato Techart nel 1987. Sono trascorsi 30 anni ed il mondo dell’automobile è cambiato profondamente e quelle che all’epoca erano delle grezze sportive ad alte prestazioni si sono trasformate in missili stradali perfettamente civilizzati per una convivenza quotidiana. Quest’anno la firma tedesca festeggia 30 anni di attività ed abbiamo deciso di andare in Germania a vedere con i nostri occhi, e soprattutto toccare con mano, quanto siano speciali le Porsche che passano da Leonberg.
Per creare una solida reputazione ci vuole tempo e tanta dedizione, e soltanto dopo aver conquistato i favori degli addetti ai lavori, la vera sfida comincia, ovvero quella di far breccia nel cuore degli appassionati, comunicando al meglio che non si tratta di qualcosa di superfluo, ma di un ingrediente aggiunto che contribuisce a rendere l’esperienza di guida più magica e che grazie ad un perfetto dialogo tra factory e cliente consente di assemblare esterni ed interni secondo qualsiasi richiesta, dai colori ai materiali, passando per quelle finiture che osservate durante il loro “making of” ti fanno realmente capire l’eccellenza artigiana che c’è dietro a quelle auto che rendono il mondo del tuning così diverso rispetto a quello che molti si immaginano. Qui tuning non significa neon ed impianti audio da far tremare i vetri del vostro vicino; Techart è in grado di offrire pacchetti estetici completi o ricambistica, seguendo le rigide regole di garanzia ufficiale – parliamo quindi di materiali nobili come fibra di carbonio, leghe leggere per il design di cerchi e addirittura volanti prodotti da zero. Ma c’è molto altro, come la creazione di pannelli per l’esterno e l’interno, rivestimenti con pelli che vengono appositamente conservate in sede, in modo da fungere da ricambio qualora ne abbiate bisogno in seguito, avvalendovi dello stesso pezzo utilizzato per rivestire il cruscotto o addirittura i paddle del cambio dietro al volante. Infine, ciò che alcuni darebbero per scontato, soprattutto ai giorni nostri dove una Porsche qualsiasi dispone di performance a dir poco notevoli – gli interventi che vengono effettuati al motore sono il tocco finale, la ciliegina sulla torta che può rendere più brillante una Macan, o trasformare una 911 Turbo in una belva da oltre 700 cavalli.
Arriviamo presso la nuova sede di Leonberg (che a breve sarà ulteriormente ampliata) ed entrando nello showroom veniamo subito accolti dal gentilissimo e disponibile personale. Mentre aspetto Marc, il marketing manager, comincio a dare un’occhiata in giro ed il mio sguardo si perde scivolando tra uno dei modelli più iconici del marchio, il Magnum, l’aggressivo Cayenne ripensato da Techart, passando per l’esposizione di cerchi in lega e volanti, sino a quella 928 nera che abbiamo ammirato pochi mesi prima in quel di Ginevra e che rappresenta l’inizio di tutto, il primo aerokit mai prodotto da Techart. Gli anni trascorrono veloci e ciò è segno che tutto è andato per il verso giusto: nel 1997, con l’arrivo della Boxster, Techart introduce il kit per la Porsche entry level, che va quindi ad aggiungersi a tutte le opzioni al momento rivolte verso la 911. Poi tocca a Cayenne e quindi Cayman, Panamera ed in men che non si dica si contano i primi 30 anni di attività di un brand che ha fatto dell’eccellenza e dell’esclusività il proprio slogan.
Non si parla soltanto di aerokit, infatti un ruolo fondamentale è proprio giocato dall’affinamento prestazionale che un modello Techart può offrire alla guida. I clienti diventano sempre più numerosi e la necessità di ingrandirsi e formare nuovo personale che sia in grado di rispondere alle sempre più numerose richieste è il giusto risultato di tanto duro lavoro. Durante la mia permanenza a Leonberg ho anche avuto la fortuna di scambiare due chiacchiere con Mr Behringer in persona, il quale seguito dal fedele (e feroce!) Muffin mi ha trasmesso l’amore e l’attenzione che la sua azienda ripone non soltanto in ogni singola vettura, ma in ogni singolo pezzo. Ecco perché la successiva visita alla produzione, alla lavorazione della fibra di carbonio ed al reparto pelli ha assunto un sapore ancora più dolce – osservare come ogni più piccolo pezzo venga smontato ed accuratamente lavorato a mano ti fa comprendere il vero significato che Techart da al mondo del tuning. Ci sono modelli, stampi, pannelli con misure, macchinari per assottigliare le pelli e soprattutto l’ingrediente che valorizza tutti questi procedimenti al meglio: le persone. Il lavoro artigianale svolto come si addice a quei prodotti che vogliono e sanno differenziarsi da tutti gli altri, ma con una cura ed un’attenzione per il dettaglio rigorosa e che non lascia assolutamente spazio ad incertezze. Mr Behringer mi spiega che chiunque può venire qui ed esporre i propri desideri, seguendo passo dopo passo la creazione della propria vettura, partendo da un’auto nuova o da un modello già immatricolato. Nel corso degli anni hanno messo le mani su qualsiasi Porsche e non è detto che in un futuro non sarà approntato anche un reparto che si occupi esclusivamente dei modelli classici, ma proprio mentre chiacchieriamo e cerco di fare mia ogni preziosa informazione che mi viene sottoposta, non posso che essere stregato da una GT Street RS azzurro opaco, o meglio l’unica GT Street RS (denominata infatti “One of One”) ed espressamente voluta da un fortunato – e facoltoso – cliente direttamente arrivato in showroom qualche anno fa.
Riprendiamo a parlare e cerco di porgli tutte le domande che mi passano per la testa, ben consapevole che non basterebbero giorni per farmi togliere tutte le curiosità su questo glorioso percorso che ha raggiunto i primi trent’anni di vita. Parliamo del Magnum, ovvero uno dei modelli più fortunati dell’intero brand – basato sul Cayenne e disponibile per qualsiasi modello e motorizzazione, sia soltanto a livello estetico che completo di upgrade prestazionale – esso è stato in grado di rappresentare un esempio imitato da dozzine di altri tuner nel mondo. Il design è sicuramente particolare, lo si ama o lo si odia, ma trasuda carattere da ogni centimetro e salire a bordo mette in chiaro il concetto di come qui vogliano perfezionare il meglio che c’è in circolazione. Le impunture sui sedili in alcantara, la fibra di carbonio che annega sul cruscotto e sui pannelli delle portiere e quei colori che sono un inno alla voglia di portare il gusto estetico su un altro livello – perché di supercars argento metallizzato siamo proprio stufi. E se vi state chiedendo se forse alcune scelte siano esagerate, provate a pensare a chi si è avvicinato ai Pink Floyd ascotando “Ummagumma” come primo disco: bisogna prima capire cosa si ha di fronte e poi, soltanto dopo un’attenta analisi, si sarà pronti per costruire un’opinione. Personalmente trovo che Techart, al pari soltanto di una manciata di altri preparatori, sia stata in grado di evolvere senza mai perdere di vista la propria strada, caratterizzando con forti accenti stilistici le proprie creazioni e ritagliandosi una clientela che sa precisamente cosa aspettarsi e cosa volere, ma senza mai scadere nel pacchiano. E mentre i ragazzi stanno ultimando il kit della GrandGT (per la nuova Panamera), ho avuto modo di salire al volante di ben 4 modelli: Macan, Magnum Turbo e le due 718 S, sia Boxster che Cayman. Ma di questo ne parleremo a partire dal prossimo numero, condividendo una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita. Per questo mese, spegniamo la candelina dei 30 ed esprimiamo il desiderio che Techart continui a dare quella scintilla di follia che rende migliore un’auto che ci sembrava già perfetta.