Automotive Photography: Ecco Perché Arnaud Taquet é Uno Dei Migliori
A cura di Christian Parodi
Fotografie di Arnaud Taquet
Ad Auto Class sappiamo bene che la fotografia rappresenti il cuore pulsante di un articolo. Dove le parole stentano ad arrivare, non c’è niente di meglio che portare il lettore nel vivo dell’azione, esattamente come se fosse lì con noi, e permettergli così di vivere realmente a fondo le fantastiche emozioni di una giornata di guida con una supercar su qualche strada che sembra letteralmente presa in prestito dalla più selvaggia immaginazione. Qualche mese fa abbiamo approfondito la nostra conoscenza con uno dei fotografi più influenti al mondo, il giovane francese Arnaud Taquet. Lo abbiamo scelto tra i tantissimi professionisti per il fatto che con il suo stile unico sia in grado di spaziare da shooting minimalisti, sino a valorizzare al meglio location create da Madre Natura, passando per una eccezionale visione di ciò che gli sta attorno. Sono suoi alcuni tra gli scatti più belli che vedete anche in campo pubblicitario ed in questa seconda intervista, dopo aver scoperto come sia nata la sua passione per la fotografia e quali auto guidi, abbiamo deciso di concentrarci interamente sulla sua arte di fotografare. Sì, perché c’è un confine (e non è affatto sottile) tra una semplice fotografia e questa forma di arte visiva e lui ne è un fiero portabandiera.
Che fotocamera e quali lenti utilizzi? Cosa c’è nel tuo zaino?
Non sono affatto un fanatico dell’attrezzatura e viaggio leggero. Mi considero un appassionato di auto prima che un fotografo e quindi mi concentro su come dare il meglio con ciò che ho, invece di cercare di avere più attrezzatura. Scatto con una Sony A7RII, una fotocamera piuttosto piccola, e con tre tipi di lenti Zeiss, 35mm, 55mm ed un 24-70mm. Sono anche endorser per Irix Lenses e uso spesso una loro 15mm. Ho anche testato la loro lente da 11mm, molto interessante ma troppo estrema per le mie necessità.
Quale pezzo non puoi proprio lasciare a casa?
L’unica cosa di cui non posso fare a meno è il filtro CPL (filtro polarizzatore) di fronte ad ogni singola lente che possiedo. Non uso quasi mai flash (anche se ho dell’attrezzatura Profoto) o treppiedi. Non si tratta di essere pigri, ma è una questione di feeling. Reputo che non sia il caso di sprecare ore per una sola fotografia se sei soddisfatto ed hai abbastanza materiale da lavorare per ottenere ciò che ti eri prefissato. E poi preferisco immagini naturali e non quelle modificate con tecniche 3D o CGI.
Qual è la tua lente preferita? E qual è la combinazione migliore per la fotografia automotive?
Non ho tantissime lenti ed ognuna di esse svolge un ruolo ben preciso. Sarei tentato di rispondere che la mia preferita sia la 24-70mm 2.8 perché è l’unico zoom che possiedo e quindi è più pratica, ma è anche quella più grande e pesante e tutto va a scapito della praticità. E poi dipende da cosa devo fotografare. Per i dettagli preferisco la 55mm 1.8. Per panorami ed interni la Irix 15mm è pazzesca.
Quali sono gli ingredienti principali per uno shooting?
Avere la maggiore libertà possibile e poco stress. Quello che i clienti spesso non capiscono è 1) sono un grande appassionato di auto e dopo il briefing sono in grado di fare in modo di valorizzare al meglio l’auto, non soltanto la fotografia e 2) mi metto già abbastanza sotto pressione da solo, non ho bisogno di stress in più. Quindi l’aspetto più importante è sapere cosa vuole di preciso il cliente e poi essere lasciato libero di gestire la situazione.
Come scegli le location?
Dipende dall’auto. Alcune location si addicono meglio ad un’auto piuttosto che ad un’altra. Non ha senso fotografare una Classe S in pista o una Lotus di fronte ad un vecchio castello. Dipende anche dai permessi e dalle indicazioni. Sinceramente non scelgo propriamente le location, ma seleziono la mia preferita da una lista a mia disposizione.
Cosa ci dici degli shooting al chiuso? (indoor shootings)
In questo caso è richiesta più attrezzatura, soprattutto luci. È davvero divertente lavorare per ottenere una perfetta illuminazione ed i giusti riflessi sull’auto, praticamente si tratta di sostituire la luce solare con i tuoi piccoli soli. Hai parecchia libertà, ma avendo molte più opzioni lo shooting richiede anche più tempo. In linea di massima si parla di almeno il triplo del tempo, per arrivare addirittura a 10 volte tanto rispetto ad un’immagine esterna, ma ne vale la pena.
E la fotografia per scopi commerciali? In cosa differisce?
Commerciale = linee guida. La cosa più frustrante è la segretezza. Spesso l’auto viene presentata mesi dopo e la lista delle location è anche più ristretta. E poi lavorare per dei brand o delle agenzie significa che ci saranno almeno due persone a dirti cosa fare, a volte sopprimendo i tuoi gusti, la tua libertà e la motivazione di dare il massimo. Ma dopotutto si tratta di parecchio lavoro:
- in location: bisogna illuminare ogni singola parte dell’auto, i dettagli, evitare riflessi e valorizzare il design.
- in fase di editing: mettere insieme dalle 10 alle 30 immagini per ottenerne una sola.
È una sfida, non sei libero come vorresti ma hai molto tempo a disposizione ed alla fine si rivela essere uno degli incarichi più esaltanti perché senti una grande responsabilità addosso ed hai il grande desiderio di soddisfare i tuoi clienti.
Quanto tempo impieghi per la fase di editing e quanto è realmente importante per valorizzare il tuo lavoro?
Ritocco sempre le mie fotografie. Nel 90% dei caso l’editing mi può occupare 5 secondi (filtri Instagram) o 5 minuti (editoriali, marketing). I progetti commerciali implicano un editing più approfondito, ma è raro che passi giornate intere dietro ad una singola fotografia. Si parla, in linea di massima, di 3 o 4 ore ed è importantissimo perché è un modo per comunicare precisamente ciò che vogliamo. Ed ovviamente bisogna scattare sapendo già come vorrai il risultato finale, ci sono infinite possibilità con Photoshop. È un po’ come avere un’auto con un telaio fantastico ed avere il modo di affiancarlo ad un cambio veloce e delle gomme performanti, sarà in grado di aiutarti nell’ottenere il risultato migliore possibile.
Possiamo considerare la fotografia automotive come una forma di arte?
Certamente. La fotografia è un’estensione dei nostri occhi, ma anche della nostra immaginazione e delle nostre sensazioni. Quando mostri una fotografia alle persone è come trasmettergli ciò che vuoi che essi vedano. Sinché si crea qualcosa di nuovo la si può chiamare arte, soprattutto perché le possibilità sono infinite.
Qual è l’ingrediente segreto per essere motivati ed avere sempre nuove idee, senza il rischio di essere ripetitivi?
Non c’è problema nell’essere ripetitivi, se quello stile ci soddisfa. Ancora meglio se i clienti ne sono soddisfatti. Se fai fotografie perché ti piace l’estetica in generale troverai sempre un modo per sentirti a tuo agio in un contesto ed esplorare così nuovi orizzonti. Se sei un fotografo per mostrare alle persone ciò che vogliono è un discorso diverso, non c’è segreto, dipende da te stesso, dalla tua natura e dal tuo rapporto con la fotografia.
Rig shots (quasi statico) o rolling shots?
Amando i momenti veri e l’odore della gomma bruciata durante un traverso: rolling shots. Amando la precisione dei dettagli e lavorare sulle luci: rig o rig virtuale. Dipende anche dalle condizioni. Sono appena tornato dalla Norvegia e onestamente ho preferito rendere dinamiche alcune immagini statiche, senza essere costretto a prendere freddo a -20° per ore, ritrovandomi poi con una foto mossa per qualche buca o per le mani congelate (ahaha).
Golden hour, notturna o mezzogiorno?
Gli scatti in notturna sono come quelli al chiuso. Stessi pro e contro. Mezzogiorno è una condizione poco piacevole a meno che tu non sia all’ombra. Le golden hours sono le migliori ma odio quando c’è una luce troppo arancione che rovina il reale colore di un’auto.
Cosa portare assolutamente per un road trip?
Ero tentato di rispondere “qualcuno che ami”, ma devo ammettere che alcuni dei momenti migliori on the road li ho trascorsi da solo di notte nello Yosemite, o in Nuova Zelanda o nel sud Europa. Condividere momenti magici durante un road trip è parte integrante del mio lavoro. Con la mia fidanzata per tutta l’Europa, con il mio migliore amico in America o Islanda o con la mia famiglia. E poi è frustrante essere da qualche parte senza la fotocamera. Ho un drone della DJI e lo porto sempre con me.
Se potessi scegliere una qualunque auto, una qualunque strada, dove andresti e con cosa?
Questa domanda è tosta. Grazie per avermi messo in difficoltà, adesso devo scegliere tra una LP640 Roadster manuale in Islanda o una 991 GT3 manuale lungo la Route des Grandes Alpes (quasi 700km da Nizza sino all’estremità nord delle Alpi francesi). Anche una V12 Vantage S manuale in Nuova Zelanda non sarebbe male …
Quale consiglio vuoi dare a chi intende cominciare in questo campo?
Non ho mai voluto sentire consigli da nessuno. Se fa per te lo scoprirai lavorando sodo giorno e notte e contornandoti di persone che potranno esserti d’aiuto. C’è solo un consiglio che avrei voluto sentire: lascia che i tuoi occhi ed i tuoi gusti crescano progressivamente al fine di conoscerti meglio.
Qual è stato il momento culminante della tua carriera sino ad ora?
Sono davvero felice, divido il mio tempo tra progetti commerciali e test drive (scrivo anche articoli) per riviste di auto sportive e siti web di lifestyle. Lavorare con case auto ed agenzie è professionalmente appagante e mi aiuta ad essere sempre più concentrato. E poi amo essere al volante di auto eccezionali, vera ragione per cui ho intrapreso questo percorso. Ho una buona libertà quando si tratta di shooting editoriali e ciò mi permette di fare realmente quello che desidero. Guardo sempre avanti per mettere a fuoco quale sarà la prossima avventura, ma non mi lamento affatto della situazione attuale.