Tesla Model S 100D: Dappertutto, A Qualsiasi Costo.
TESLA MODEL S 100D
DAPPERTUTTO. A QUALSIASI COSTO.
Testo: Marco Rallo
Fotografie: S. Lomax
Stento a crederci. Siamo partiti con il sole e con la ferma convinzione che le previsioni meteorologiche non sbaglino un colpo – del resto siamo nel 2018 – ma dopo aver lasciato l’autostrada la situazione è cambiata. In peggio, o in meglio se ci si definisce tipi da avventure. Io non ho mai rifiutato un’uscita al buio, di quelle che ti convincono a lasciare l’accoglienza di casa tua a stento, ma quella che doveva essere una tiepida giornata di sole invernale si sta ben presto trasformando nella nevicata del secolo. Usciti dal casello non c’è più traccia di quel grigio asfalto che diamo tanto per scontato, ma uno strato di neve di una buona manciata di centimetri sta coprendo ogni cosa. Do uno sguardo sbigottito al fotografo seduto accanto a me e decidiamo di proseguire, riponendo tutte le nostre speranze nella trazione integrale e nel sistema di gestione intelligente della coppia erogata dall’unità elettrica sotto di noi, un numero inverosimile di calcoli per secondo che contro ogni pronostico ci tirano fuori, un tornante dopo l’altro, superando alcuni veicoli fermi a montare le catene.
Non ho mai percorso questa strada in vita mia, so che di fronte a noi ci sono soltanto una dozzina di chilometri, ma non ho assolutamente idea della strada che ci aspetta dietro la prossima curva e dopo un’altra ancora. Potrebbe essere una semplice pianura, come una risma di tornanti accatastati l’uno sull’altro e dove già immagino di scivolare verso l’esterno maledicendo la mia sfacciataggine per aver sfidato ogni benché minima regola logica. Sto guidando una full electric da oltre 100.000€, la quale sebbene sia equipaggiata con pneumatici invernali, pesa pur sempre due tonnellate abbondanti e disponendo di una coppia immediata e soprattutto erogata nella sua totalità, potrebbe trasformarsi in un boomerang ecologico. I ragazzi di Tesla mi hanno assicurato che la Model S sia pronta a tutto e che un test sulla neve sarebbe stato un ottimo banco di prova per far capire anche ai più scettici la grande fruibilità di questo ritrovato tecnologico. Personalmente cercavo la neve, ma con questo non intendevo di finire nel bel mezzo di una bufera. Non c’è traccia di mezzi spazzaneve ed alcuni guidatori locali, sicuramente più abituati di me, sfrecciano che è un piacere, nonostante la padronanza del mezzo sia un fattore abbastanza casuale: ne è un esempio quella Golf piantata nel muretto dopo la serie di brevi tunnel, da molti utilizzati come zona ideale per sostare e montare le catene senza trasformarsi in pupazzi di neve viventi.
Luci accese, climatizzatore a palla, radio necessariamente spenta – quasi per permettere una maggiore concentrazione – ed occhi fissi in mezzo a quella tempesta di fiocchi grandi come utilitarie. La Model S si scompone leggermente soltanto quando le Pirelli Sottozero vanno a calpestare quei mucchi di neve più consistente, non ancora schiacciati dallo scarso traffico che punta verso la vetta. Il volante, sempre preciso e leggero, si fa controllare facilmente ed il corpo vettura sebbene trasmetta quel millisecondo di leggerezza, resta proprio dove lo stavi indirizzando. Alleggerisco ulteriormente il pedale dell’acceleratore, impegnandomi nell’essere il più docile possibile con qualsiasi manovra, soprattutto in frenata, e riesco salire senza grossi problemi. Quello che forse rende il tutto più drammatico è il surreale silenzio della neve, la quale cade attorno a noi e sulla vettura senza emettere il minimo suono, proprio come la nostra avanzata elettrica, accompagnata solo dal rotolamento dei 19 pollici sulla neve fresca.
Non starò a ripetervi per filo e per segno di cosa stiamo parlando – l’abbiamo fatto in modo esauriente sul numero 61 in occasione del test drive con la Model X – ma tengo a precisare che la Model S in questione è situata nell’esatto punto della controparte SUV, all’interno del listino Tesla. Sto infatti guidando una 100D e quindi spinta sempre da un doppio motore elettrico con batterie da 100 kWh. Ogni motore ha il compito di dare energia al rispettivo asse, da qui la trazione integrale. In favore della Model S c’è un risparmio in termini di peso, con una massa complessiva che si ferma a poco più di 2 tonnellate e quindi, a conti fatti, la percorrenza media calcolata con una carica completa si attesta attorno ai 632km, i quali scenderanno a seconda del vostro tipo di guida e di quante risorse andrete a chiamare in causa durante il percorso. Resta la connettività totale del guidatore ed il coinvolgimento tecnologico disponibile, non solo per la configurazione della vettura stessa, ma anche per tutti quegli accessori che rendono più piacevole la convivenza quotidiana, perfettamente possibile dato il sempre maggiore numero di colonnine di ricarica, ufficiali Tesla o presso terzi, come nel caso di hotel e location di lusso (per non risultare inutilmente noiosi e ripeterci, trovate tutte le specifiche tecniche sul #61, ndr).
La Model S, che è sul mercato da più tempo rispetto alla Model X, mantiene un look sobrio, con le sue quattro porte e l’ampio portellone per il vano bagagli al posteriore, ricordandovi sempre che potrete stivare bagagli anche davanti, dove solitamente trovate un motore. La 100D non sarà il top di gamma (per questo c’è la P100D) ma vanta prestazioni notevoli, con uno 0-100 km/h da far impensierire il vostro vicino di casa con la nuova 911 ed una velocità massima limitata a 250 orari. Guidate con il piede pesante e sarete costantemente sorpresi dalla spinta elettrica che verrà interamente erogata a prescindere da ogni altro parametro, tutto merito della presa diretta a 0 rapporti che potremmo definire On/Off. L’abitacolo è un luogo familiare, e quindi oltre al colossale schermo touch dal quale governare ogni aspetto della vettura, c’è ampio spazio per chi sta davanti e chi sta dietro, con particolare menzione per l’incredibile selleria in pelle bianca. Tranquilli, si tratta di una speciale pelle facilmente lavabile e che non diventerà nera neanche dopo un uso intensivo della vostra Model S.
La strada fuori continua a sparire sotto una nevicata che le prova tutte per farci desistere, ma ormai è questione di principio e nonostante abbia scoperto che dopo un paio di bivi siamo probabilmente gli unici stupidi a provare la risalita, la Tesla si dimostra ancora una volta in grado di rispondere “presente” ad ogni nostra richiesta. Nonostante la concitazione e l’euforia del momento non tolgo mai lo sguardo dall’indicatore di autonomia residua, che tra il tratto autostradale, l’arrampicata sino qui e la moltitudine di diavolerie attivate per consentirci di vedere oltre il parabrezza, sta scendendo gradualmente. Nella mia testa comincio a fare un paio di conti, cercando in tutti i modi di far combaciare la differenza dei chilometri rimanenti con il ritorno presso la più vicina colonnina Tesla e, se la matematica non è un’opinione, con uno scarto di appena 20km dovremmo farcela. L’alternativa? Non voglio pensarci.
Quasi a rappresentare un consiglio venuto dall’alto, oltrepassato uno stretto ponte ci rendiamo conto che proseguire non farebbe altro che farci terminare la nostra giornata a bordo strada (nella migliore delle ipotesi) ad aspettare la fine della nevicata per provare a uscire da qualche brutta situazione. Facciamo inversione e con un colpo di coda, faccio allargare il lungo posteriore della Model S. Non voglio chiedere troppo alla sorte e punto il muso verso valle, non tirando ancora un sospiro di sollievo, dato che in certi casi la discesa è anche più ostica della salita. Il “freno motore” della Tesla – consentitemi il termine – è ottimo, pizzicando leggermente i pedali ci muoviamo con estrema facilità e nella metà del tempo impiegato all’andata raggiungiamo quel confine climatico che trasforma la neve in nevischio e quindi in pioggia. Do un ulteriore sguardo all’autonomia residua e temo di non farcela, mettendo a soqquadro tutte le convinzioni che mi ero costruito durante l’arco della giornata sino a quel momento.
Volete sapere come è andata? Alla fine ce l’abbiamo fatta ed ho posteggiato la Model S di fronte al suo supercharger, a conferma che non è solo la migliore alternativa per la vostra auto da tutti i giorni, ma un’auto perfetta per partire il mattino salutando il mare, restare quasi sommersi dalla neve in alta montagna e tornare a casa per un aperitivo in riva al mare. Tutto con una sola ricarica ed avendo pagato soltanto l’autostrada. Ditemi cos’altro serve per essere un’invenzione geniale.
TESLA MODEL S 100D
Layout – batteria da 100 kWh – trazione integrale
Motore – doppio motore elettrico – 632 Km di autonomia (NEDC)
Trasmissione – presa diretta a 0 rapporti
Potenza – 422 cv / 660 Nm
Peso – 2.175 kg
Accelerazione – 4,4 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da 111.130 €