Col de Turini Tour 2018: We Are The Mountain
COL DE TURINI TOUR
WE ARE THE MOUNTAIN
Testo di Alessandro Marrone
Fotografie di Nazareno Distefano
Destra, sinistra, destra, sinistra – due semplici movimenti che nonostante siano ripetuti a non finire durante la nostra annuale arrampicata sui tornanti del Col de Turini, rappresentano anche al meglio quella frazione di secondo in cui le gomme decidono di gettare la spugna e sconfitte da un tratto di strada ricoperto di ghiaia, accendono in me una serie di movimenti repentini, fortunatamente efficaci. Il momento si consuma in un battito di ciglia e ancora sorpreso comincio a domandare ai miei compagni di viaggio se avessimo forato una gomma, o cos’altro. Per qualche metro la macchina non ne vuole proprio sapere di star dritta, dietro di me un gran polverone e dopo un rapidissimo check ripartiamo e proseguiamo la nostra fantastica sfida alla montagna. Un avvertimento, un modo per farci capire di non prendere mai alla leggera questa striscia d’asfalto inerpicata sulle rocce che sovrastano la parte più chic della Costa Azzurra. E se anche la percorri più che una manciata di volte l’anno, non puoi mai abbassare la guardia, ma devi maledettamente entrare in sintonia con lei – con la montagna – farti accettare, ed a quel punto sarà lei a permettere che tu ti diverta. L’alternativa? Una severa punizione e qualcuno ha provato con mano, qualche anno fa.
La quarta edizione del Col de Turini Tour si è svolta in una assolata domenica di inizio Luglio, il modo migliore per assicurarsi la benevolenza del meteo, anche una volta raggiunta quota 1600 metri – non che siano altezze strabilianti, ma per un motivo o per l’altro, il cielo sopra al Turini è parte di un mondo a sé e può decidere di far piovere nonostante la quasi totale assenza di nuvole o di far nevicare in piena primavera. È anche questo il bello del driving tour che apre a tutti gli effetti la stagione di guida di Auto Class Magazine, la sfida continua tra noi stessi ed i limiti delle proprie vetture, messe a dura prova lungo un percorso di circa 160km di tornanti che sfidano la tenuta dei freni dall’inizio alla fine. Impossibile memorizzare l’intero percorso, e proprio quando credi di conoscere a menadito un passaggio, ti ritrovi lungo in staccata e a dover chiudere il volante di più rispetto al solito, scalando ancora una marcia e magari perdendo per un attimo il contatto con la vettura che ti precede. Non c’è nemmeno tempo per prendere fiato, la sguardo resta fisso sul mirino ed ogni curva è un colpo che va ad aggiungersi sul nostro abaco personale. Ci sono anche tratti più veloci, quelli in cui le supercars presenti, tra cui Ferrari 458 Speciale, Ferrari 599 GTB Fiorano e Porsche 911 GT3 RS, riescono a scatenare una potenza che in altri punti resta inesorabilmente quasi imbrigliata, dando però modo di mettere alla prova il perfetto bilanciamento del telaio e la trazione delle enormi gomme al posteriore, mai come oggi violentate senza la minima riserva.
Molte le Porsche presenti a quest’edizione. 911, tra cui una splendida 964 venuta da Bologna (alla sua seconda partecipazione), 991 Targa, 997 Turbo ed una 997 con scarico da bandito, ma anche molte Cayman, tra cui una GT4, e poi una 944 e varie adoratrici del traverso quali Mustang GT, BMW M2, M140i, Toyota GT86, MX-5 e quelle autentiche bombe integrali o anteriori, come l’AMG A45 o Megane RS. In qualsiasi punto vi foste trovati, sareste riusciti a sentire il ruggito di qualcuno del nostro gruppo salire su per lo stomaco della montagna, c’è chi addirittura non lo faceva neanche apposta (GT86), ma ad ogni pressione dell’acceleratore era in grado di calamitare su di sé gli sguardi impauriti dei locali e quelli indispettiti della gendarmerie! A guidare il gruppo due compatte eccezionali, le nuove PeugeotSport 308 GTI e Volkswagen Golf R, indiscutibilmente le armi ideali per questo tipo di strada. Leggere, con il passo corto, differenziale autobloccante e nessuna intenzione di farsi tallonare da chi sotto al cofano aveva a disposizione un numero più sostanzioso di cavalli. Il Col de Turini ha le sue regole e per uscirne interi bisogna capire che ogni curva può nascondere un’insidia, una vettura che va a passeggio o un imbucato che decide di fare inversione in mezzo ad un tornante, lasciandomi talmente senza parole da non avergli detto assolutamente nulla. Ho soltanto sfruttato la possibilità di buttare il gas a pavimento e sguinzagliare i 310 cv della Golf R con ancora più cattiveria.
È incredibile come la stessa strada che ho percorso soltanto un mese fa in occasione di un recente shooting, sia così diversa se affrontata con un gruppo di pazzi scatenati. Il maestoso paesaggio che si disegna ai lati del mio sguardo – perennemente concentrato su ciò che mi sta davanti – diventa quasi un semplice sfondo, invece che lo splendido contenitore che ci immerge in un luogo da sogno, un libro composto da pagine di storia motoristica che hanno tappezzato le pareti dell’infanzia di svariate generazioni, passando dalle prime auto da rally, sino alle folli Gruppo B e quindi alle ultraperformanti vetture del WRC odierno. E così ti ritrovi a staccare negli stessi punti di Ogier & company, ti ritrovi in prima persona, in quella pozione magica fatta di tornanti a strapicco sul vuoto e con la roccia nuda dall’altro lato. Poi, giusto perché non è mai abbastanza, abbiamo guidato quella che è probabilmente la parte più leggendaria dell’intero tour, ovvero lo stage che scende in direzione La Bollène-Vésubie, per non parlare del pazzesco andirivieni del Col de Braus, autentica ciliegina sulla torta. I tunnel scavati nella roccia hanno confermato essere i migliori amplificatori naturali, liberando ondate di decibel impazziti che probabilmente stanno riecheggiando ancora adesso.
Quella strada che mesi fa era così silenziosa e tranquilla, quando ci siamo accostati per scattare delle foto, oggi è stata tutto fuorché un luogo di relax interiore. Ogni anno trasformiamo questa iconica arrampicata nel nostro piccolo angolo di Paradiso della guida e ogni anno, una volta rientrati nel Principato di Monaco, da dove partiamo al mattino, dentro di noi sappiamo che non possiamo farne a meno e già si pensa all’edizione successiva, che immancabilmente sarà condita da qualche novità per consentire agli “aficionados” che tornano ogni anno di avere sempre qualche ingrediente sorpresa. Per questo Turini 2018 tutto è andato alla grande, adesso possiamo andare tutti a cambiare le gomme, o quel che ne resta!
Auto Class desidera ringraziare tutti i partecipanti per aver dato vita ad una giornata eccezionale. Si ringraziano Peugeot Italia e Volkswagen Italia per le staff cars ed i nostri partner sponsors Astoria Wines, Capristo Exhaust, Ceramiche Francesco Guarino, Euroimport Pneumatici, Import Garage Wrapping, RacetrackArt e Stars ‘n Bars per la sempre impeccabile accoglienza riservataci.
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