Bentley Continental GTC V8 S: Non E’ Un’Auto Per Vecchi
BENTLEY CONTINENTAL GTC V8 S
Testo di Alessandro Marrone
Fotografie di Richard Montagner
Sveglia alle 5.00? Fatto. E comunque era una mezz’ora abbondante che continuavo ad osservare il lento movimento delle lancette dell’orologio sulla parete – ma quando arriva il mattino? Alcuni giorni non sono fatti per dormire. Parlo di quando hai una Bentley posteggiata in cortile, di quei giorni in cui il sole sorge presto e l’aria comincia a essere invasa dai tipici suoni della primavera. Non importa se la sera prima ho lavorato fino a tardi e se in un’altra vita sia stato un ghiro: questa giornata è fatta per guidare.
Mi preparo alla svelta, notando come i primi raggi del sole comincino a entrare dalle finestre e le ombre per terra si facciano sempre più insistenti. L’aria è ancora fresca e mi costringe a tenere il tettuccio in tela della Continental GTC V8 S chiuso, almeno per qualche ora. Non rinuncio però ad abbassare completamente il finestrino e godermi il borbottio dell’8 cilindri, un ruggito profondo e baritonale che si trasforma in un lacerante e violentissimo grido, una volta che spalanchi il gas, confermando la doppia natura di una delle migliori GT mai prodotte, affinata e resa più sfruttabile con un downsizing che dimostra come questo 4litri biturbo possa scuotere l’asse terrestre, una volta erogati i 680Nm di coppia a disposizione.
La strada è solo mia, a quest’ora si incrociano soltanto poche auto in giro e la calma quasi surreale che si respira rende tutto più speciale, più intimo. Perlomeno sino a quando lasci qualche centimetro di pneumatico sull’asfalto e tocchi con mano il lato violento di questa nobile inglese. In un universo ideale nessuno si sognerebbe mai di ficcare una bolgia di cavalli simile sotto al cofano di una raffinata coupé che ha classe da vendere, ma la Continental GT ci ha già fatto capire che il suo mondo non è fatto di solo tè delle 5 ed orologio appeso al panciotto. A lei piace correre e bere litri di benzina come il peggior ubriacone chiuso dentro al pub una volta superato l’orario di chiusura. Forse è per questo che ho saltato la colazione, ho caricato l’auto più rapidamente di un facchino che ha già ricevuto una lauta mancia e mi sto dirigendo dove mai ti aspetteresti di trovare un’auto che pesa due tonnellate e mezzo.
Partiamo dal presupposto che non guarderemo l’indicatore del carburante, quasi come si trattasse di un programma vietato ai minori e mandato in onda in fascia protetta, la V8 S non va considerata come la sorella minore della W12, nonostante la differenza in termini di cilindri e prezzo possa far pensare il contrario. La V8 S è la scelta più razionale per chi trova una valida scusa per guidare, anche quando non c’è tempo e poi a dircela tutta, Bentley ha una illustre storia suonata dal canto dei suoi 8 cilindri. Ma non pensiate che sia finita qui, perché l’aspetto più sorprendente è proprio il fatto che raramente vi troverete a sfruttare la nuova Continental per quello che si pensi sia in grado di fare meglio. Tutti d’accordo che il comfort è a livelli eccelsi, tanto da indurvi ad abbandonare il divano del vostro salotto in favore delle gloriose poltrone en plein air di questa GTC, ma quello che diventa una vera e propria ossessione è la voglia di guidare, sedotti da un assetto rigido quanto basta per affrontare una strada piena di curve, ma altrettanto confortevole e rilassante, quando non ci sarà abbastanza spazio per fare il vuoto attorno a voi. Una cosa molto semplice peraltro, dato che il V8 twin-turbo della GTC spinge forte praticamente dal momento in cui nella vostra testa si accende l’idea di premere l’acceleratore. I 529 cavalli del suo 4 litri entrano in scena con la discrezione che caratterizza un attore protagonista dall’ego smisurato, si guardano attorno una manciata di secondi giusto per capire come attirare tutte le attenzioni su di sé e poi scatenano un’orgia sonora che fa impallidire ogni volta che la lancetta del contagiri si muove repentina verso la linea rossa. La prima volta che affondi il gas in galleria resti basito, ma ormai è tardi, che chiamino pure la Polizia, questo è un motivo più che valido per pagare una multa.
Ve lo ricordate un certo Woolf Barnato, quel folle che nel 1930 sfidò, al volante della sua Bentley, il velocissimo “Train Bleu”? Ecco, il mio treno avversario è il tempo, quel maledetto ed insensibile nemico che arriverà sempre puntuale a rovinare la festa, a far finire i bei momenti. Non resta altro da fare che sfruttarlo al massimo, guidando sinché la spia della riserva non ci separi. E poi far rifornimento e guidare ancora, fermandoci soltanto per qualche fotografia e per studiare le strade che possano accogliere le generose dimensioni della Continental GTC a mia disposizione. Stiamo parlando di una V8 S, ma non di un modello qualsiasi, infatti questa Black Edition riesce a confezionare tutta una serie di affinamenti stilistici che faranno la gioia della clientela più giovane di Bentley. Ai particolari neri come la griglia frontale e le cornici dei gruppi ottici anteriori e posteriori, abbiamo la possibilità di abbinare pattern cromatici molto forti, esattamente come quello creato dal Cyber Yellow dell’esemplare affidatomi in prova. Arricchita con pacchetto Premier che comprende un incredibile impianto audio Naim, questa GTC dispone anche del kit Mulliner, quello che Bentley riserva ai suoi modelli più prestigiosi e che grazie ai cerchi neri dedicati da 21 pollici ne enfatizza il carattere sportivo. L’abitacolo, da tenere rigorosamente a contatto con il cielo sopra la testa è uno degli ambienti più belli in cui sia mai stato, Duomo di Milano incluso. Il perfetto contrasto delle impunture romboidali gialle sulla pelle nera traforata raggiunge picchi di sensualità che avvicinano il cockpit allo status di feticcio, se solo non fosse che sarete troppo impegnati a guardare la strada scorrere veloce, una volta messo in moto il suo 8 cilindri.
Non esiste strada noiosa, a patto che non ci sia una fila insuperabile di vetture di fronte, per il resto, la Conti GTC è in grado di trasformare e plasmare il mondo attorno a sé e renderlo un luogo di culto per il più puro piacere di guida. Tutto questo nonostante non risponda alle classiche caratteristiche di un’auto sportiva nel senso più tradizionale del termine. Il motorone è là davanti, grosso, pesante e ingombrante, la seduta è precisa e la visibilità attorno a voi consente di rendersi conto del fatto che ci si porta appresso un intero appartamento, ma si viene spesso “traditi” dai 680Nm di coppia, i quali rendono troppo facile ogni spostamento. I cambi di direzione si consumano facilmente come far fuori 50€ di benzina ed anche quando le curve si alternano l’una all’altra, la larghezza degli pneumatici e l’assetto sportivo rendono ogni istante appagante ed in grado di creare dipendenza. Le valvole degli scarichi sono rigorosamente aperte e mentre la coppia di terminali a forma di 8 borbotta quasi in attesa di essere sguinzagliata, una volta che si superano i 4000 giri, è l’inferno in terra. Il cambio automatico a 8 rapporti è preciso, ma vorrete usare i paddle dietro al volante per sfruttare anche quel singolo giro motore disponibile, così da far riecheggiare il più possibile quell’urlo assatanato scaricato a terra senza difficoltà, grazie ad una trazione integrale che rende la guida più spinta accessibile anche a chi non si chiama Woolf Barnato. E poi, chiudendo il tetto e riparandosi da possibili agenti atmosferici, sarete perfettamente in grado di guidare la vostra GTC in caso di pioggia o neve. Per la serie, non esiste motivo per lasciarla casa e non esiste nemmeno motivo per scendere, una volta arrivati a destinazione.
Il tettuccio in tela si apre anche con l’auto in movimento, a patto che procediate a passo d’uomo, ma ogni occasione per violentare la vostra acconciatura sarà anche un buon modo per aumentare i decibel che entreranno nell’abitacolo. Questa Bentley sta dimostrando un lato di sé che la prima volta che ebbi occasione di provare la “vecchia” W12 non era affatto così evidente, la voglia di guidare, per il puro desiderio di farlo. È più affilata, con un motore più efficiente che promette anche – a modo suo – di farvi risparmiare qualche spicciolo in fase di rifornimento. Ma il V8, forte di una sovralimentazione mediante due turbo, rende l’enorme 2+2 uno tra i modi più veloci ed eleganti di muoversi, senza rinunciare a nulla in termini di comfort e tecnologia. Il navigatore satellitare è stato aggiornato, funziona bene, nonostante non sia il massimo in quanto a reattività, ma a dirla tutta vi importa davvero impostare una destinazione precisa, quando prendere la strada più lunga significherebbe guidare qualche ora in più?
Scegliere uno tra i miei dettagli preferiti del mondo Bentley non è facile, ma l’orologio analogico Breitling posto al centro della plancia gioca sicuramente un paio di assi di quelli giusti. Ogni singola superficie è curata con la massima attenzione, esattamente come il peso e la sensazione al tatto della leva del cambio o degli indicatori di direzione. Non si è tempestati di pulsanti e questa è una cosa buona, mentre i paddle dietro al volante possono causare un po’ di confusione, soprattutto le prime volte quando si possono scontrare cercando le leve dei tergicristalli o degli indicatori di direzione stessi. Sostanzialmente sono piccole, ma in fin dei conti si trovano proprio dove dovrebbero essere, alle 10.10. Proprio tra le curve si riesce a tenere tutto sotto controllo, senza mai staccare la presa ideale dal volante ciccione, il quale comunica con precisione quello che succede sotto di noi, compreso lo sforzo disumano che compiono le ruote per mordere l’asfalto e non disperdere la grande potenza erogata dal motore. Mentirei se dicessi che non c’è stato neppure un attimo di relax al volante, ma più che rilassatezza lo definirei come un momento di totale appagamento, che ti distrae dall’obiettivo primario (di correre come un forsennato) e ti permette di appoggiarti al poggiatesta e dare finalmente uno sguardo al paesaggio attorno. Basta una pressione più decisa sul gas che l’allarme biologico ti riporta nei ranghi e ricominci a pestare come il Tyson dei tempi d’oro.
Durante uno dei rari momenti in cui mi sono trovato – e sottolineo, contro la mia volontà – lontano dal posto di guida, mi sono reso conto che la Conti GTC era dotata di pneumatici quattro stagioni e questo non ha fatto altro che avvalorare la mia tesi secondo la quale dietro ad una simile tecnologia non ci si rende precisamente conto di quanto sforzo meccanico avvenga sotto di noi, lo stesso principio per il quale fatichereste a decifrare (sound a parte) se vi troviate a bordo della V8 o della W12. Bentley, nonostante sia a tutti gli effetti una lontana parente delle sue illustri antenate, riesce a mantenere intatto il fattore emozionale di ogni minuto trascorso alla guida.
La GTC V8 S scatta da 0 a 100 km/h in appena 4,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 308 km/h, ma quel che più sorprende è la disinvoltura con cui riesce a raggiungere numeri da mal di testa. Lo fa con scioltezza, con la rilassatezza di un calciatore professionista che viene sfidato dall’ultima riserva della squadra di scapoli del lunedì sera. È questo l’aspetto che mi ha trascinato giù dal letto come una scarica elettrica dentro alla vasca da bagno, è per questo motivo che i giorni che ho trascorso con lei sono stati permeati dal bisogno irrefrenabile di guidare. Ho fatto in modo di creare il maggior numero di condizioni possibili per dar vita a momenti che fossero in grado di sorprendermi, eccome se mi hanno sorpreso. Faccio quasi fatica a ricordare quanto fosse speciale muovere la leva del cambio in drive, ma ricordo perfettamente la sensazione dentro di me, quando scalavo un paio di marce ed affondavo il piede destro sul pedale dell’acceleratore. Quel frastuono è stato in grado di viaggiare nel tempo, sino ad ora.
BENTLEY CONTINENTAL GTC V8 S BLACK EDITION
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – V8 cilindri 3.993cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza – 529 cv @ 6.000 rpm
680 Nm @ 1.700 rpm
Peso – 2.545 kg
Accelerazione – 4,7 sec.
Velocità massima – 308 km/h
Prezzo – da €174.400 (da €215.110 esemplare in prova)