Volkswagen Golf R: GuerrieRa
VOLKSWAGEN GOLF R
GuerrieRa
Testo di Andrea Balti
Fotografie di Andy Williams
È giunta alla settima generazione, forte di una scia di successi che l’ha vista motorizzare legioni di automobilisti, indipendentemente dalle necessità o dalle caratteristiche che cercavano in questa apparentemente semplice auto. La Golf, che ha di recente subìto il puntuale aggiornamento di mezza età, sa cosa occorre per essere sulla breccia dell’onda e un modello dopo l’altro (magari tralasciando la terza serie) è stata in grado di aggiornare una ricetta che la vede assoluta protagonista nel segmento delle compatte. Non stiamo parlando di un semplice personaggio, ma del personaggio da battere, quello verso il quale tutti gli altri devono guardare, soprattutto quando il lato pratico della piccola tedesca va a unirsi a quello prestazionale delle sue versioni sportive, la GTI e la R.
Questa è la nuova Golf R, denominata anche Mk7.5, in virtù dei piccoli ma importanti upgrade che presenta rispetto alla versione pre-restyling. Quella che non cambia e che viene mantenuta è la ricetta base, ovvero di una compatta di medie dimensioni con cinque posti e cinque (oppure tre) porte ed un 2 litri turbo che raggiunge quota 310 cavalli, restando un gradino avanti alla sorellastra Leon Cupra 300 – non un caso. Se il look della Golf R è distinguibile grazie a piccoli dettagli come i badge R sulla mascherina anteriore, completamente nera fatta eccezione per la lama cromata, le pinze dei freni nere, cerchi standard da 18 pollici e le due coppie di terminali al posteriore, sanciscono che non si tratta di un semplice allestimento R-Line. Tutto sommato fin troppo sobria, la Golf R non ha certo voglia di strillare al mondo quanto sia feroce e pronta ad attaccare qualche curva, non certo come faceva la R32 ai suoi tempi, ma del resto stiamo pur sempre parlando di una vettura che sarà utilizzata nel quotidiano e non tutti hanno voglia di attirare gli sguardi su di sé, soprattutto quando sceglierete di lasciare il cambio in modalità automatica e l’autotelaio in Comfort.
Già, proprio il cambio, il velocissimo DSG, un doppia frizione a 7 rapporti governabile anche tramite i paddle montati dietro al volante. Nonostante VW preveda la possibilità di risparmiare qualche Euro e configurare la vostra R con un cambio manuale (a 6 rapporti), l’opzione dell’automatico pare essere una scelta preferita da chi non si cura di aggiungere una manciata di chili extra sulla bilancia. Ad aggiungere peso rispetto alla meno potente ma altrettanto appagante GTI, c’è anche il fatto che la R sia dotata di trazione integrale, un sistema di trasmissione tutto sommato semplice, ma che alla fine dei conti, fa segnare una massa complessiva di 1505kg. Per il resto c’è tutto quel che si conviene ad un modello amato da giovani e non, incluso un sistema di infotainment aggiornato, navigatore satellitare preciso ed intuitivo e massima connettività con i vostri dispositivi.
Se bluetooth e Android Auto non mi hanno mai fatto perdere il sonno, ammetto che il nuovo display digitale da 12,3 pollici posto di fronte al guidatore sia davvero una chicca, ma quello che ero curioso di vedere scalpitava sotto al cofano, un TSI da 4 cilindri e 2 litri che eroga 310 cavalli e 400Nm di coppia, abbastanza per consentirti di viaggiare su andature tutt’altro che razionali. L’impeccabile seduta e gli incredibilmente vividi feedback dello sterzo accentuano poi quel contatto uomo-macchina che trasformano una semplice giornata di guida in qualcosa di più intimo. Basta richiamare la schermata tramite la quale si può selezionare la modalità di guida preferita e pigiare su Race per rendere il comportamento della Golf R proprio come lo vorreste. Le cambiate si fanno più veloci e il modo stesso di inserirsi in curva diventa più repentino, anche se non lo definirei nervoso e questo la dice lunga sull’assetto della vettura, rigido quanto basta. Mi ritrovo così immerso in un susseguirsi di curve che conosco bene, ma che raramente ho affrontato con tanta disinvoltura, perlomeno a queste andature. I freni con dischi da 340mm all’anteriore e 310mm al posteriore sono un altro aspetto che agevola la guida sportiva e addirittura incitano nel ritardare la frenata successiva, dove un semplici balletto tra mani e piedi ti permette di inserirti nel tornante di turno senza neanche renderti conto che hai oltrepassato il limite dell’esagerazione da ormai qualche chilometro.
Con una velocità massima di 250 km/h e la capacità di partire da fermi e raggiungere i 100 all’ora in soli 4,7 secondi, la Golf R è in assoluto una delle compatte più performanti disponibili oggi. A questi numeri è in grado di unire una pressoché perfetta cura negli assemblaggi e un abitacolo dalle linee semplici, ma pur sempre attuali. Dove la strada lo consentiva ho avuto modo di constatare che spingendo il più possibile, il comportamento della vettura resta comunque neutro, senza infastidire con sottosterzo e senza obbligarmi ad alzare il piede più del dovuto. Davvero difficile trovarle un difetto ed è qui che mi rivolgo al sound, senza dubbio uno dei migliori amplificatori del divertimento quando si tratta di guida sportiva. I quattro terminali, a prescindere dal fatto che siano “aiutati” artificialmente all’interno dell’abitacolo, non sono dotati della voce che meriterebbe questo proiettile blu e tolto qualche borbottio una volta raggiunta la linea rossa, non fanno nulla per istigare andature da fuorilegge.
Quando la strada si restringe e mi obbliga ad azioni più concitate, noto ancora una volta quanto il bilanciamento dei pesi sia eccezionale e quanto la coppia di 400Nm entri in gioco dopo una quasi impercettibile frazione di secondo, utile per raggiungere i 1850 giri. A quel punto, un po’ come azionare un interruttore, la spinta è progressiva e costante e vieni premuto sui sedili sportivi in alcantara, ma senza mai provare la sensazione di faticare nel tenere il controllo del volante, il quale resta imperterrito il perno che trasmette ciò che sta succedendo sotto.
Ancora una volta VW ha fatto centro, la Golf R resta in cima alla catena alimentare di una delle compatte più amate e desiderate al mondo, forte di un solidissimo connubio tra fruibilità, precisione e dinamismo. Il prezzo, di almeno 12.000€ superiore a quello della GTI che offre altrettanto divertimento ma la sola trazione anteriore, non è certo amico di tutte le tasche e si avvicina ai 50.000€ con estrema facilità se vi fate trascinare dagli optional. Scegliere uno tra i due modelli (GTI oppure R) non è facile come sembra e non bisogna pensare che il dubbio si risolva soltanto per ragioni di budget, perché al volante sono due auto realmente differenti. Se la GTI mette in luce un peso inferiore e un’apparente migliore agilità, la R si fa forte di un grip che non conosce limiti e di una progressione più corposa, senza contare che la trazione integrale la rende più affilata e sicura su terreni scivolosi. Già, mi rendo conto che le più temibili avversarie della Golf R non siano la Focus RS o la Civic Type-R, ma deve davvero guardarsi dalla sorella minore GTI, in grado di offrire il 90% delle stesse sensazioni ad un prezzo di non poco inferiore.
VOLKSWAGEN GOLF R
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – 4 cilindri in linea 1.984cc – turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 310 cv @ 5.500-6.500 rpm
400 Nm @ 2.000-5.400 rpm
Peso – 1.505 kg
Accelerazione – 4,7 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da €46.800