Rolls Royce Cullinan: Il Gigante Gentile
ROLLS ROYCE CULLINAN
IL GIGANTE GENTILE
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Giorgia Rossi
In certi casi credo che mettersi a scrivere un articolo abbia un valore differente rispetto al solito. Per il Cullinan sono infatti sicuro che il 90% di voi abbia già una propria idea e che un po’ per il marchio e la sua illustre storia, un po’ sull’onda dei preconcetti che ti assalgono non appena metti il naso sul web, sarà difficile intavolare un paio di argomentazioni senza che siano assalite da un pizzico di preoccupazione. E come darvi torto del resto, quando il brand simbolo del lusso in ambito automobilistico decide di seguire l’onda e produrre il suo primo SUV della storia, il quale rappresenta peraltro anche il primo modello della casa ad essere provvisto di trazione integrale. Ci sono tanti “ma” nella giovane storia di questa insolita Rolls Royce e chissà cosa penserebbero Henry Royce e Charles Rolls di fronte a questa inusuale evoluzione che per forza di cose guarda al mercato attuale e alle principali alternative, in questo caso non rappresentate dal SUV per eccellenza (il Range Rover), ma dalla nuova generazione di super-SUV, quali il Lamborghini Urus e in particolare il Bentley Bentayga.
Il Cullinan non conosce mezze misure e dalla sua mantiene intatta quella capacità di attirare gli sguardi e i commenti di qualsiasi creatura vivente nei paraggi, situazione preventivabile quando si ha a che fare con un colosso da quasi tre tonnellate che prende il nome dal diamante grezzo più grande della storia. La piattaforma della Phantom è stata sviluppata e fungerà da base anche per i prossimi modelli della casa inglese, ma tenete presente che il SUV andrà a posizionarsi a metà strada tra la Ghost e la Phantom, rispondendo immediatamente alla prima domanda che ci viene in mente, ovvero “Chi potrebbe mai comprarne uno?” Semplice, chi ha una Rolls non ha soltanto una Rolls e non è detto che l’eventuale Phantom, Ghost o Wraith siano l’unica Spirit of Ecstasy degna di finire in qualche facoltoso garage. A differenza dell’ammiraglia che viene perlopiù affidata alle giudiziose mani dell’autista, un SUV che si rispetti ha come obiettivo principale quello di permettere di raggiungere luoghi diversi dalla vostra prossima riunione aziendale. Pensato per famiglie piuttosto speciali e configurabile con 5 o anche 4 posti, il Cullinan è l’estremizzazione di ogni concetto legato al lusso su ruote, sia dal punto di vista meccanico che dinamico e ovviamente estetico.
Già il design, l’approccio iniziale che si compie verso un’automobile e che può trasformarsi in un colpo di fulmine, come in un tipo di botta diametralmente opposta, in questo caso non ha diviso in parti uguali il grande pubblico, ma ha dipinto la Rolls più alta da terra come un brutto ed enorme anatroccolo. Riguardo alle dimensioni non c’è nulla da dire, dato che oltre alle quasi 3 tonnellate di peso, il Cullinan è più alto dei tipici SUV che incrociamo sulle strade di tutti i giorni, anche con le sospensioni adattive impostate per l’escursione più ridotta. Ma esteticamente, un po’ come un gioiello prezioso, non bisogna considerarlo tanto badando a un mero aspetto stilistico, quanto a quello che offre nel suo segmento, una nicchia che farà la gioia di quelli più ricchi dei ricchi e che proprio in virtù di questo assicurerà a RR ottimi numeri di vendita. Dopo un veloce briefing con il team inglese, scendo le scale del Metropole e mi trovo di fronte al Cullinan bianco che avrò la fortuna di guidare.
È davvero enorme, ha l’aerodinamica di una villa coloniale e ostenta opulenza da ogni angolo lo si osservi. Restando fedeli alle linee tipiche del brand, abbiamo l’enorme griglia con listelli verticali che funge da altare per la statuina, che potrà essere scelta con il vostro materiale pregiato preferito. La vista laterale è indubbiamente resa goffa dalle dimensioni che offrono però un’immensa abitabilità interna (e per questo non dovremo strapparci i capelli per l’assenza di una versione a passo lungo), mentre al posteriore abbiamo un portellone sdoppiato che ricorda quei bauli appesi al retro delle Rolls Royce con qualche annetto in più sulle spalle. A confermare quanto la casa punti sull’esclusività e sul coinvolgimento dei propri clienti in fase di configurazione, il baule del Cullinan non è soltanto adatto ad ospitare qualsiasi cosa desideriate, ma è addirittura in grado di allestire un vero e proprio vano adatto alle vostre esigenze e dispone anche della cosiddetta Viewing Suite, ovvero due seggiolini e un tavolino ricavati dalla porzione inferiore del portellone, indispensabili nel caso vogliate ammirare il tramonto sorseggiando un Martini con la vostra dolce metà.
Non basterebbe una vita intera per scoprire tutte le sciccherie dell’abitacolo, figuriamoci immergerci nell’infinito abisso del sistema multimediale di origine BMW. Vi basti sapere che il Cullinan è dotato di una modalità off-road azionabile mediante un pulsante sul tunnel centrale, da lì c’è la possibilità di scegliere tra ben 3 diversi tipi di intervento del controllo trazione e quindi della gestione sui due assi, variando da terra a terreno scivoloso oppure fondo molle (per intenderci, neve, fango e sabbia). Sistemato il fotografo sul generoso divano posteriore, dotato peraltro di tavolini, schermi touch (sì, c’è anche l’ombrello), portiere ad apertura controvento e chiusura tramite bottone, metto in moto quel colosso ingegneristico che stava attendendo sotto all’immenso cofano. Si tratta di un V12, che nella più classica tradizione del marchio arriva a 6.750cc, ma muove il Cullinan con disinvoltura grazie a due turbo e ai suoi 570 cavalli di potenza erogati a circa 5000 giri. La trazione è ovviamente su entrambi gli assi e gestita tramite un cambio automatico a 8 rapporti, con la leva ancorata al piantone del volante. Muovere i primi metri alla guida è come imparare tutto da capo; esco lentamente dal parcheggio dell’hotel e osservo come mi stia portando appresso un gigante dalle dimensioni che farebbero impallidire il nostro ufficio. Nel silenzio di un’insonorizzazione perfetta, ci divincoliamo nel traffico cittadino, forti di una visuale rialzata e una perfetta visibilità da ogni angolo.
Nonostante Rolls Royce non abbia identificato le prestazioni tra i suoi obiettivi primari, avere 850Nm di coppia a disposizione alla minima pressione dell’acceleratore ti permette di muoverti in souplesse e di scoprire un lato che non avresti mai pensato appartenesse ad un bestione del genere. Con la stessa potenza di un titano e la gentilezza di un angelo custode, il Cullinan è pensato per macinare chilometri e impreziosire quei momenti che ritagliamo alla vita quotidiana. Non stravolge nessun concetto ad essere sinceri, ma enfatizza il bisogno di avere qualcosa di speciale, anche quando in realtà stiamo guidando per uno scopo differente rispetto a quello della guida in sé. Non è un’auto da gettare su qualche passo di montagna per violentare le gomme a ogni curva, ma un modo per arrivare in vetta e poggiare i suoi 22 pollici su qualche angolo di paradiso da condividere con chi sta a bordo con voi. Il Cullinan è un prezioso e costoso modo per un’escursione nella natura, ma senza dimenticare che rappresenti allo stesso tempo una ostentazione di forza, inutile negarlo.
A dispetto delle dimensioni effettive, percorsi i primi chilometri mi rendo conto che questo SUV si guidi come un qualsiasi altro SUV, fatta eccezione per le frequenti soste alla pompa di benzina, ma quando bisogna abbeverare un 12 cilindri, non sono concesse lamentele. Il volante è preciso, la strumentazione di bordo è completa e tutto quel che serve è logicamente a portata di mano, come per esempio il display analogico con fondo digitale davanti agli occhi del guidatore o l’ampio schermo situato al centro del cruscotto, anch’esso configurabile a seconda dei gusti del proprio padrone. E dico padrone non a caso, perché non sembra di avere per le mani un’automobile, ma la versione anglotedesca di Falkor (il cane volante gigante de “La Storia Infinita”). Da quassù tutto è ovattato e in qualche modo ci si sente più speciali di quanto non fossimo prima di chiudere la portiera dietro di noi e restare soli con il desiderio di esplorare, senza rinunce di alcun tipo e con le incontestabili capacità che l’esperienza BMW ha concesso al suo illustre figliastro.
Continuerà a non piacervi magari e per molti di noi resterà comunque abbondantemente fuori budget, dato che bisogna mettere in conto di spendere almeno 340.000€ – o 440.000€ per il modello in prova – ma se un’automobile è prima di tutto un tramite per il nostro soddisfacimento, anche il Cullinan assume un suo perché e proprio quelle sue dimensioni estremizzate e quelle soluzioni talvolta ben più che superflue, lo rendono a tutti gli effetti l’incarnazione del SUV più lussuoso al mondo e la risposta più ovvia alle domande più semplici.
ROLLS ROYCE CULLINAN
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – V12 cilindri 6.750cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza – 570 cv @ 5.000 rpm
850 Nm @ 1.600 rpm
Peso – 2.660 kg
Accelerazione – 5 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da 338.000 € (€ 440.000 esemplare in prova)