Kahn Vengeance: La Visione
KAHN VENGEANCE
LA VISIONE
Testo di Max Gonzaga
Foto: Kahn Design
“Quest’auto è la concretizzazione di un sogno, è stata creata per lo scopo di realizzare una vettura esattamente come l’ho sempre desiderata”. – ormai lo avrete sentito dire migliaia di volte e all’alba del 2019 possiamo anche ammettere che in molti siano stati in grado di dare voce ai propri sogni, in alcuni casi addirittura condividendoli con facoltosi clienti che cercano quel pezzo più unico che raro, alle volte per distinguersi, alle volte per rincorrere una passione che non conosce limiti. La storia del designer britannico Afzal Kahn è una di queste, ma dalla sua c’è la consapevolezza che non bisogna necessariamente stravolgere il concetto di bellezza per dare forma a qualcosa di progettualmente valido. L’ha dimostrato in passato e non solo mettendo mano su svariati modelli, offrendo la possibilità di personalizzarli con kit estetici e interni resi più esclusivi, ma dando alla luce una gran turismo modellata sulle linee di una delle maggiori icone di stile, l’Aston Martin DB9.
Battezzata Kahn Vengeance e prodotta in serie limitata per preservarne l’esclusività e garantire al tempo stesso un potenziale incremento di valore, si tratta di una gran turismo costruita a mano e profondamente rivisitata dal punto di vista estetico, tanto da sembrare quasi una sorta di anello mancante tra il piacere “vecchia scuola” della DB9 e il look avanguardistico della fenomenale DB11. In tutto questo siamo letteralmente rapiti da forme e dettagli che si staccano da quelle morbide ed eleganti linee ben note a chi sa cosa aspettarsi da un’Aston Martin contemporanea o più semplicemente moderna. Scelgo attentamente queste parole perché osservando la Vengeance, ho la sensazione di essere trascinato indietro nel tempo, complice anche la consapevolezza che la casa di Gaydon abbia sempre alimentato interessanti collaborazioni con carrozzerie esclusive, le quali ci hanno regalato alcuni tra i modelli più belli che abbiano mai calcato le strade di questo pianeta. Così su due piedi vi verrà subito in mente un certo Zagato e non sbagliate.
Questo progetto ha cominciato a prendere forma nell’ormai lontano 2006, conferendo alla DB9 curve più generose e un look spiccatamente retro, autentico baluardo sul quale è stata costruita la Vengeance. A discapito del nome, le emozioni che questo modello suscita sono tutto fuorché rancorose. Si prova quasi un senso di pace interiore nell’accogliere quei classici dettagli che la rendono così diversa dalla vettura dalla quale prende vita. A spiccare è sicuramente l’aggressiva griglia anteriore, un’enorme bocca dotata di profili verticali e che consente all’aria di entrare e raffreddare il V12, il noto 6 litri aspirato in grado di erogare 600 cavalli e 490Nm di coppia sul solo asse posteriore. Il cambio automatico è un sei marce che proprio come sulla DB9 non si pone tanto l’obiettivo di frantumarvi le ossa per velocità e precisione, ma esalta piuttosto quella voglia di percorrere lunghe distanze in scioltezza e affrontare una ipotetica quotidianità senza problemi.
Praticamente l’intera superficie esterna dell’auto è stata rimodellata e rifinita con fibra di carbonio e alluminio, come per esempio il cofano motore, adesso invigorito da una vistosa protuberanza che prosegue peraltro anche sul tetto, oppure il posteriore, dove troviamo un’altra tra le più spiccate differenze con il modello d’origine, in particolare nella scelta della coppia di fari LED tondi, altro tratto che omaggia un design classico e molto caro a coloro che guarderanno a questa vettura con serio interesse. L’abitacolo non è stato stravolto e in questo caso tutta l’attenzione sembra essere stata rivolta verso i sedili, cuciti a mano e modellati sempre richiamando le Aston del passato. Discorso a parte per i cerchi, dove abbiamo un set dal design reminiscente delle iconiche ruote a raggi o più precisamente della ruota della roulette (sì, quella del casinò), in questo caso prodotti in alluminio e ottimizzati, non soltanto nel design ma anche nella resistenza, al fine di offrire comfort di marcia e precisione alla guida. Nello specifico misurano 20 pollici all’anteriore e 21 pollici al posteriore, con rispettivamente 16 e 18 razze.
È fatta a mano, prodotta in edizione limitata e impiega pur sempre 4,5 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, accompagnata dal glorioso sound dei suoi 12 cilindri rimasti fedeli al modello originario. Ricorda logicamente un’Aston Martin, ma non lo è più di tanto e nonostante sia in grado di offrire lo stesso piacere di guida e quella rilassatezza tipica di una gran turismo, costa circa 400.000£, ovvero più del doppio di una DB11, invece nettamente a suo agio per quel che riguarda anche il lato prestazionale che ci si aspetta da un’auto di questo calibro. Insomma, dovrete avere una stretta connessione con la visione di Mr. Kahn per sceglierla al posto di una pura Aston, ma quel che è certo è che si tratti pur sempre una bellissima creatura.