Bentley Continental GTC: Prima Prova Su Strada
BENTLEY CONTINENTAL GTC
Una Giornata Da Dio
Testo e foto di Alessandro Marrone
Nonostante una Bentley sia perfettamente a suo agio in qualsiasi circostanza, sento che resisterò ancora per poco senza lasciare che il W12 prenda il sopravvento.
Credo proprio che sia il momento di darmi l’ennesimo pizzicotto e capire realmente se sia tutto vero o si tratti solo di un bellissimo sogno. Sono consapevole che la mia giornata da Dio al volante della nuovissima Continental GT convertibile opportunamente detta GTC abbia le ore contate, anzi oserei dire i minuti, e poi diciamoci la verità, il traffico del centro di Milano non è proprio il suo habitat naturale. I tempi stretti e la mia innata capacità nel riuscire a perdermi anche con l’ausilio del navigatore satellitare mi spingono lontano dal centro e dal futuristico quartiere City Life, là verso strade più larghe e prive di qualsiasi tipo di pericolo per l’immacolata carrozzeria della First Edition a mia disposizione. Nonostante una Bentley sia perfettamente a suo agio in qualsiasi circostanza, non voglio sprecare quella centrale nucleare nascosta sotto al cofano e sento che resisterò ancora per poco senza lasciare che il W12 prenda il sopravvento.
Il mio primo contatto con la nuova generazione della Conti GT, avvenuto la scorsa estate durante il bellissimo soggiorno in quel di Porto Cervo, mi ha lasciato ben impresse nella mente tutte le migliorie che i tecnici anglo-tedeschi hanno apportato alla terza generazione della elegante coupé. Un corpo vettura dalle linee più morbide, un telaio più rigido ma allo stesso tempo più leggero, nonostante il fatto che per portarsi appresso lusso infinito, trasmissione automatica, trazione integrale e un immenso W12 per un totale di 635 cavalli, in un modo o nell’altro si dovrà pur scendere a patti con la bilancia. Ma la Continental GTC, proprio come la versione coupé, non teme la prova costume, anzi è pronta per accompagnarci esattamente dove si sentirà maggiormente a suo agio, sempre e comunque al volante. Uno dei punti chiave della GTC è infatti la capacità di appagare il guidatore, sia per quanto riguarda il comfort di bordo, sia per le doti dinamiche di una gran turismo che ha elevato il proprio handling, trasformando quella che era una velocissima grand tourer in un’ancora più veloce ed efficace sportiva di lusso. Il fatto di poter ripiegare il tettuccio in tela – operazione che richiede 19 secondi – è un modo come un altro per sentirsi ancora più in simbiosi con l’ambiente attorno a noi, che si tratti di una rinomata località turistica oppure di una strada tutta curve, starà a voi scegliere, il risultato sarà sempre quello di sentirsi in paradiso.
E’ dal 1909 che Bentley mette al mondo un impareggiabile connubio di piacere automobilistico e lusso meccanico, 100 anni che il brand intende festeggiare a dovere, come per esempio con questa First Edition, un prestigioso pacchetto celebrativo che nel modello in prova arriva addirittura a toccare i 36.000€ e ricordato dalle varie targhette commemorative sparse sui vari badge, sui battitacco e sulla plancia stessa della vettura. L’orange flame della carrozzeria è un altro optional che si paga 4.500€, ma che è in grado di rendere la silhouette della GTC filante e spiccatamente votata alla sportività, complice anche il set di cerchi Mulliner da 22” (in questo caso compresi nel pacchetto First Edition). Il design generale della vettura è quello che abbiamo conosciuto con la versione con tetto rigido, perlomeno per quanto riguarda il frontale con la sua mastodontica griglia cromata e le due coppie di fari tondi, dove quelli più piccoli sono posizionati esternamente in modo da rendere più affusolato il muso stesso. La magia è quella che anche con il tettuccio in tela chiuso sopra all’elegante abitacolo e perfettamente isolati dal mondo esterno, la fluidità delle forme non risente di alcuna rinuncia in termini di armonia, ma quando decidete di guidare top-down, il posteriore squadrato assume una più marcata rilevanza, rendendo più muscolosa l’intera vettura, senza per questo sacrificare troppo il vano bagagli, che dovrà quindi far spazio alla capote.
Ho i minuti contati e la voglia di lanciare la Conti GTC come un mastodontico proiettile da caccia grossa, così cerco di divincolarmi nel traffico cittadino, notando che la moltitudine di pulsanti sparsi sul tunnel centrale non è lì per confondere, bensì per semplificare la vita di bordo e mettere tutto a portata di mano. Tra le varie modalità di guida abbiamo Comfort, Sport, Custom e il noto Bentley mode, il quale lascia che il cervellone artificiale della vettura si adatti allo stile di guida di chi siede al posto di comando. Il cambio è un ZF automatico a 8 rapporti, un doppia frizione veloce e fluido, il quale se utilizzato in modalità automatica non lascia il minimo accenno dei propri interventi, ma quando chiamato in causa con il coltello tra i denti è invece in grado di assecondare la nostra voglia di velocità, scaricando a terra ben 900 Nm di coppia, ovviamente distribuiti su entrambi gli assi. Gli enormi pneumatici, il peso e la perfetta trazione consentono di sfruttare realmente una simile riserva di coppia, che da appena 1.350 giri sembra volervi davvero catapultare a ridosso di qualche satellite in orbita attorno al pianeta. E’ letteralmente incredibile come la GTC riesca a divincolarsi nel misto stretto, fregandosene della sua mole e delle sue dimensioni extra-large (è larga 1.954 mm e ha un passo di 2.851 mm), con il W12 che ulula verso il sole sopra la mia testa come farebbe un lupo mannaro nella sua prima notte di luna piena.
Ridurre tutto a un discorso prettamente prestazionale sarebbe sbagliato, soprattutto perché stiamo parlando di una gran turismo convertibile che fa sue velocità balistiche come una top speed di oltre 330 orari e uno scatto da 0 a 100 km/h di appena 3,8 secondi, ma che come obiettivo principale ha quello di offrire il massimo del lusso e della fruibilità, grazie a materiali nobili, pelli pregiate e – tra sedili e cruscotto – ben 2 chilometri di cuciture. L’opulenza di quel frontale, il quale conferma quanto sia superdotato anche solo cercando di far scivolare lo sguardo lungo tutta la sua superficie, è forse il tratto più rappresentativo e che tiene sempre accesa la consapevolezza che ci si trovi a bordo di qualcosa di estremamente speciale e indirizzato a quei clienti che nel loro vocabolario non incapperebbero mai nella parola compromesso. Una volta giunto in un altro quartiere residenziale abbastanza tranquillo e libero da altre auto e persone, spengo il motore e lascio che il timido cinguettio di qualche uccellino diventi l’unico suono a giungere alle mie orecchie. Volgo lo sguardo verso destra, poi a sinistra e poi ancora a destra, lasciando che gli occhi provino a catturare ogni più piccolo dettaglio di quello che rappresenta a tutti gli effetti uno dei luoghi migliori in cui vi potreste trovare. I richiami con il passato sono la conferma che Bentley guarda al futuro tenendo ben salda la rispettosa stretta di mano con una storia centenaria, lo si apprezza dall’orologio analogico e anche dal bellissimo Bentley Rotating Display, un ritrovato di massima eleganza e raffinatezza che mette a disposizione dell’utente uno schermo touch da 12,3 pollici, oppure tre quadranti analogici (temperatura esterna, bussola e cronometro), o ancora lascia che la pulizia delle linee e la signorilità della radica la facciano da padrona. Infine, si fa per dire, abbiamo un impianto audio Naim da 2.200 W e ben 18 altoparlanti (optional da 6.500€) che può sostituire l’impianto originale o l’opzionale Bang & Olufsen da 1.500 W.
C’è da perderci la testa in tutti i sensi, proprio come quella costante voglia di sentire il 6-litri che sbraita e si insinua nel lussuosissimo salotto di questa meravigliosa giornata di primo contatto con la nuova GTC, autentico punto di riferimento che sarà ovviamente disponibile anche con la meno pomposa motorizzazione V8, giusto per far finta che vi importi del pianeta e dei 12,4 l/100 km necessari a dissetare il W12. Bentley non fa soltanto rima con lusso, anzi lusso estremo. Adesso vorrete una Bentley sotto al sedere anche per scappare dalle trafficate vie del centro e per farvi un’elettrostimolazione da 635 cavalli, stando anche più comodi di quanto facciate sul vostro divano di casa. Il piacere di alzare un braccio e provare ad afferrare le nuvole, o le stelle sopra di voi, non è altro che l’ennesima scusa per voltarsi e osservarla ancora una volta, a riconferma che avete compiuto la scelta giusta. A questo punto avrete intuito che non stiamo parlando di cifre racimolabili eliminando qualche aperitivo dalla vostra routine settimanale. Per la GTC W12 occorrono almeno 192.000€ e senza neanche accorgervene avrete superato soglia 200 mila. Inutile dire che se vi farete prendere la mano in fase di configurazione, è facile raggiungere lidi ancora più importanti, come per l’esemplare in prova, al quale manca soltanto la parola, o forse, attorno ai seimila giri aveva detto qualcosa?
BENTLEY CONTINENTAL GTC W12
Layout – Motore anteriore, trazione integrale
Motore – W12 cilindri 5.950cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza – 635 cv @ 6.000 rpm
900 Nm @ 1.350-4.500 rpm
Peso – 2.414 kg
Accelerazione – 3,8 sec.
Velocità massima – 333 km/h
Prezzo – da € 192.000 (esemplare in prova € 245.370)