Andrea Levy: Intervista. Ha Riportato L’Automobile A Casa A Torino.
ANDREA LEVY
HA RIPORTATO L’AUTOMOBILE A CASA
A cura di Alessandro Marrone
Fotografie di Salone Auto Parco del Valentino
Ho sempre apprezzato una sana chiacchierata con un collezionista di auto, a prescindere che ci si trovi a parlare di un garage zeppo di moderne supercars o icone del passato. In molti casi ho però provato un senso di rammarico di fronte al fatto che non tutti vedessero le automobili per ciò che sono realmente e finire così per far loro raccogliere polvere e poter soltanto ricordare vecchi aneddoti, senza aver modo di creare nuove emozioni. Ma non tutti i collezionisti sono gelosi custodi di arte e bellezza su ruote, ne è un esempio lampante Andrea Levy, patron di un evento che ha rivoluzionato il panorama automotive in Italia, attirando l’interesse di appassionati provenienti da tutto il mondo e risvegliando la consapevolezza di una città che di quattro ruote ne sa qualcosa. Andrea è un imprenditore che è riuscito a far convivere lavoro e passione, ampliandone il concetto grazie ad una condivisione totale di questo suo fantastico mondo. Dopo cinque minuti a quattrocchi con lui vi sembrerà di conoscerlo da sempre e la sua educazione è soltanto uno dei tanti lati di un carattere impregnato di ispirazione e concentrazione verso obiettivi sempre nuovi. Ho scambiato due chiacchiere con lui a un mese da una nuova edizione del Salone dell’auto che ancora una volta farà rombare le splendide vie dell’elegante capoluogo piemontese. Ecco cosa mi ha raccontato.
IL PERSONAGGIO
Ciao Andrea, raccontaci un po’ chi sei.
Un imprenditore che proviene dalla comunicazione, con una grande passione per le automobili.
Com’è scoccata la scintilla e il tuo grande amore per le automobili?
Sono un appassionato di auto da quando ero bambino, un po’ perché anche mio padre lo è e un po’ perché da sempre ho visto sfrecciare i prototipi di Pininfarina, di Giugiaro, Bertone e dei grandi designer della zona, oltre alle vetture camuffate che uscivano dagli stabilimenti FIAT.
Raccontaci un episodio che hai vissuto al volante e che ha lasciato il segno dentro di te.
Amo andare in pista, sono più un pistaiolo che un gentleman driver. Negli ultimi mesi sono andato in pista diverse volte con la mia Dallara Stradale e tra le gare più memorabili c’è quella del campionato Time Attack vinta al Mugello. Ma anche le vittorie a Monza e a Imola del Trofeo Ferrari Club Italia, al volante della Ferrari 488.
Sappiamo che sei anche un collezionista che non si pone barriere. Possiedi supercars, one-off, armi da pista, ma anche vetture elettriche. Come scegli l’auto al mattino, prima di uscire di casa?
A seconda del periodo, del meteo o di quello che devo fare quel giorno.
Adesso scegline una soltanto, come se non potessi usarne altre per un anno intero.
L’Aston Martin DB11.
Torniamo un secondo sul tema dell’elettrico, sino a qualche anno fa rappresentava il futuro, adesso è a tutti gli effetti il presente. Pensi che questa tecnologia snaturerà il mondo dell’automobile per come lo intendono i puristi e gli appassionati più tradizionali, oppure che possa portare dei benefici non solo a livello di emissioni?
Si tratta di cambiamenti a lungo periodo, che andranno a integrarsi e ad arricchire il mondo automobilistico per cui ci sarà spazio per gli amanti del racing, per chi utilizza l’auto come strumento, per chi coniuga la sostenibilità ambientale con la necessarietà di movimento. Io che amo la pista sono anche un estimatore dell’elettrico, ne ho due in garage. Per la città, per esempio, l’elettrico non ha rivali.
SALONE AUTO PARCO DEL VALENTINO
Hai il merito di aver riportato l’automobile a casa, a Torino. È stata un’impresa difficile? Quanto lavoro c’è stato dietro a questo progetto?
Da buon torinese ho cominciato a pensare di creare qualcosa che riportasse la città a essere capitale dell’automobile, un evento in grado di portare nuovamente l’auto al centro dell’interesse del pubblico. Quindi abbiamo cominciato a studiare gli eventi automotive, al chiuso e all’aperto, e abbiamo notato che se i primi, i cosiddetti Saloni tradizionali, soffrivano, i secondi come Pebble Beach e Goodwood invece crescevano in popolarità e successo. Da qui l’idea di Parco Valentino, un motor show all’aperto, con stand uguali per tutte le case ed eventi dinamici per le strade della città.
Quali sono le fasi di organizzazione del Salone Auto Parco del Valentino?
Il giorno dopo la chiusura di un’edizione io e il mio staff ci sediamo a un tavolo e tiriamo le somme: le cose da potenziare, da modificare, da creare. Raccogliamo i riscontri delle case automobilistiche, dei visitatori, dei nostri partner, e buttiamo giù il progetto.
Cosa ci attende per l’edizione 2019?
Innanzitutto l’edizione con più case automobilistiche di sempre. A oggi (27 maggio, ndR) sono 47, una rappresentanza pari al 93-94% del mercato automobilistico italiano. E poi 5-6 monoposto di Formula 1 che sfileranno per il centro della città, oltre agli anniversari importanti come il centenario di Citroën e i 110 anni di Bugatti, ai meeting di Parco Valentino Classic, di auto americane, la celebrazione del 30° anniversario della MX-5 di Mazda. Un calendario sempre più ricco, aggiornato sul nostro sito www.parcovalentino.com
Escluso il Salone del Valentino, qual è il tuo evento automotive preferito?
Da visitatore, niente mi entusiasma come Goodwood. Da appassionato, i Gran Premi di Formula 1.
777 CLUB & VARIE
I tuoi progetti non sono soltanto relativi all’evento internazionale di Torino, ma hai dato vita al “777 Club”? Non ti ferma più nessuno! Spiegaci un po’ in cosa consiste.
Si tratta del desiderio di creare uno spazio in cui far incontrare collezionisti e appassionati, proprietari con i quali organizzare tour, meeting. Una bella occasione per incontrarsi e parlare di automobili e provarne di nuove.
Quando non indossi i panni dell’appassionato di auto, che cosa sei?
Un imprenditore che lavora da anni nella comunicazione, un padre che trasmette le sue passioni alle figlie, un viaggiatore.
Quale sarà la tua prossima avventura?
In serbo ne abbiamo più di una, ma sarete tra i primi a sapere cosa bolle in pentola.
Andrea è una di quelle rare persone con le quali potresti intrattenerti per intere giornate e che riesce a trasmetterti ispirazione da ogni singola parola, non soltanto in ambito automobilistico, ma umano. Un vero appassionato, un grande conoscitore, ma soprattutto un uomo che ha il merito di aver riportato l’automobile a casa propria, a Torino.