Audi TT 45 TFSI - Entry Level D'Assalto

Audi TT 45 TFSI – Entry Level D’Assalto

17 Ottobre 2019 Redazione News, Test Drive

AUDI TT

CALIBRO 45

Testo di Andrea Balti / Foto di Daniél Rikkard

Datemi del monotono, ma nella mia vita ho cambiato soltanto cinque automobili e tre di esse sono state TT. Ho messo in garage la prima serie, un 1.8 Turbo con la sola trazione all’anteriore e 180 cavalli che all’epoca (erano i primi 2000) facevano di certo più impressione di adesso. Non avevo il coraggio di venderla, ma raggiunto un chilometraggio consistente (186.000 km) scelsi di permutarla e passare alla versione Roadster, stesso motore. Qualche anno dopo è stato il momento della seconda generazione, un balzo in avanti sotto il punto di vista prestazionale grazie alla motorizzazione della TTS da 272 cavalli, questa volta con cambio automatico a doppia frizione e la trazione distribuita su entrambi gli assi. Da pochi anni l’ho venduta e, solo per il momento, sono passato a qualcosa di più spazioso. Ecco perché mi son prenotato con anni luce di anticipo quando ho sentito che in ufficio correva voce che presto sarebbe arrivata in prova la nuova serie di TT, la quale preannuncia anche di essere l’ultima. Un’occasione che non avrei perso per nulla al mondo.

Anche più velocemente del previsto, mi son trovato seduto al volante di quella che viene considerata le entry level della nuova gamma TT, pur sempre offrendo cambio automatico, trazione integrale e abbastanza cavalli per essere il parrucchiere più veloce del quartiere. Battute a parte, c’è una nuova nomenclatura che se dovrebbe avere il compito di semplificare le cose, in primo luogo mi ha leggermente confuso, facendomi quasi credere di essere finito al volante di una Mercedes. Il numero 45 identifica infatti la versione con 245 cavalli (a dire il vero c’è anche una meno potente da 197 cv), spinta da un 4 cilindri in linea TFSI da 2 litri, il quale grazie a un turbocompressore fornisce 370 Nm di coppia su entrambi gli assi e tramite un doppia frizione a 7 rapporti. Per la cronaca, la TT mantiene intatte le proprie dimensioni contenute e un peso che con il guidatore a bordo resta attorno alla tonnellata e mezzo.

Niente male se consideriamo che ha sempre dimostrato di essere una coupé all’avanguardia, in grado di stivare sui minuscoli sedili posteriori due persone – almeno per piccoli spostamenti – e offrire al tempo stesso un generoso vano di carico nel baule, il quale grazie al portellone non è soltanto comodo per caricare oggetti voluminosi, ma pratico una volta che decidete di abbattere i posti dietro, ampliandone le capacità di carico e assicurandovi tutto lo spazio utile per le ferie con la vostra dolce metà. Una sportiva per tutti i giorni, è questa la definizione che in Audi hanno sempre dato della TT, ma io ho sempre trovato che ci fosse qualcosa di più, un valore aggiunto insito nel design che nel 1998 lasciò tutti a bocca aperta e che con il passare delle generazioni e dei rispettivi aggiornamenti è stato affinato sino all’attuale restyling, un tripudio di linee rette appoggiate su quella inequivocabile forma a cuneo, spigoli e dettagli che grazie alla colorazione Blu Turbo dell’esemplare in prova vengono ulteriormente enfatizzati. E poi avete visto gli interni? Una volta aperta la portiera, si è letteralmente assaliti da un ambiente che potrebbe essere candidato per il Gran Premio di design moderno e minimalista. I sedili sportivi del pacchetto S-Line hanno la parte laterale rifinita nello stesso colore degli esterni, idem per altri dettagli presenti in plancia. Sulla nuova TT non c’è più lo schermo touch in mezzo al cruscotto, ma tutto è rivolto verso il guidatore, il quale può controllare ogni parametro della vettura, del sistema multimediale e del navigatore tramite il virtual cockpit da 12,3 pollici (di serie) posto dietro al volante.

A livello dinamico, la TT muta notevolmente a seconda della modalità di guida che si decide di utilizzare e nonostante si travesta da ragazza acqua e sapone, i 245 sotto al cofano bastano per muoversi veloci. Su questo esemplare ci sono enormi cerchi da 20 pollici e freni abbastanza potenti e precisi da farsi perdonare i fischi a ultrasuoni dovuti alla mescola delle pastiglie. Sei letteralmente inglobato nell’abitacolo e con la completa percezione degli ingombri lanci questa specie di grossa pillola blu verso una strada che sia in grado di benedire o stroncare la versione QUATTRO della calibro 45 a mia disposizione. Nonostante le valvole aperte in modalità Dynamic, lo scarico mantiene un tono piuttosto sommesso, non dando la giusta colonna sonora all’elasticità di un 4 cilindri turbo sempre a disposizione. Come prassi la coppia è pronta già a un basso regime di giri – appena 1.600 – e il cronometro da ragione facendo segnare uno 0-100 km/h in appena 5,2 secondi. Ricordate che stiamo parlando della TT entry level, vero? E’ poi in mezzo alle curve, quando devi darti da fare e puntare il volante verso la tornata successiva, che ti rendi conto che il sottosterzo è ridotto al minimo e praticamente assente quando l’asfalto consente una presa ottimale alle gomme, mentre gestire il cambio in modalità sequenziale tramite i paddle al volante è una goduria per precisione e rapidità di innesto.

A fine giornata, torno a casa e posteggio la “mia” TT in garage, proprio sopra ai segni di pneumatico lasciati anni fa dalle mie precedenti Audi. La osservo per un attimo prima di spegnere la luce e lasciarla riposare sino al mattino seguente, in cui l’attende un’altra giornata di prova. La realtà è che già dopo le prime ore mi è stato subito chiarito che la terza generazione di TT lascerà tanti bei ricordi e il rimpianto che non ne vedremo una ulteriore evoluzione – anche se dopo l’attuale RS con i suoi 400 cavalli, ci sia davvero da domandarsi dove potrebbero mai esserci margini di miglioramento. Se cercate una coupé (o cabrio) dalla linea inconfondibile, grandiosa per praticità e per una guida semplice ma in grado di esaltare grazie ad una combinazione motore/cambio/trazione ormai praticamente impeccabile, la TT 45 TFSI fa al caso vostro. I prezzi partono da poco meno di 50.000 € e poi potrete sbizzarrirvi con una serie pressoché infinita di optional. Non chiamatela entry level, è un’auto completa, matura e degna erede di una instant classic che ha fatto scuola e che lascerà un vuoto nel cuore degli appassionati.