BMW Z4 M40i | Test Drive
BMW Z4 M40i
LA PICCOLA ROADSTER CHE PROFUMA DI GRAN TURISMO
Testo di Tommaso Mogge / Foto di Richard Montagner
Ho atteso la terza generazione di Z4 con un’ansia paragonabile solo a quella di un bimbo nascosto dietro al divano, in attesa di beccare Babbo Natale in carne e ossa la notte più magica dell’anno. Erano passati troppi anni da quel primo modello che nel 2002 spazzò via la Z3 dai desideri di roadster made by BMW. Quando poi, nel 2009, fu il turno della seconda generazione – quella con il tetto apribile rigido – ammetto di essere stato tra i suoi detrattori, arrivando ad abbandonare ogni speranza di trovarmi nuovamente a bordo di una piccola cabrio dell’elica con l’umore giusto. Qualcosa è successo e infatti la nuova nata riprende il tettuccio in tela e soprattutto assume proporzioni e una linea più consona a ciò che una Z4 deve rappresentare. Adesso vi starete aspettando il momento in cui me ne uscirò con l’affermazione che la nuova Z4 è esattamente come deve essere una Z4, ma non è affatto così. Lasciate che vi spieghi il perché.
Punto primo: tra i dogmi non scritti del mondo dell’automobile, BMW farà sempre rima con piacere di guida e non soltanto di quello che appaga e coccola corpo e mente dopo un lungo viaggio autostradale, o affrontando ore nel mezzo del completo caos cittadino, bensì quello fatto di una connessione tra guidatore e macchina che viene trasmessa al meglio grazie a quella pozione magica resa ancora più effettiva dall’affinamento del reparto M-Performance. In questo caso, non una vera e propria Z4 M, ma il gradino immediatamente precedente denominato appunto Z4 M40i. Attualmente è proprio questo il gradino più alto del listino della piccola spider che profuma di gran turismo, un modello profondamente rivisitato e che come saprete condivide molto con la nuova Toyota Supra, di cui parleremo in un’altra occasione. Come è logico che sia, si rivolgono a clientele completamente differenti e nel caso della nostra BMW, è un po’ come chiamare a raccolta coloro che erano alla ricerca di una vettura elegante ma adatta ad ogni situazione, divertente da guidare ma anche semplice da sfruttare sulle strade di tutti i giorni – che poi gli uomini BMW abbiano creato qualcosa che va ben oltre le nostre aspettative è la sorpresa che ci attende e che mi ha tenuto compagnia per le due intense settimane di prova.
Molti insistono sui dettagli stilistici del nuovo modello e mi trovano d’accordo, la Z4 è finalmente tornata ad essere una bella vettura da guardare, soprattutto grazie al generoso cofano motore, che insieme ad un passo ridotto (247 cm) e un posto guida a ridosso dell’asse posteriore, le conferiscono una linea estremamente aggressiva e reminiscente delle migliori gran turismo che di solito troviamo in una fascia di prezzo più elevata. Anche il posteriore è stato rivoluzionato e in questo caso abbiamo un complesso intreccio di linee che agevolano l’aerodinamica con lo spoiler accennato sull’estremità del cofano e con i due ampi sfoghi per l’aria verticali situati ai lati della coda stessa. Il doppio terminale di scarico e il diffusore non lasciano spazio a dubbi, avete a che fare con la cattiva di famiglia. Ed è qui che tengo a sottolineare come la Z4 sia un’auto da prendere sul serio. Cosa intendo? La M40i impiega appena 4,6 secondi sullo 0-100 – avete letto bene. 4,6 secondi! E sarebbero 2 decimi in meno della sDrive 35is prodotta dal 2013 al 2016 e con la stessa potenza effettiva, oppure 4 decimi in meno della Z4 M di prima generazione e addirittura 1,1 secondi in meno rispetto alla più potente versione “non M” immessa sul mercato 13 anni fa.
Un dato piuttosto interessante, soprattutto tenendo conto che la nuova piattaforma, provvista di qualsiasi tipo di diavoleria elettronica, differenziale autobloccante sull’asse posteriore, cambio automatico a 8 rapporti e meccanismi per il tettuccio apribile, porti a una massa complessiva che supera i 1.600 kg di peso. Se temete il tipico comportamento da muscle car americana, è giunto il momento di rassicurarvi, la Z4 è e si comporta come un’auto europea. Precisa negli inserimenti anche in modalità Standard, l’ho apprezzata al meglio in modalità Sport (e Sport Plus), dove la risposta di sterzo, cambio e acceleratore si fa più diretta e il sound dello scarico si fa più importante, grazie all’apertura delle valvole. Ci si trova perfettamente seduti all’interno dell’abitacolo, anche in questo caso un ambiente moderno, ergonomico e adatto alla più tipica quotidianità grazie ad un sistema multimediale perfezionato e che dialoga attraverso i due schermi digitali, uno in mezzo al cruscotto e l’altro di fronte al guidatore. La polivalenza della Z4 è facile da notare alternando tratte autostradali a giorni in ambito cittadino, ma il peperoncino di cui è provvista la M40i entra in gioco quando ci si dirige verso strade di campagna, dove si ha la possibilità di mettere sotto torchio il 6 cilindri in linea, un 3 litri twin-power turbo, ovvero un sistema di sovralimentazione a doppio stadio che si avvale di una sola turbina e che è in grado di erogare 340 cavalli e ben 500 Nm di coppia.
Se la coppia è disponibile praticamente appena si preme sull’acceleratore, la progressione si apprezza per una fluidità che mette a proprio agio anche quando si decide di tirare per il collo la roadster tedesca. Alle andature più sostenute si mantiene sempre il perfetto controllo della situazione, mentre disattivando il controllo trazione si libera del tutto l’istinto più selvaggio di una sportiva perfettamente a suo agio in giacca e cravatta. Negli spostamenti più repentini e con una guida nervosa, è facile sentire il peso che ci si porta appresso, ma di certo non si trasforma in un handicap. In realtà è l’assetto maggiormente votato al comfort piuttosto che al dinamismo offerto da questo straordinario motore turbo che ci fornisce i feedback utili per rapportarci al meglio con questa Z4. Non può e non deve essere affilata come una lama – per quello ci sarà la Z4 M. Sembra davvero di guidare una gran turismo e invece è la cosiddetta “zetina” e che roba fantastica è diventata.
Il cambio ZF a 8 rapporti è talmente preciso che può essere lasciato lavorare in autonomia, ma provateci voi a non voler intervenire tramite i paddle al volante e sfruttare tutti i giri a vostra disposizione e sentirvi a tutti gli effetti padroni della situazione. La Z4, perlomeno nella versione guidata da noi, non è più soltanto la cabrio ideale per un giro top down su qualche strada immersa in un panorama da cartolina. Adesso dispone dell’artiglieria necessaria per stupire anche chi ha fame di potenza, senza scendere a compromessi e non risultando mai bruta e cruda. Non è cresciuta, non è affatto maturata, ha proprio cambiato pelle e sorprendentemente è in grado di portarvi a spasso nel più completo relax o lasciare qualche centimetro di battistrada, magari con le mani al cielo e con un sorriso stampato in volto, grazie alla consapevolezza che possiamo riabbracciare la Z4 che aspettavamo da molto tempo.
BMW Z4 M40i
Layout – Motore anteriore, trazione posteriore
Motore – 6 cilindri 2.998cc – twin-power turbo
Trasmissione – cambio automatico a 8 rapporti
Potenza – 340 cv @ 5.000 rpm
500 Nm @ 1.600 rpm
Peso – 1.610 kg
Accelerazione – 4,6 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da 66.800 €