Hyundai Kona Hybrid | Test Drive
CHARGE. ECO. POWER.
Testo di Carlo Brema / Foto di Ian Waltteri
A quest’auto manca il contagiri. Certo, non è l’unica, ma i tecnici Hyundai hanno pensato di sostituire il tradizionale indicatore dei giri motore con uno strumento che indica se la vettura sia in fase di carica del motore elettrico, se stia utilizzando al meglio il proprio lato ECO, oppure se il motore termico sia intervenuto così da ottimizzare la potenza combinata dei due motori. Dopo essere stata introdotta con le versioni a benzina, diesel e soltanto elettrica, la Kona abbraccia finalmente la causa dell’ibrido e lo fa con le intenzioni di monopolizzare una fetta di mercato in crescita costante, complice i costi abbordabili di questi cosiddetti B-SUV, ma anche la praticità che una vettura con queste caratteristiche può offrire, sia in termini di utilizzo nel quotidiano, sia per quanto riguarda la completezza di un pacchetto al quale non manca quasi niente – eccetto il contagiri.
La Kona viene considerata come un piccolo SUV, ma la sua compattezza (è lunga 4,1 metri e larga 1,8), la discreta altezza da terra e la sola presenza della trazione anteriore mi convincono a vederla più come una Crossover. Non che questo sia un difetto, dato che a tutti gli effetti si tratta di una tipologia di auto adatte al traffico cittadino, ma perfettamente in grado di ospitare a bordo persone e cose per il fine settimana o per le vacanze. Nel caso della versione Hybrid c’è davvero tanto per cui prestare attenzione, come per esempio il fatto che il cambio adottato da Hyundai sia un doppia frizione a 6 rapporti, il quale segna un netto distacco rispetto ad alcune concorrenti che prediligono invece i meno precisi CVT. Non è un’auto creata per lasciare due centimetri di pneumatico al semaforo, il compito svolto dal 4 cilindri da 1.6 accoppiato al motore elettrico da 44.5 kW è quello di limitare i consumi di carburante, le emissioni e comunque consentire al guidatore di sentirsi al volante di un modello proiettato nel futuro. Il mio compito è proprio quello di scoprire se questa particolare Kona abbia i circuiti in regola – giusto per restare in tema – e rappresenti una valida alternativa in un listino automobilistico ormai divenuto una vera e propria giungla.
Tenendo conto del pacco batterie, dei due motori, del cambio automatico e di una buona insonorizzazione dell’abitacolo, il peso che sfiora la tonnellata e mezzo è un altro ottimo risultato, soprattutto se teniamo conto che una volta saliti a bordo siamo accolti da una plancia completa e funzionale e completa di uno schermo touch da 10,25” come parte del Techno Pack. Archiviati i primi chilometri di autostrada, situazione meno idonea per un’ibrida, a causa del fatto che non ci siano opportunità per ricaricare le batterie in decelerazione, frenate e discese, avventuro la Kona attraverso il centro di Genova, dove grazie alla visibilità su ogni lato riesco a divincolarmi senza alcun problema. Le forti piogge degli ultimi giorni hanno letteralmente paralizzato i grandi centri urbani, perciò non mi resta altro da fare che lasciare La Superba e aumentare le distanze dal mare.
Riesco finalmente a creare quell’intimità necessaria per spingermi a fondo nella mia conoscenza con la Kona Hybrid, apprezzando la possibilità di spostare la leva del cambio in modalità sequenziale e intervenire sulle marce tramite i paddle dietro al volante, un aspetto da non dare per scontato in questo tipo di segmento. Il motore eroga una potenza complessiva di 141 cavalli con una coppia massima di 256 Nm, ovviamente distribuiti soltanto sull’asse anteriore, definendola appunto ideale su qualsiasi tipo di strada, a patto che non pretendiate che la sua altezza da terra le conferisca un comportamento da fuoristrada. Questa è una di quelle auto che ti sembra di guidare da sempre, con un abitacolo incredibilmente ergonomico e una precisione dinamica di categoria superiore: c’è tutto quel che ci deve essere, senza troppi fronzoli, ma con grande attenzione allo scopo principale, ovvero un consumo di carburante ridotto a circa 20 km/l (la media ottenuta è stata leggermente inferiore – 18,5 km/l – tenete però conto di aver percorso prevalentemente strade di collina).
Arrivato quasi al termine dell’articolo, mi sono reso conto di non aver ancora parlato del lato estetico, che nonostante non sia un fattore vincolante per la stragrande maggioranza dei suoi potenziali clienti, lo è per noi che amiamo prima di tutto le auto che osano differenziarsi dalle altre. Hyundai solletica il lato giovane della Kona, grazie a un design complesso ma per nulla pesante e dove soprattutto all’anteriore trova i suoi dettagli più riusciti, come l’ampia mascherina con bordo cromato, i gruppi ottici e la feritoia orizzontale alla base del cofano. Anche il posteriore non è male, ma gli indicatori di direzione non sono sempre visibili. E il prezzo? La Kona Hybrid parte da poco più di 26.000€ per la versione base XTech (circa 7.000€ in più rispetto alla versione benzina 1.0cc e quasi 5.000€ in più dell’entry level gasolio), mentre per l’intermedia XPrime bisogna aggiungere duemila Euro, ma è già completa grazie al Techno Pack e al Safety Pack, che oltre al sistema di anticollisione frontale include il monitoraggio degli angoli ciechi e in fase di retromarcia. Se volete fare le cose in grande occorrono ulteriori 4.000€ per la Excellence (€32.000) o almeno €38.300 per la Kona elettrica, la quale però richiede tutt’altro tipo di ragionamenti. Ok, non c’è il contagiri, ma quello che vi serve davvero è tutto qui.
HYUNDAI KONA HYBRID
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.580cc + motore elettrico da 44.5 kW
Trasmissione – cambio automatico a 6 rapporti
Potenza – 141 cv / 256 Nm
Peso – 1.451 kg
Accelerazione – 11,2 sec.
Velocità massima – 160 km/h
Prezzo – da € 26.300