AUDI Q5/Q7/SQ8
The Q Hybrid Experience
Testo e Foto di Alessandro Marrone
Lo sapevate che a due passi dall’aeroporto di Cagliari c’è pieno di fenicotteri? Mentre il driver che mi accompagna alla location adibita al meeting e alla conferenza stampa di questa speciale prova desinata alla parte alta della gamma SUV di Audi, continuo a contorcermi verso i finestrini che mi concedono la vista sulla favolosa e frastagliata costa sud della Sardegna. Ci stiamo dirigendo verso i 2.700 ettari delle saline Conti Vecchi, le più longeve della regione e tra le più grandi che possiate trovare. Il fascino di questo luogo, tuttora custodito nei suoi uffici, laboratori e stanze ancora arredate come decenni fa, introduce quelli che saranno due giorni di guida molto compressi e concentrati nel simulare i più svariati usi che un possessore di un SUV Audi di fascia alta potrebbe trovarsi una volta portato a casa il suo nuovo acquisto.
La line-up a nostra disposizione è quindi composta dal modello Q più venduto al mondo, la Q5, che di recente ha abbracciato la via ibrida, presentando appunto una variante plug-in utile per offrire prestazioni spiccatamente sportive, mantenendo tuttavia uno sguardo verso consumi di carburante ed emissioni adatte al modello che più di ogni altro rappresenta il punto d’incontro definitivo di una vettura a trecentosessanta gradi. Lo scalino superiore è rappresentato dal Q7, qui in versione 50 TDI – mild hybrid – proprio come la primadonna dell’esperienza sarda, la fenomenale SQ8, il SUV diesel più potente in Europa. Come in tutti questi casi c’è tanto da dire e non basterebbero una manciata di giornali interamente dedicati sull’argomento (le prove individuali su ogni modello arriveranno nel corso dell’anno, ndr), ma dato che lo spazio è poco e che l’ibrido non è più visto come una novità, ma come una solida alternativa perfettamente sfruttabile nel mondo reale, è tempo di salire a bordo della prima vettura e cominciare a macinare i primi chilometri, quelli che mi vedranno alle prese con la Q5 55 TFSI e (dove la “e” sta per ibrida), ovviamente dotata di trazione integrale Quattro e cambio S tronic a 7 rapporti.
Introdotta – come anche gli altri due modelli presenti – nell’ultimo quadrimestre 2019, la Q5 mantiene un look sobrio, reso più affilato dalla griglia all’anteriore e dalla caratterizzazione conferitagli dall’allestimento S-line, un must da spuntare in fase di configurazione, soprattutto per quanto riguarda l’esterno. Tutto è esattamente dove dovrebbe essere, ma quello in cui le nuove ibride plug-in riescono realmente a stupire è il risultato dell’abbinamento del motore termico TFSI 4 cilindri da 2 litri al propulsore elettrico integrato nel cambio, per una potenza complessiva di 299 cv (per la 50 TFSI) e addirittura 367 cv (per la nostra 55 TFSI), che per forza di cose portano con sé tutti i vantaggi di un qualsiasi autovettura ibrida e quindi il bollo che viene soltanto calcolato sulla potenza erogata dal motore benzina, sgravi fiscali, incentivi statali, ecc. Cose noiose – staranno urlando in coro, quelli che se ne infischiano del vano di carico, il quale nonostante ospiti il pacco batterie non ha perso le sue innate capacità nel farvi portare in vacanza il necessario, il superfluo e anche l’inutile. Che infatti si stia guidando in Comfort o in modalità Dynamic, la Q5 55 TFSI e si comporta come una suocera lunatica alla quale avete detto che il risotto servitovi a cena non era poi così speciale. Basta premere con decisione sull’acceleratore e la spinta istantanea del motore elettrico entra in gioco, rendendolo non soltanto il SUV più pratico della gamma, ma anche uno dei più prestazionali, con una coppia massima di ben 500 Nm (450 Nm per la più modesta 50).
Con un’erogazione quasi istantanea e costante e un corpo vettura dalle dimensioni e dal peso sempre contenuti, cominci a guidare come un pazzo, approfittando della fantastica trazione integrale e del controllo trazione che interviene anticipando perdite di aderenza e azzerando il sottosterzo anche sui fondi più scivolosi. Approfittando del fatto di percorrere un sentiero sterrato più stretto, ho la possibilità di notare l’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e la morbidezza dell’assetto dotato di sospensioni pneumatiche adattive, senza dimenticare ovviamente il fatto di poter guidare in modalità completamente elettrica per un massimo di 45 km. Esatto, stiamo pur sempre parlando di un’ibrida, quasi lo avevo dimenticato. E’ infatti sorprendente come Audi riesca a far convivere i due propulsori e farli dialogare all’unisono senza che il guidatore se ne renda conto. Dove in fase di frenata, la batteria al litio da 14,1 kWh viene ricaricata e consentirà quindi di essere impiegata in favore delle prestazioni o del risparmio di carburante, il vantaggio di avere un modello plug-in è quello di poter disporre di una vettura elettricamente carica al mattino, perché potrete ovviamente ricaricarla dalla presa di corrente di casa, come fate con il vostro smartphone. Solo che non potete metterla in tasca una volta arrivati in ufficio.
Poco importa, esattamente come il fatto che i big boys che aspettano di sgranchire le ruote sono pronti ad aspettarmi per la seconda metà della prova di questi due giorni sulle assolate e semidesertiche strade della Sardegna. L’SQ8, come anche il Q7 50 TDI sono ibride di tutt’altra natura. Essere mild-hybrid significa rappresentare una scelta intelligente che va incontro all’utente finale non solo a livello ingegneristico-meccanico, ma anche per motivi fiscali e legati alle emissioni. Il loro obiettivo non è tanto quello di azzerare i consumi di carburante, ma quello di impersonificare una valida alternativa a potenti propulsori dissetati a benzina. Lo fanno a suon di cavalli vapore, look aggressivi, ma perfettamente adatti anche a chi sta molto attento a non urlare il proprio status e con una dotazione a dir poco completa. L’SQ8 è quello che inevitabilmente finirai per guardare con più desiderio, con quella linea da grossa coupé, enormi cerchi che fanno sedere un corpo vettura pronto a balzare in avanti grazie a un V8 da 4 litri e 435 cavalli per 900 Nm di coppia. Numericamente bastano appena 4,8 secondi per scattare da 0 a 100 km/h, ma fisicamente è come osservare la strada attraverso un mirino – l’attimo prima ti trovi in un punto, quello dopo l’hai già oltrepassato. E quando arrivi in curva ti puoi comunque permettere di andarci giù pesante, non solo per la trazione Quattro e per le sospensioni adattive, ma per lo sterzo integrale che permette alle ruote posteriori di agevolare il comportamento di un colosso da quasi 2 tonnellate e mezzo, come nel tratto più panoramico che mi consente di mettere sotto torchio questo bestione da Teulada al Faro di Capo Spartivento.
Con la medesima tecnologia ibrida, ovvero grazie ad un compressore ad azionamento elettrico che agisce sulle due turbine ai bassi giri, anche il Q7 50 TDI è un carro armato. Con 286 cavalli e 600 Nm di coppia, la curva massima di coppia si raggiunge tra i 3.500 e i 4.000 giri, mentre il V8 dell’SQ8 riesce a mettere a terra tutta la sua violenza ad appena 1.250 giri. Il Q7 pesa qualche chilo in meno, ma il corpo vettura e la ridotta volumetria del motore ti portano a preferire una guida più rilassata, apprezzando il pacchetto tecnologico di bordo che Audi offre, come l’immancabile virtual cockpit, o il doppio schermo touch dal quale si possono controllare distintamente i comandi del clima e il navigatore. Al volante del Q7 ti senti anche meno colpevole nell’affrontare terreni sterrati più insidiosi, ma per ognuno dei tre modelli in prova si tratta pur sempre di un uso completo e quindi sia su strada, che in fuoristrada, che ovviamente in ambito urbano o autostradale. Nel 2020, con la tecnologia ibrida sempre più a portata di tutti e in costante sviluppo, i motori diesel di questo tipo (che sono pur sempre ibridi in questi due casi) hanno perfettamente senso di esistere, forti di grande coppia motore e di erogazioni di potenza meno legate alla carica dell’unità elettrica di turno. La Q5 TFSI e parte da circa €57.500, il Q7 da €71.300 e per l’SQ8 occorrono almeno €111.000. Tre step che spuntano positivamente ogni casella possiate desiderare da un SUV di alta gamma in grado di fare bene tutto, anche divertire chi ha il piede pesante ma vuole sentirsi parzialmente in pace con l’orso polare.