Tanja Stadnic | Non Qualcosa Per Tutti, Ma Tutto Per Qualcuno
A cura di Alessandro Marrone / Foto concesse da Tanja Stadnic
La fotografia è una forma d’arte, lo abbiamo detto svariate volte e su questo non c’è dubbio, ma forse c’è un aspetto che non potrà mai cogliere del tutto. Probabilmente è perché nei casi più tradizionali una foto è un’istantanea congelata nel tempo, a disposizione di tutti, mentre invece un dipinto è il risultato delle emozioni che l’autore esterna dal suo profondo. Infatti, anche se un dipinto viene pur sempre messo a disposizione di un qualsiasi osservatore, quest’ultimo vedrà principalmente ciò che deve essere visto ed è qui che un disegno o anche una scultura acquisiscono un valore particolare e si differenziano, non sempre necessariamente in meglio, diventando in un certo modo qualcosa di più vivo, una costante evoluzione delle emozioni trasmesse da tocchi personali che lo rendono qualcosa di introspettivo e molto più complicato di quanto si possa immaginare, soprattutto se si tratta della vostra stessa auto, come nel caso dei lavori della bella Tanja. Lei ama le Porsche e soprattutto è incredibilmente brava a dipingerle, creando autentici capolavori su tela da conservare e ammirare nel tempo, rinforzando quel legame unico che ci connette con la nostra auto dei sogni. Ho avuto modo di scambiare una piacevole chiacchierata con lei, cercando di scoprire come tutto ha avuto inizio e quale sia il segreto dietro questa magia.
Chi è Tanja Stadnic?
Sono nata in Moldavia e sin da quando ero piccola la cosa che mi rendeva più felice era disegnare. Col tempo la mia passione per il disegno sbocciò in un profondo amore per l’arte in generale. Questo mi portò all’Accademia delle Belle Arti ed è lì che ho scoperto la pittrice che è in me.
Quindi com’è cominciato tutto?
Bé, a differenza di molti maschietti, non sono nata con la passione per le auto. Come ho detto prima, ho piuttosto cominciato disegnando vari soggetti; poi, durante una visita ad una galleria d’arte, mi sono imbattuta nel dipinto di una 911 e sono rimasta stupita dalla sua bellezza. La cosa divertente è che all’epoca possedevamo una 911, ma non avevo mai fatto la connessione tra Ritratto e Porsche. Da quel momento tutto cambiò e nacque Porsche Acrylic Art. Devo ammettere che i primissimi dipinti furono davvero difficili da realizzare, siccome si trattava di qualcosa di completamente diverso rispetto a quello su cui ero abituata a lavorare. Fortunatamente disponevo anche del modello reale, il che aiutò molto per arrivare al livello odierno. È stato un percorso duro però. Per citare il Dr. Ferry Porsche “Quando cerchi di trovare il principio di Porsche Acrylic Art, basta che torni indietro all’ultimo tocco aggiunto sul primo dipinto”.
Sei anche appassionata di guida?
Sì, adoro guidare. Sono fortunata di poter guidare delle Porsche. Ho una Cayenne e-Hybrid e una 991 GTS 4 Targa. Soprattutto la 911 è un’auto eccezionale da guidare! Per me niente è in grado di eguagliarla in quanto a coinvolgimento alla guida!
Perché Porsche? C’è un motivo particolare per il tuo amore verso il brand?
È difficile da spiegare, è un sentimento sottopelle. Amo qualsiasi cosa del brand. Le loro auto, la qualità, ma soprattutto la storia e la passione. Tutto questo insieme crea una grande soddisfazione nel dipingere Porsche e tutto ciò che faccio come anche agli eventi clienti.
Raccontaci un’esperienza a te particolarmente cara.
Penso che il viaggio più memorabile sia stato alla Rennsport Reunion VI tenutasi in California, al circuito WeatherTech. Vedere oltre 80.000 appassionati Porsche radunarsi da tutto il mondo, tutti condividendo la passione per Porsche! La ciliegina sulla torta è stata prendere parte al party in cui ho avuto modo di incontrare e parlare con il Dr. Wolfgang Porsche. #goodmemories !
Lavori soltanto su commissione, o anche su soggetti di tuo gradimento?
Quasi tutto il lavoro è basato su commissione. Ovviamente, quando posso scelgo anche soggetti utili per ampliare il mio portfolio.
Spiegaci come prende forma uno dei tuoi lavori.
Tutto comincia con la richiesta del cliente. Dopo il primo contatto in cui si sono stabilite le dimensioni ho bisogno delle foto preferite dell’auto che dovrò ritrarre. Su questo baso il mio lavoro. Inizio con uno schizzo e da lì applico vari strati di pittura acrilica. Durante la lavorazione aggiorno il mio cliente e dopo 3-4 settimane ho terminato e il dipinto viene spedito con un certificato di autenticità e con il mio catalogo. Ogni volta è un viaggio appassionante.
Qual è il lavoro di cui vai più fiera?
Senza dubbio quello che ho potuto creare per il Dr. Porsche in persona.
Se non fosse stata una Porsche, quale auto sarebbe potuta essere?
Questa è una domanda difficile … (pensa) … Credo che niente si avvicini all’amore e alla passione che nutro verso il marchio Porsche, ma ammetto di non aver mai provato con un altro brand, nonostante sia consapevole che esistono tanti altri bellissimi marchi! Personalmente reputo che sia una questione di passione e quello che per me più si avvicina a Porsche credo sia Ferrari.
Quali progetti hai in serbo per il futuro?
Oltre ai lavori che mi vengono commissionati, prendo parte a numerosi eventi in giro per il mondo. Uno di essi è chiamato “fine cars – fine art – fine food”. Durante questo evento 10 coppie arrivano al Centro Porsche per la finalizzazione del dipinto della loro nuova auto, il tutto con la mia supervisione artistica. L’interazione con le persone è incredibile ed emozionante e dona a chi si affaccia su questo mondo un senso di appartenenza molto speciale. Cosa mi aspetta in futuro? Vedremo! La passione per le Porsche è universale, proprio come la passione per l’arte e desidero raggiungere ogni angolo del pianeta con il mio lavoro. Credo che essere riconosciuto universalmente sia l’obiettivo di qualsiasi artista del resto.
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