Porsche 718 Cayman GT4 e 718 Boxster Spyder: Ode Al Flat-Six Con Capristo Exhaust
Quando dici Porsche, le prime cose che vengono in mente sono l’incredibile fruibilità di un modello pur sempre in grado di soddisfare i palati più esigenti, le sue inconfondibili curve rimaste pressoché intatte in oltre mezzo secolo e il leggendario flat-six a sbalzo dietro l’asse posteriore. Insomma, quando dici Porsche, dici 911. Già, se solo non fosse che sul finire degli anni 90 arrivò la Boxster, la due posti cabrio che ha letteralmente salvato il brand, per poi declinarsi anche nella versione coupé con tetto rigido denominata Cayman e vedere diverse generazioni e motorizzazioni arricchire il listino di Stoccarda con una proposta a motore posteriore centrale e un prezzo di cartellino inferiore alla sopracitata 911. Niente male vero?
Nel 2016, con un listino sempre più fitto ed esigenze differenti rispetto a vent’anni prima, Porsche introduce la serie 718 – sia per Boxster che per Cayman – con motori boxer turbocompressi a 4 cilindri. Il risultato è una vettura completa sotto ogni punto di vista, molto performante, ma che fa storcere il naso ai puristi e non soltanto per un sound tutt’altro che coinvolgente. Dobbiamo attendere sino al 2019 per rivedere un flat-six da 4 litri tornare sotto questi due modelli, quando finalmente vengono presentate al mondo la 718 Cayman GT4 e la 718 Boxster Spyder, le declinazioni più ambite e volute dagli appassionati del marchio e non solo.
Se il motore è quello giusto – questo senza nulla togliere alle versioni con il 4 cilindri – che nel mondo reale hanno perfettamente senso di esistere e offrono tonnellate di divertimento – il flat-six è da sempre sinonimo di quel grido metallico che fa godere il guidatore man mano che sale inesorabilmente verso la linea rossa. Provate però a immaginare che musica sarebbe se aveste la possibilità di aumentare il sound dei 420 cavalli, rendere l’arrampicata sino agli 8.000 giri una bolgia di decibel che ben si accoppiano al settaggio più sportivo delle sospensioni. Mettiamola così, smettete di immaginarlo perché Capristo Exhaust ha pensato bene di progettare un impianto di scarico in acciaio inox 309 composto da centrale non silenziato e coppia di silenziatori con valvole a comando pneumatico, lucidarlo a mano e sbatterlo tra voi e l’asse posteriore, assicurando ancora più coinvolgimento alla guida e ovviamente mantenendo i valori di contropressione originali; questo grazie all’ormai rinomato utilizzo di progettazione CAD, che grazie al reverse engineering riproduce al 100% i particolari e gli ingombri dell’impianto originale.
Del resto, se la vostra scelta in ambito 718 va a indirizzarsi su Cayman GT4 o Boxster Spyder, è perché non siete tipi che si accontentano e, mai come in questo caso, affidarsi a mani e orecchie esperte saprà ricompensare ogni singolo chilometro che trascorrerete al volante.