LIGHTWEIGHT BAGUETTE
Come in un forsennato tira e molla fatto di gomme che stridono, odore di freni e quel costante sibilo che accompagna a ogni accelerazione, la A110 Légende sarà anche dotata di un abitacolo più confortevole, ma non ha certo trascurato il motivo per cui molti se la sono portata a casa: il divertimento.
Testo di Alessandro Marrone / Foto di S. Lomax
Quando si parla di ultraleggere vengono subito alla mente le leggende inglesi: Lotus e se proprio non tenete all’acconciatura, Caterham. Quanti, perlomeno tra i più giovani, ricordano che tra il 1966 e il 1970, una certa Alpine fu in grado di ritagliarsi un posto nella storia grazie ai numerosi successi nel mondo dei rally? Da un paio d’anni a questa parte molti più di quanto ci si possa immaginare, dato che la A110 è tornata, frutto di una collaborazione cominciata dal gruppo Renault e dalla stessa Caterham, la quale ha poi sostanzialmente lasciato il progetto in mano al brand francese. Tanta voglia di rispolverare i trofei in bella mostra sulla mensola, ma con la consapevolezza di dover soprattutto creare una vettura che sia all’altezza della spietata concorrenza, la quale non si limita soltanto ad Elise ed Exige, ma comprende a tutti gli effetti anche Porsche Cayman e Audi TT.
Il mio primo contatto con la nuova incarnazione dell’Alpine è stato verso gli sgoccioli del 2018, un weekend di totale immersione in ciò che la A110 rappresenta, con un concetto che ricalca una delle leggi fondamentali per tirare fuori da un’auto non soltanto brividi alla guida, ma una sana dose di divertimento. Questo si traduce in un peso contenuto e che supera di pochissimo la tonnellata di peso, il tutto senza però scendere a compromessi di alcun tipo e offrendo una seduta comoda, cambio automatico, aria condizionata, navigatore e tutto quello che serve per una convivenza di 365 giorni l’anno.
Chi ha avuto modo di leggere le mie impressioni di guida riguardo la prova della Prémiere Edition sa già che è stata in grado di farmi innamorare nel giro di pochi, pochissimi chilometri, ma molti colpi di fulmine sono anche da imputare al momento in questione, al luogo e ad una serie di fattori che potrebbero trarre in inganno, lasciando un ricordo distorto. Suona un po’ come una scusa per rimettermi al volante di un’Alpine vero? Non lo nego, la fiamma è rimasta intatta e quando ho ritirato una delle versioni immesse successivamente sul mercato ho subito provato un brivido salirmi lungo la schiena. Si tratta della Légende, quella che i ragazzi di Alpine definiscono come la più votata al comfort e che in realtà è distinguibile per un diverso set di cerchi in lega e per sedili ancora più comodi di quelli più spiccatamente sportivi provati sul primissimo modello. Oltre alla Légende, abbiamo la Pure (un pizzico più leggera) e la A110 S, un balzo in avanti per dinamica di guida e cavalleria, con una potenza complessiva di 292 cavalli e che non vedo l’ora di mettere alla prova. Un’altra scusa per il futuro? Sì, ma che ve lo dico a fare!
La A110, a prescindere dall’allestimento e dalle più o meno rilevanti differenze che ne definiscono il proprio listino, è un’auto sportiva con ambizioni grandi quanto il suo notevole bagaglio meccanico. Stiamo parlando di una coupé con il motore in posizione posteriore centrale, la trazione sulle sole ruote posteriori e la sola opzione del cambio automatico Getrag a 7 rapporti, il quale funziona talmente bene che riesce a far perdonare la totale assenza di una trasmissione meccanica. Anche la mancanza di un differenziale autobloccante potrebbe scoraggiare i più, ma fidatevi se vi dico che una volta fatte le presentazioni e selezionata la modalità Sport o quella Track, avrete soltanto bisogno di un po’ di chilometri per sfogare la piccola cacciatrice di curve. Non me lo faccio dire due volte e variando la modalità di guida tramite l’apposito tasto posto sotto alla razza destra del volante, si affilano la risposta dell’acceleratore, del cambio e si guadagnano decibel e borbottii in rilascio. Ciò che non varia è il settaggio delle sospensioni a quadrilatero, le quali rappresentano uno degli ingredienti chiave dell’intero progetto A110.
Oltre al fatto che salire e scendere è semplicissimo, l’Alpine mantiene dimensioni ridotte all’esterno, ma offre grande abitabilità all’interno, fatta magari eccezione per la quasi totale assenza di vani portaoggetti – in questo caso dovrete accontentarvi del piano ricavato sotto al tunnel centrale e di un piccolo astuccio posto in mezzo ai sedili, quasi appeso davanti al motore. Già, il motore, un piccolo 4 cilindri da 1.8cc e 252 cavalli, sempre pronto a far prendere aria al turbo e scaricare a terra 320 Nm di coppia che permettono di muoversi non solo rapidamente, ma anche con estrema agilità. Il fatto di avere uno sterzo servoassistito è uno dei punti che premia una pressoché totale possibilità di utilizzo e che avendo a disposizione il solo cambio automatico, risulta essere la scelta migliore per trasmettere al guidatore feedback diretti e che leggono bene ciò che succede sotto di noi, ma senza mai risultare in bruschi cambi di direzione come su simili o ancora più estreme sportive superleggere.
I numeri della A110, rapportati al peso, sono perfettamente in linea con prestazioni che mettono una sportiva da poco più di 60.000€ a ridosso di supercar ben più costose e vistose. Per scattare da 0 a 100 km/h si impiegano 4 secondi e mezzo e la velocità massima è di 250 orari, ma l’Alpine – per quanto votata alle performance – non è un’auto che riduce la propria essenza alle pure prestazioni. Ciò che rende le curve del Col de la Cayolle tra le più coinvolgenti che abbia mai potuto percorrere è quel senso di fiducia che si va a creare nel giro di poche ore, un rapporto fatto di feedback precisi e che consentono di ritardare la frenata successiva e tenere giù per qualche attimo in più lungo quei curvoni veloci che non concedono tempo per battere ciglio. La A110 borbotta e si insinua tra le pareti di roccia, ma è il modo in cui lo fa che conferma che in quel dicembre del 2018 non avevo preso un abbaglio. Il suo impeccabile handling la posiziona ai vertici del proprio segmento, riducendo la scelta tra Alpine, Lotus, Porsche oppure Audi TT ad una mera devozione verso un brand o l’altro.
Se nei tratti più larghi e veloci, i 252 cavalli offrono la possibilità di tenere premuto sull’acceleratore e staccare le dita dal volante soltanto per raggiungere i paddle e cambiare marcia, è nel tratto più stretto del Colle che una superlight ricorda che prima ancora della potenza, è necessario avere un telaio fatto come Dio comanda. Nessun accenno a scomporsi, mentre nei tornanti più ostici si può giocare con le marce e tenere un rapporto basso, sfruttando la generosa coppia del 1.8 turbo. Come in un forsennato tira e molla fatto di gomme che stridono, odore di freni e quel costante sibilo che accompagna a ogni accelerazione, la A110 Légende sarà anche dotata di un abitacolo più confortevole, con i bellissimi sedili Sabelt in pelle marrone, ma non ha certo trascurato il motivo per cui molti se la sono portata a casa: il divertimento.
In Blu Abisso accentua ancora di più quel look a metà strada tra la discreta eleganza di una coupé matura e la voglia di sorprendere chi non la riconosce ad uno primo sguardo, anche se i quattro fari tondi all’anteriore restano il richiamo più diretto alla sua celebre antenata. La A110 non è soltanto un tributo perfetto alle proprie origini, ma è davvero una sportiva che fa sognare e che non impone nessuna rinuncia, se non per quanto riguarda i bagagli, a meno che non siate abili a incastrare le valigie tra il pozzetto anteriore e il piccolo vano ricavato dietro al motore, dove la temperatura diventerà bollente nel giro di poche curve. Percorro ancora qualche chilometro e mi convinco a impostare la modalità Normal , almeno per qualche istante. Il desiderio di andarci pesante resta però tanto, mentre il calar della sera e il fatto di trovarci a pochi chilometri da una delle strade più belle del vecchio continente ci suggerisce di mettere qualcosa in pancia, cercare sistemazione in un hotel della zona e prepararci per un’alba a base di baguette e tornanti.
NON PERDERTI LA SECONDA PARTE DELLA NOSTRA PROVA.
IN ESCLUSIVA SUL NOSTRO LIBRO “ALPINIST” IN USCITA A DICEMBRE 2020!
ALPINE A110 Légende
Layout – Motore posteriore centrale, trazione posteriore
Motore – 4 cilindri 1.798cc – turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 252 cv @ 6.000 rpm
320 Nm @ 2.000 rpm
Peso – 1.123 kg
Accelerazione – 4,5 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da 61.582 €