Wrapping: Ecco Perché Vale Davvero La Pena Wrappare La Propria Auto
Testo di Alessandro Marrone / Foto di S. Lomax
Se aprite una rivista, oppure navigate nell’immenso mondo del web, raccogliere informazioni sul wrapping è abbastanza semplice. Spesso capita però di non trovare risposta a quelle domande che ci separano dal grande passo. “Wrappo o non wrappo?”. Certo, c’è molta differenza tra interventi piccoli come aggiungere qualche stripes, un paio di decals, o magari pellicolare il cofano motore o il tettuccio, rispetto a fare un’automobile intera. Ecco perché ho deciso di parlare della mia esperienza, a circa due anni da quando ho trasformato la mia Cayman S da una normalissima Porsche Carrera White in qualcosa che di certo non passa inosservato – esattamente quello che volevo.
In quest’articolo non troverete altro che la testimonianza di qualcuno che ha utilizzato per oltre 700 giorni una vettura interamente pellicolata e che l’ha fatto affidandosi alle mani esperte dei ragazzi di WrappingItaly.it, eccellenza italiana riconosciuta nel mondo e scelta anche da personaggi del calibro dello stilista Philip Plein. Partiamo specificando che questa non sia una “marchetta”, perché nonostante WrappingItaly.it sia anche partner storico di ACM e mi abbia riservato un trattamento di favore, il lavoro è stato regolarmente pagato, indi per cui non sarei tenuto a distorcere la realtà delle cose.
Cominciamo con il fatto che il mondo del wrapping è pressoché infinito, ovvero da la possibilità di realizzare tutto ciò che siete in grado di immaginare e anche di più. Cosa intendo dire con questo? Significa che si parte sempre da un’idea di base, dove la mia era per esempio di variare sul tema arctic camouflage, rendendo l’auto unica nel suo genere e che non fosse l’ennesima sportiva wrappata in tenuta mimetica bianco e nera. Presentando così le mie idee ai grafici, abbiamo lavorato attraverso dei render che hanno man mano dato forma e definito il pattern da applicare sulla zona posteriore, mentre l’anteriore sarebbe rimasto più pulita, con un bianco più acceso rispetto a quello della vernice originale. Punto importante è appunto che dopo aver smontato ogni singolo pezzo della vettura, la pellicola è stata interamente stampata e poi applicata dopo l’apposita lucidatura della vernice. Questo vuol dire che le parti bianche non sono di carrozzeria, ma sono pellicola, in modo da non creare scalini dove vedete il disegno al posteriore e allo stesso tempo di preservare la vernice all’anteriore, in caso di sassolini sollevati una volta su strada. Alcuni tocchi poi rifiniti dai ragazzi di WrappingItaly.it sono stati il parziale oscuramento dei cristalli – con gradazione perfettamente a norma – la fascia parasole con scritta Porsche e la bordatura bianca dei cerchioni, un dettaglio tanto piccolo quando in grado di far risaltare le ruote e l’assetto ribassato dell’auto stessa.
I tempi di realizzazione e posa sono stati brevi, in circa una settimana l’auto è stata smontata, preparata, wrappata e rifinita. Al momento del ritiro non sembrava di trovarmi di fronte alla mia solita Porsche, perché grazie al wrapping non si è solo ringiovanita, ma ha guadagnato in termini di carattere e, inutile dirlo, è una vera e propria calamita per curiosi. È difficile mantenere la pellicola in buone condizioni? Assolutamente no, tolto pure il fatto che se nel corso del tempo spuntasse qualche piccola bolla, basta recarsi in officina e sarà questione di un attimo. Ho viaggiato sotto il sole, pioggia e la pellicola è rimasta in ottime condizioni anche nella zona più maltrattata, ovvero quella dei paraurti. Inoltre è ancora più semplice da lavare, primo perché non restano aloni e secondo perché si asciuga molto più velocemente rispetto ad una superficie in vernice. Poi tenete sempre presente che non è una soluzione definitiva, se vi stufate potete cambiare, oppure tornare al colore di origine, perfettamente conservato sotto allo strato protettivo/estetico del vostro wrapping.
Alcuni accorgimenti vanno però citati, ovvero il fatto che si sconsiglia di mettere la vettura sotto agli spazzoloni, cosa che comunque non andrebbe fatta a prescindere, a meno che non si tratti di spazzole apposite e installate di recente. Appurato che la longevità della pellicola non sia un problema, non resta altro che farsi due conti, perché per quanto il wrapping sia più conveniente (e pratico) di una verniciatura, oltre che in grado di offrire ben più possibilità creative, affidarsi ad esperti ha un costo e questo varia a seconda del tipo di progetto (tinta unita o grafiche particolari), dalla superficie sulla quale verrà fatto l’intervento e da molti altri dettagli, motivo per cui non trovo utile sbilanciarmi con cifre che comunque varierebbero a seconda dei vari fattori che vengono chiamati in causa in relazione al lavoro di cui avete bisogno. Ultimo suggerimento è quello di fare attenzione nel replicare livree racing, soprattutto nel caso di sponsor, perché in alcuni casi, come per esempio con i marchi di tabacco, si è passibili di sanzione. Detto questo e solleticata la vostra curiosità, per qualsiasi altra informazione o per un preventivo senza impegno, affidatevi agli esperti e non resterete delusi.