ALPINE A110 S
Il divertimento dietro un volante è appeso ad un filo sottile, anzi sottilissimo. Il più delle volte ci si trova quindi nel fatidico bilanciamento delle due parti, ma se vogliamo ancora vivere un’esperienza di guida pura possiamo ancora farlo e la risposta si chiama Alpine.
Testo Alessandro Marrone / Foto Gian Romero
Il brand francese recentemente rispolverato dal gruppo Renault e impegnato a riportare in auge la mitica A110 degli anni 60/70 si mantiene fedele verso un’eredità meritata grazie ai successi ottenuti nel mondo dei rally, quelle competizioni che più di ogni altra elevano il rapporto tra guidatore e vettura. Circa 60 anni dopo, la nuova A110 ha saputo risvegliare sensazioni non soltanto sopite, ma che non eravamo certi di trovare, avendo a che fare con un prodotto tutto nuovo. Nel 2019, quando ho avuto modo di salire per la prima volta al volante della A110 (una Prèmiere Edition), la prima impressione è stata quella di trovarmi di fronte ad una sportiva definitiva, l’auto che mancava e quella di cui non puoi più fare a meno. L’anno successivo, con quelle impressioni ancora malinconicamente ben impresse in me, ho trascorso più tempo con lei (questa volta in allestimento Légende), riuscendo così a scoprire che il colpo di fulmine non era dovuto soltanto al pacchetto prestazionale che sapeva coinvolgere anche negli spostamenti più semplici, ma era dato da un coinvolgimento alla guida che trovava un riflesso in una sola altra vettura: la Lotus Elise.
Il divertimento dietro un volante è appeso ad un filo sottile, anzi sottilissimo. Questa è la situazione secondo il punto di vista del tradizionale consumatore di emozioni alla guida, di quelli che in un’automobile cercano tutt’altro che connettività con il proprio smartphone. E suscitare determinate sensazioni in un mondo che è costretto a salvaguardare il pianeta in cui viviamo e concentrare sempre più gli sforzi nel perfezionamento di motori ibridi o addirittura 100% elettrici si fa sempre più difficile. Il più delle volte ci si trova quindi nel fatidico bilanciamento delle due parti, ma se vogliamo ancora vivere un’esperienza di guida pura possiamo ancora farlo e la risposta si chiama Alpine.
È in questi momenti che ti rendi conto che non tutto è perduto e che mentre tre quarti delle novità spuntano le caselline dell’ibrido e di una tecnologia che avvicina sempre di più le automobili a enormi smartphone costruiti attorno a quattro ruote, c’è ancora chi persegue l’obiettivo di realizzare la sportiva definitiva. La A110, avvalendosi anche di una concorrenza diretta sempre più esigua, ha così potuto assumere il ruolo di oggetto perfetto e questo nonostante non sia propriamente perfetta, se non per qualche piccola sfumatura che la rende così dannatamente umana e che non fa altro che aumentare il mio rispetto nei suoi confronti. È come se dietro a quegli occhioni che non lasciano spazio a incertezze riguardo il suo albero genealogico racchiudesse un’anima pura, che riesce sorprendentemente a mettere tutti d’accordo, rappresentando l’outsider ideale per quelle giornate fatte di curve.
La A110 S è la massima evoluzione del concetto Alpine, l’espressione di un viscerale bisogno di dialogare con il guidatore e accentuare quei feedback che una A110 “normale” ha risvegliato ampiamente ventiquattro mesi prima. Il bello è che non scende però a compromessi, né dinamici né estetici. Mantiene l’inconfondibile sagoma dell’Alpine contemporanea, andando ad affilarne l’assetto grazie ad una corsa ridotta di 4 millimetri per quanto riguarda le sospensioni, dettagli color arancione per i badge, pinze freno, cuciture degli interni e nuovi cerchi dedicati che aumentano la sportività nel suo insieme. L’evoluzione portata dalla “S” prevede anche un impianto frenante più incisivo, un sistema di scarico più rumoroso e 40 cavalli in più.
Parlare dell’Alpine limitandosi a una sterile sequela di dati tecnici sarebbe emozionante come descrivere un quadro guardando nella direzione opposta, ecco perché una volta di fronte ad una A110 S la cosa migliore da fare sia salire a bordo e guidare. Ed è esattamente quello che ho fatto nel corso delle settimane di prova a mia disposizione. Proprio sulla lunga distanza riesci davvero a capire che non si tratta soltanto di una vettura divertente, ma di uno strumento che affila un oggetto già sorprendentemente capace di dispensare emozioni forti, soprattutto quando la strada assume le forme di un groviglio di curve. Il motore è sempre il brillante 4 cilindri da 1.8-litri ed eroga qui 292 cavalli, mantenendo una coppia massima di 320 Nm, disponibili a 2.000 giri. Se ricordate le mie parole quando ho provato la A110 per la prima volta, avevo lodato il fatto che questa curva di coppia consentisse di sfruttare la potenza del motore senza necessariamente armeggiare con i cambi marcia, peraltro sempre affidati all’ottimo doppia frizione a 7 rapporti.
Non è tanto l’incremento di potenza a farsi sentire, perlomeno non su strade che impongono i limiti della decenza, quanto invece la rigidità di un assetto che adesso dona quella sicurezza che prima poteva intimorire i meno spavaldi. Con ingressi in curva più decisi e un bilanciamento perfetto garantito da un peso che supera di pochissimo la tonnellata (1.114 kg a secco) e il motore in posizione centrale, la A110 S è un fulmine blu che squarcia l’asfalto, infischiandosene di qualsiasi regola della dinamica e mettendo in gioco un grip anche superiore rispetto a prima. Merito degli pneumatici con qualche millimetro in più di battistrada? Certo. Delle sospensioni – sia anteriori che posteriori – a doppi quadrilateri? Sicuro. Ok, ma com’è davvero guidare la A110 S con il coltello tra i denti? È esattamente come te lo aspetteresti, ovvero un concitato momento di tensione mista ad adrenalina e con il paesaggio intorno che si muove veloce grazie ad un assetto che non risulta però mai troppo scomodo, neppure quando il divertimento volge al termine ed è il momento di una lunga tratta autostradale.
Le differenze offerte dalla S rispetto alla A110 standard non si fermano qui, anche se ovviamente il lato dinamico è quello principale, del resto stiamo sempre parlando di una sportiva pura nel più tradizionale senso del termine. Per Alpine è una questione di filosofia di guida, di amore per la guida, pertanto non ci troviamo di fronte ad un modello migliore dell’altro, ma a due concezioni differenti, dove la A110 offre tutto ciò che è in grado di fare la A110 S e quest’ultima concede un ulteriore step in termini di feedback alla guida. Potremmo definirla più viva, ma non rende l’idea. E no, non pensate neppure per un secondo di limitare il confronto al gap di cavalli, perché sfido chiunque a rendersi conto della differenza in condizioni di guida normali. La diversificazione sta nell’approccio e viene accentuata soltanto da un assetto che vi tiene incollati al suolo, anche alle andature più elevate. Fidatevi, con la A110 S si va davvero forte.
Mentre macino chilometri come se non ci fosse un domani, mi trovo comodamente seduto dentro un abitacolo sostanzialmente identico a quella tradizionale, con l’eccezione dell’enorme presenza di Alcantara che rende l’ambiente ancora più sportivo. Il cambio è disponibile soltanto a doppia frizione automatica e 7 rapporti, ma è fantastico com’è, sia utilizzato in modalità Auto, che tramite i paddle al volante, pigiando il pulsante Sport situato sul volante, tramite il quale ingaggiare anche la più estrema modalità Race. Il display di fronte ai miei occhi è completo e sempre ben visibile, mentre lo schermo touch ha un navigatore che non definirei affatto affidabile e che anche a 20 km/h non riceve input per la vostra sicurezza, senza permettere a chi vi siede accanto di guadagnare tempo inserendo la prossima destinazione. C’è poco spazio per sistemare oggetti e non parlo soltanto dei vani di carico anteriore e posteriore, pur sempre adatti per un weekend fuori, ma per la piattaforma ricavata sotto al tunnel con i pulsanti del cambio, che con i sedili sportivi della S distruggono la mano ogni volta che proverete ad afferrare qualcosa riposto in quell’antro.
L’elefante nella stanza non è però niente di tutto questo e con un prezzo di €68.200, ovvero circa 8.000 euro in più rispetto al modello standard, la A110 S è una delle migliori opzioni per rendere la vostra vita automobilistica migliore. Quel che manca è la presenza di un differenziale autobloccante che conceda la possibilità di giocare con il posteriore, trasformando un eccezionale giocattolo divora-curve in un compasso in grado di delineare tornate perfette. Ma questa lacuna non influisce a tal punto da farvi disinnamorare dell’Alpine, più civilizzata dell’Alfa Romeo 4C e al contempo più esotica di una Porsche 718 Cayman. Con le dovute differenze si sistema accanto alla sopracitata Lotus Elise, offrendo un’esperienza di guida ancora differente, principalmente per via della presenza di servosterzo e di un comfort che la possono rendere più fruibile nel quotidiano.
Ci siamo resi conto che siamo arrivati fin qui senza nemmeno parlare di scatto sullo 0-100 e di velocità massima? Ok, togliamoci la curiosità: 4,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h (con Launch Control) e top speed di 260 orari. Il perché ci siamo arrivati soltanto adesso va a corroborare la filosofia secondo la quale un’auto speciale non abbia bisogno di essere misurata strumentalmente, ma tramite le emozioni che prova il guidatore. A questo proposito la A110 S è un caleidoscopio di input che risvegliano la consapevolezza che guidare sia un’arte e che automobili come questa siano le rare gocce di un colore che i nostri occhi non sono più abituati ad ammirare. L’Alpine, a prescindere dal modello specifico, è un tesoro impreziosito dalla valanga di monotonia che affolla un mondo sempre meno concentrato verso noi appassionati, una minoranza che non riusciranno a far scomparire e che troverà sempre maggiore forza e custodire così la vera essenza di stringere un volante, guardare la strada davanti e continuare ad emozionarsi.
ALPINE A110 S
Motore 4 cilindri Turbo, 1.798 cc Potenza 292 hp @ 6.400 rpm Coppia 320 Nm @ 2.000 rpm
Trazione Posteriore Trasmissione Cambio Automatico a 7 Rapporti Peso 1.114 kg
0-100 km/h 4,4 sec Velocità massima 260 km/h Prezzo €68.200