La Corvette Che Doveva Essere Leggenda | Chevrolet Corvette Grand Sport
Ci sono automobili che sono destinate a entrare nel mito e diventare leggenda grazie ai successi ottenuti nel motorsport, o più semplicemente perché rappresentano il punto d’incontro della bellezza che le rende un oggetto desiderato da molti. Ma alle volte il destino ha in serbo piani differenti, proprio come nel caso della Corvette Grand Sport, quel modello che nacque con un obiettivo ben preciso, ma purtroppo non ebbe neppure modo di avvicinarsi a tale impresa, a causa di uno stravolgimento dei piani deciso dai vertici della General Motors.
Era il 1963 e Chevrolet aveva appena presentato l’erede della Corvette C1. Denominata C2, la nuova Corvette manteneva quel fascino subito intramontabile, portando con sé un design fatto di tagli netti, linee squadrate e un look che ammiccava alla sportività di un propulsore più potente e che seppure mantenesse intatta la capacità di macinare chilometri sulle sconfinate highway americane, scalpitava per un utilizzo agonistico, quel sempre più crescente palcoscenico che avrebbe garantito immortalità ad un modello pensato appositamente per accrescere lustro alla nuova serie.
Zora-Arkus Duntov, ingegnere meglio noto come “il padre della Corvette” cominciò a concretizzare quest’intuizione dando vita ad un progetto top secret chiamato “The Lightweight”. L’intenzione era quella di produrre almeno 125 esemplari di Corvette pronto-corsa che potessero così ottenere l’omologazione per essere schierate nelle competizioni GT. Sfortunatamente la GM aveva altri piani e tutto fu bloccato sul nascere con appena 5 esemplari realizzati, i quali nonostante la mancanza di pedigree agonistico valgono adesso una vera e propria fortuna.
La Corvette Grand Sport rappresenta infatti un modello non soltanto estremamente raro, ma dall’eredità singolare proprio perché non ebbe modo di poter inseguire quel destino di successi al quale era destinata. Con un peso ridotto a circa 900 kg e un V8 da 6.178 cc che erogava attorno ai 550 cavalli, si avvaleva di un corpo vettura in fibra di vetro e una struttura di alluminio anziché acciaio. Nonostante tutto, piloti come Roger Penske, Jim Hall e Dick Thompson ebbero modo di guidarla e proprio quest’ultimo fu il primo ad ottenere una vittoria al volante della Grand Sport, tagliando il traguardo davanti a tutti nel 1963, a Watkins Glen, in occasione della Sports Car Club of America race. E chissà cos’altro avrebbe potuto vincere.
Testo Carlo Brema / Foto Chevrolet