200 M.P.H. | Cinema
200 M.P.H. | Cinema
Corse clandestine, auto giapponesi e le vie di Los Angeles come circuito di redenzione per un ragazzo intenzionato a vendicare la morte del fratello e liberarsi finalmente dell’assillante antagonista di turno. Ok saranno ingredienti anche piuttosto scontati e che all’alba del 2011 hanno detto quasi tutto ciò che c’era da dire in un genere che non può nemmeno contare sul fattore adrenalinico offerto da inseguimenti con effetti CGI al limite del grottesco. Tuttavia “200 Mph” resta un film godibile, a patto che venga preso poco sul serio e che non puntiate il dito alle svariate imprecisioni – automobilistiche e non – disseminate da una sceneggiatura di serie B.
TITOLO: 200 M.P.H.
ANNO: 2011
REGIA: Cole S. McKay
DURATA: 1h 32 min
GENERE: azione
Come detto, Rick perde il fratello nelle battute iniziali di una pellicola che si sistema a metà tra il classico film d’azione che coinvolge auto (giapponesi) e il poliziesco. Al volante della sua Mazda RX-7 FC del compianto fratello, i lavori in officina si sprecano per avere qualche chance di battere in strada la Nissan GT-R del rivale Kayce. Escluse le sopracitate e pessime scene di inseguimento (le quali purtroppo non si limitano soltanto a quelle in auto), “200 Mph” è un wannabe di F&F che avvalendosi di un budget neanche paragonabile alla saga di Vin Diesel e company riesce a far trascorrere 90 minuti di divertimento e speranza che il protagonista abbia infine la meglio a dispetto delle molte avversità che dovrà affrontare. Guardatelo, ma soltanto se siete appassionati sfegatati del genere e a condizione che non vi aspettiate nulla di realistico o con un copione particolarmente curato.
A cura di Tommaso Mogge