Audi RS3 | Track Challenge Al Mugello
SPOILER: Abbiamo Vinto!
È giovedì 28 Aprile e quest’oggi ci attende un test drive ad alto contenuto adrenalinico, organizzato in un contesto iconico per gli amanti del motorsport e perfettamente abbinato alla filosofia RS.
Il Mugello emoziona già passando sotto l’arco del cancello principale d’ingresso, incastonato in un paesaggio bellissimo tra le colline toscane. Ci ha accolto una giornata con un limpidissimo cielo azzurro e la perfetta temperatura primaverile con sole caldo (e quindi asfalto caldo) e una piacevole brezza fresca. Già questo varrebbe il viaggio, ma se aggiungiamo che ad attenderci in corsia box ci sono schierate cinque RS3 e una RS e-tron GT pronte a scendere in pista, i presupposti per una giornata super ci sono tutti.
Stride forse un po’ vedere insieme RS3 e RS e-tron GT, in quanto progettualmente agli antipodi. La prima rappresenta la massima evoluzione della specie del caro vecchio e rumoroso motore termico (e forse anche una delle ultime), mentre la seconda un salto nel futuro del mondo dell’elettrificazione. La nostra opinione dopo averle provate è che nonostante agli antipodi, abbiano un chiaro punto di contatto nel riuscire a modo loro a racchiudere la filosofia RS di sportività estrema ma fruibile nella quotidianità.
Organizzazione dell’evento con una formula challenge molto divertente: 3 turni da 4 giri. 1° turno di prove libere, 2° turno di qualifiche e 3° turno gara. La classifica finale è basata sia sul tempo assoluto, sia sul miglioramento personale tra qualifiche e gara. Questo per livellare chi già conosce il circuito e le diverse esperienze di guida, unendo sia la sfida con gli altri, sia quella con se stessi. In aggiunta abbiamo avuto la possibilità di effettuare un giro e mezzo (non di più per lasciare un po’ di batteria a tutti) con i 650 cavalli della RS e-tron GT.
Casco in testa, pronti via, si esce dai box. Prima volta sulla e-tron GT e prima volta al Mugello: una bella emozione. La spinta della RS e-tron GT è poderosa scaraventandoti fuori dalle curve come una fionda e con la tipica prontezza dell’elettrico che non ha paragoni su un termico. Il baricentro è più basso della R8 e si sente, ma anche il peso, rendendola non proprio agile nei cambi di direzione. Un giro e mezzo vola e si sale subito sulla RS3 per il primo turno di libere.
Il Mugello è un parco giochi con le montagne russe e la RS3 sembra andarci a nozze. La prima impressione di guida, anche se un po’ distratta nel memorizzare il circuito, è di estrema confidenza e sintonia. Sembra di averci già percorso molti chilometri e tutte le reazioni sono molto fluide e ben gestibili senza mai mettere il driver in difficoltà. Comportamento tipico delle vetture che poi si rivelano noiose e con poco margine quando si va a spingere sul serio, potrebbe obiettare qualcuno, ma non è il suo caso perché l’aspetto impressionante della vettura è quanto invece permetta di continuare a spingere facendo sempre e comunque quello che vuoi e che ti aspetti da lei, anzi anche di più.
Nota di merito alla gommatura Pirelli PZero Trofeo R, sviluppata appositamente per RS3. Gomma omologata per la circolazione stradale ma una vera semi-slick di derivazione Racing con forte vocazione pistaiola. Il rapporto tra vettura, geometria sospensioni e pneumatico è veramente ben riuscito e la gomma riesce a mantenere l’RS3 – specialmente sui lunghi curvoni veloci del Mugello – incollata oltre ogni più rosea aspettativa. Anche dopo diversi giri “forzati” dove altri pneumatici sarebbero andati in crisi non si percepisce il minimo degrado prestazionale. Frenata molto potente grazie ai carboceramici all’anteriore e molto ben modulabile nella gestione della fase di inserimento in curva, sottolineando nessun segno di affaticamento anche dopo diversi giri.
L’altro elemento caratterizzante che abbiamo trovato nella vettura, oltre alla facilità nell’andare forte, è la trazione ed in particolare la tendenza sovrasterzante e quindi a chiudere la curva senza mai cadere nel sottosterzo. Il sistema di Torque splitter che ripartisce coppia tra assale anteriore e posteriore, ma anche sulla singola ruota posteriore garantisce un effetto sovrasterzante in uscita veramente libidinoso. Il sistema è composto da un differenziale con frizione a lamelle sull’albero di trasmissione posteriore ed alle due frizioni sempre a lamelle per ciascun semiasse. Il sottosterzo è quindi limitato in ingresso ma solo se si esagera. Anche in queste condizioni, andando sul gas, la vettura reagisce sempre chiudendo la curva sempre in modo molto fluido e ben gestibile.
Grande nota di merito anche al sistema di Audi drive select che consente di scegliere tra 7 programmi di guida differenti. La vettura presenta l’inedito set RS Performance (ottimizzato per l’utilizzo in pista) il quale cambia veramente la musica e si percepisce immediatamente il lavoro fatto per ottimizzazione sterzo, punti di cambio marcia, tuning sospensioni, erogazione del motore e gestione del torque splitter, al fine di esaltare il piacere di guida in pista. Per concludere le nostre prime impressioni di guida vale la pena menzionare il sound, che non abbasserà il tempo sul giro, ma rende l’esperienza ancor più emozionante, essendo molto caratterizzante per questo 5 cilindri 2.5 TFSI grazie ad un suono pieno ed avvolgente, ma senza mai risultare troppo invasivo.
Ma c’è una competizione in corso e nel secondo e terzo turno i bravissimi istruttori al nostro fianco hanno il cronometro in mano. Dopo aver provato a memorizzare la pista e fatto conoscenza con la RS, l’obiettivo è adesso un altro: spingere il più possibile. La sensazione una volta forzata l’andatura conferma le prime impressioni e la vettura reagisce sempre bene, sia perdonando errori del pilota, sia regalando estrema soddisfazione e divertimento quando la curva viene azzeccata. La sensazione di migliorare giro dopo giro e di poter continuare a migliorare entrando in sintonia con la vettura è stata veramente appagante.
Il challenge si è concluso senza danni e con il sorriso stampato in faccia per la soddisfazione del miglior tempo e della prima posizione nel challenge, premiato dall’impeccabile organizzazione (grande Max!) con un simpaticissimo caschetto vintage.