JAGUAR: Speciale 100 Anni | Episodio 01 – SS1
Episodio 01 – SS1
A cura di Roberto Marrone
Sono passati 100 anni da quando William Lyons, ottenuto un fido bancario di 1.000 sterline, in quel di Blackpool fonda con il suo socio William Walmsley la Swallow Sidecar Company. Realizzano eleganti sidecar in alluminio ottenendo grande successo e pochi anni dopo passano a carrozzare l’Austin Seven, poi la Morris Cowley e cambiano ragione sociale aggiungendo la denominazione “Coachbuilding”. Con l’aumento del lavoro, lo spazio non basta più e l’azienda si trasferisce a Coventry. Nel 1929 altre novità furono presentate al Motor Show su meccanica della Standard Big Nine, della FIAT 509 e della Swift Ten, ma fu proprio con la Standard che iniziò una proficua collaborazione. Il 1930 segna praticamente il passaggio al solo settore automobilistico.
Altre vetture sono sottoposte al miglioramento come la grande Standard 16 BHP a sei cilindri con telaio Enfield. Il marchio Swallow esiste ormai da nove anni e prosegue l’espansione con successo, ma Lyons non è ancora soddisfatto, perché occuparsi solo delle carrozzerie utilizzando telai altrui limitava le sue ambizioni. Certa. Decise così di chiedere alla Standard Motor Company di costruire un telaio apposito per la Swallow su cui avrebbe montato i motori della Standard e nel frattempo un abile comunicatore preparava il lancio in grande stile, con slogan del tipo – “Aspettate, la S.S. sta arrivando, due nuovi coupé di incomparabile bellezza” e “Una vettura che accenderà di passione i cuori degli amanti dei motori.” “C’è qualcosa di diverso, migliore” – Erano questi gli slogan del 1931 in occasione del Motor Show di Londra e suscitavano attesa e interesse.
JAGUAR SS1 (1932-1936)
Effettivamente, quando le SS1 e SS2 coupé vennero presentate al pubblico, suscitarono veramente molto interesse, la scocca era molto ribassata con il cofano esageratamente lungo e filante, anche se nel disegno originale il padiglione era ancor più basso per esaltarne la linea anche a scapito dell’abitabilità. I giornali dissero che aveva il look di una vettura da 1.000 sterline, anche se il suo prezzo era in realtà molto contenuto, circa 310 sterline e questa era la prova della capacità unica di William Lyons di offrire prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Egli era ossessionato dall’idea di costruire vetture ultra-ribassate, arretrando la posizione del motore e montando le sospensioni accanto, così da ottenere un aspetto affusolato e sportivo. Le idee di Lyons per la carrozzeria erano forse un po’ radicali ai fini della praticità, ma lui poteva imporle. Costretto a letto dall’appendicite, si assentò dalla fabbrica proprio in un periodo vitale per lo sviluppo della nuova auto. Quando tornò, scoprì che quello che era stato costruito non coincideva con il suo disegno originale: Walmsley aveva preso la decisione di alzare il tetto dell’auto di alcuni centimetri, per migliorare visibilità e comfort interno. Lyons andò su tutte le furie e i due soci ebbero una lite furibonda. Dai disegni comparativi si può capire come sarebbe dovuta essere la vettura.
All’inizio, le prestazioni della SS1 non erano all’altezza della concorrenza, ma la soluzione giunse presto con l’arrivo di Harry Weslake. La SS2 venne messa in ombra dal successo ottenuto dalla SS1, ma con il tempo anche la più piccola ebbe il suo meritato successo nelle vendite. Non passò molto tempo che venne lanciato il motore maggiorato da 2.552-cc 20 BHP e nel 1933 furono introdotte modifiche che resero il modello più grande, più maneggevole e versatile. Fu anche allungato il passo di sette pollici ed allargata la carreggiata. Nell’estate del 1933 la Tourer SS1 si aggiunse ai modelli coupé. Oltre ad essere il primo modello cabriolet partecipò a un evento sportivo ufficiale. Un Team di tre Tourer fu iscritto all’Alpine Trial e il nome SS si affermò sempre più grazie alla conquista del premio a squadre in occasione di una gara particolarmente dura. Anche la piccola SS2 migliorò, ora aveva un telaio su misura, aumentava il passo di ben 30 cm, presentava modifiche anche ai parafanghi per adattarla alla linea più moderna della sorella più grande e venne anche presentata la piccola Tourer. Nel 1934 la gamma si ingrandì ulteriormente con l’arrivo di una berlina chiamata a “quattro finestrini”.
Nello stesso periodo William Walmsley, che non condivideva l’amore per le automobili come il suo socio, aveva ormai perso interesse per l’impresa e decise quindi di abbandonare. Fu nel maggio 1933 che l’azienda cambiò nome, diventando SS Cars Ltd e nel gennaio 1934 entrò in borsa come società per azioni. Lyons assunse la carica di Presidente e Direttore Esecutivo. Ancora non appare il nome “Jaguar” perché verrà adottato al termine del conflitto bellico, poiché ormai la sigla SS evocava altri significati.
La SS1 venne prodotta dal 1932 al 1936. Dall’inizio della produzione al 1934 la vettura era dotata di due motorizzazioni: un 6 cilindri in linea a valvole laterali di 2.054-cc che erogava 48 cavalli, oppure con 2.552-cc da 62 cavalli. In seguito, dal 1934 al 1936, furono adottati dei nuovi propulsori alimentati sempre a benzina di 2.143-cc (53 cavalli) e 2.663-cc (68 cavalli); motori prodotti dalla Standard Motor Company.
L’auto era molto apprezzata sia per la sua linea, che per il basso prezzo di listino. La sua velocità massima era di 121 km/h (75 mph). Ne furono realizzate circa 4.200 esemplari.
Inizialmente era disponibile nella sola versione spider 4 posti, ma nel 1933 venne lanciata la versione Tourer. Nel 1934 il telaio venne modificato per avere una carreggiata e un avantreno più larghi. Il cambio manuale a 4 rapporti venne dotato di sincronizzatore. Nel 1935 venne aggiunta alla gamma la coupé Airline.
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