Testo Matteo Lavazza / Foto S. Lomax
È uscita una nuova Alfa Romeo. Questa è una di quelle frasi che ogni vero appassionato di automobili attende con ansia e poco importa se con un pizzico di paura, dato che non è certo un compito semplice proseguire l’ottimo cammino intrapreso con Giulia e Stelvio. Si chiama Tonale, omaggiando un altro scenografico valico alpino, è un SUV/crossover che si inserisce appena sotto la Stelvio e punta ad offrire a quei clienti che sino ad ora si sono accontentati delle non del tutto convincente Giulietta, un’alternativa più al passo con il trend attuale, senza tuttavia rinunciare al piacere di guida tanto caro al biscione di Arese. C’è una nuova Alfa in città, ma noi abbiamo deciso di portarla lontana da incroci e zone residenziali, alla ricerca di quel sapore indispensabile per rendere un’auto ben più che una golosa novità in listino.
L’avrei scelta proprio così, con questo bellissimo Verde Montreal che non soltanto accentua l’indole sportiva di un design nemmeno troppo lontano dalla straordinaria concept presentata al salone di Ginevra nell’ormai lontano 2019, ma permette di enfatizzare i numerosi richiami all’illustre storia del brand. Del resto, l’aspetto estetico – che lo si voglia o meno – è il catalizzatore che ci consente di creare un imprint con un oggetto. Qualora decidessimo di acquistarla, la vedremmo tutti i giorni, per cui è necessario che sia qualcosa di piacevole verso cui rivolgere il nostro sguardo e fidatevi che la Tonale lo è senza mezzi termini. Soprattutto al frontale, con quei gruppi ottici sottili che inglobano tre elementi come sulla Brera (o la discussa SZ), passando per la linea orizzontale che unisce cofano anteriore e posteriore e viene chiamata GT Line, proprio a porre omaggio ad un’altra icona del proprio albero genealogico. Al posteriore abbiamo un design azzardato, con una superficie vetrata ricurva che crea un forte contrasto rispetto ai gruppi ottici, ancora una volta molto sottili e sviluppati orizzontalmente, unendosi da un’estremità all’altra e creando una firma luminosa molto apprezzabile di notte.
La Tonale, togliamoci subito il fastidio, dispone del pianale della Jeep Compass, ma le similitudini terminano qui, dato che gli ingegneri Alfa hanno lavorato sodo non soltanto per ottimizzarne il comportamento su strada, quanto per enfatizzare una dinamica di guida in grado di appagare chi in un’Alfa Romeo si aspetta feedback di un certo tipo. Questo significa una speciale taratura delle geometrie delle sospensioni, barre antirollio, ammortizzatori e carreggiate allargate, pur sempre mantenendo la compattezza di un SUV di dimensioni medio-piccole, perfettamente a suo agio anche in ambito urbano. Adesso che ho lasciato la città mi rendo però davvero conto di cosa sia la nuova Tonale. È pura goduria anche solo che stringere il volante tra le mani. La sportività è offerta ai miei occhi sottoforma di un design ergonomico ed incredibilmente curato, riprendendo stilemi fondamentali del marchio e applicandoli ad una plancia dove si ha tutto ciò che serve, esattamente dove lo vorresti.
In proposito abbiamo due display digitali, la strumentazione di fronte al conducente che peraltro presenta due palpebre dette a cannocchiale, le quali strizzano l’occhio ad un gusto analogico e uno schermo touch da 10,3” rialzato al centro, un sistema di infotainment con un software eccezionale e in grado di integrarsi con qualsiasi dispositivo 3.0. Fortunatamente abbiamo anche qualche tasto fisico, come quelli del clima e alcune scorciatoie per l’impianto audio, a tutto vantaggio di una limitazione delle possibili distrazioni in fase di guida. Già, perché guidare è tutto ciò che realmente conta con la Tonale, anche grazie ai nuovi motori Mild-Hybrid che integrano un’unità elettrica da 20 cavalli nel gruppo cambio, un doppia frizione a 7 rapporti molto preciso a prescindere dalla modalità di guida selezionata.
Il DNA della Tonale, qui in allestimento Veloce, è mutevole a seconda delle necessità del guidatore, con un 4 cilindri turbo da 1.5-cc che eroga complessivamente una potenza di 160 cavalli e 240 Nm di coppia, lo step cosiddetto intermedio: più brillante dell’entry level da 130 (diesel o benzina) e meno impegnativa della PHEV da 280 cavalli. Con una massa di 1.600 kg e dimensioni che superano di pochissimo i 4,5 metri di lunghezza e 1,6 di altezza, la Tonale è agile a prescindere, ma una volta impostata in Dynamic, è lì che lo sterzo dimostra quanto gli uomini di Alfa abbiano affinato le reazioni che le ruote anteriori – quelle di trazione – riescono a trasmettere tra le curve.
È una precisione solitamente utopica per un SUV di questo tipo, non spiccatamente votato alle performance, che senza mai devolversi in maniera assoluta ad uno stile di guida estremo, assecondano lo spirito sportivo che rende l’asfalto umido e talvolta reso ancora più insidioso da qualche chiazza di neve ancora più coinvolgente per armeggiare con il cambio in modalità sequenziale, colpendo i grandi paddle in allumino fissati al piantone dello sterzo, caratteristica che nessuna competitor è in grado di vantare. A prescindere che proceda lentamente ammirando il paesaggio coperto dal manto bianco di fine inverno, o chieda tutto il possibile al piccolo propulsore ibrido, non ho altro obiettivo che continuare a guidare, alle volte appoggiando soltanto la punta delle dita sulla corona del volante, rendendomi conto di una taratura sopraffina che fa subito dimenticare la stretta parentela con la piattaforma di partenza.
L’allestimento Veloce conferisce un look estetico più sportivo, mentre per quanto riguarda le pure prestazioni, i 160 cavalli sono abbastanza per muoversi in scioltezza, ma non tali da renderla un’alternativa alla Stelvio Quadrifoglio. Abbastanza logico vero? 8,8 secondi sullo 0-100 km/h, velocità massima di 212 orari e un propulsore elettrico che torna utile in fase di partenza e veleggio, limitando i consumi in quei frangenti in cui un qualsiasi termico risulta meno efficiente. E poi c’è il pulsante di avviamento sulla razza sinistra del volante, un vezzo al quale non si può restare indifferenti. La Tonale è silenziosa, ha un baule capiente, abbastanza spazio dietro per due o tre adulti e consumi perfettamente in linea con quanto vi aspettereste, a patto che non siate sempre con l’acceleratore a pavimento.
Con un prezzo di partenza di €36.000 (1.6 diesel da 130 cv) e €38.500 (1.6 benzina, sempre 130 cv) è pure molto allettante, ma tenete presente che per esser soddisfatti appieno occorrerà spendere qualcosina in più. La versione come quella della nostra prova può infatti essere definita come il perfetto punto d’incontro in termini di spesa e resa: il 1.6 da 160 cv (da €41.000) eroga abbastanza potenza e l’allestimento Veloce (da €45.300) rifinisce un design che non può fare a meno di cerchi da 19” che riempiano a dovere gli ampi passaruota. Se poi c’è la possibilità, ovvio che la Plug-In è un’ottima risposta a chi necessita di più potenza, con un 1.3 da 280 cavalli, abbinato alla trazione integrale permanente Q4 (da €51.600). C’è una nuova Alfa Romeo in città ed è la degna nipote di Giulia e Stelvio. Poi io ne immagino una in versione Quadrifoglio, ma questa è deformazione professionale.
ALFA ROMEO TONALE VELOCE
Motore 4 cilindri Mild Hybrid Turbo, 1.469 cc Potenza 160 hp Coppia 240 Nm @ 1.500 rpm
Trazione Anteriore Trasmissione Cambio Automatico a 7 rapporti Peso 1.600 kg
0-100 km/h 8,8 sec Velocità massima 212 km/h Prezzo da€45.300 (esemplare in prova)