Diabolik: Dal Fumetto Alla Nuova Trilogia Cinematografica
Testo Marco Mancino
Oltre mezzo secolo, 53 anni per l’esattezza. È questo il tempo che abbiamo atteso che qualcuno si rendesse conto che al momento l’unica trasposizione cinematografica dedicata al fumetto “Diabolik” avesse bisogno di una rinfrescata. Certo, la pellicola del ’68 era divertente e realizzata anche piuttosto bene, soprattutto tenendo conto dei limiti e degli standard dell’epoca, ma non rese del tutto giustizia ad un eroe, o meglio dire antieroe sfaccettato come il re del crimine. Diabolik, l’uomo dai mille volti, la filante sagoma nera che non sbaglia un colpo, sempre affiancato dalla fedele e bellissima Eva Kant, colui che sfuggirà a qualsiasi trappola, molto probabilmente perché al volante della sua inarrestabile Jaguar E-Type nera.
Nel giro di appena tre anni (2021-2022 e 2023) i Manetti Bros, decidono di spolverare la creazione delle sorelle Giussani e portarla sul grande schermo con una produzione tutta italiana e che promette di rispettare un fumetto che è sempre andato contro gli schemi, mostrando che il segreto della longevità sono idee fresche e un’ambientazione che non s’è mossa da quegli anni ’60 (alle volte anche ’70) che tanto affascinano. Ed è proprio con uno spaccato della città di Clerville, una notte interrotta dalle sirene all’inseguimento della bruttissima replica della E-Type che comincia il primo dei tre capitoli firmati Manetti Bros. Azione e suspense che spesso sconfinano nel trash, ma lo fanno in maniera voluta, quasi a richiamare quel pizzico di ingenuità che caratterizzava quegli anni così differenti e lontani dai nostri.
Superati i primi concitati minuti in cui avremmo preferito una replica più simile all’amata Jaguar – o una direzione migliore delle scene di inseguimento – il film introduce i vari personaggi, tra cui spiccano la buona prestazione di Miriam Leone nei panni di Eva Kant e l’ottimo Valerio Mastandrea, l’ispettore Ginko nell’eterna caccia a Diabolik. Dato che non siamo un sito cinematografico non ci dilungheremo in quanto a trame, regie e altro, ma sembra doveroso lodare l’ottima fotografia e una regia che tutto sommato – tra alti e bassi – offre un degno ritratto di un fumetto che meritava il grande schermo e che finalmente l’ha avuto. Tra i pregi del franchise Manetti Bros abbiamo appunto scenografia e dialoghi che rispettano parecchio il fumetto e lo stile stesso, con dialoghi alle volte ridotti al minimo, volutamente lenti e situazioni al limite del grottesco, senza che però si finisca mai nel comico. I difetti, tolta la scelta di utilizzare una pessima replica per un paio di scene, sono le performance di una manciata di personaggi secondari, che rischiano di far sprofondare il risultato finale a causa di una scuola fin troppo teatrale.
Nonostante i minutaggi importanti Diabolik (e questo vale per le tre pellicole) riesce a intrigare e appassionare, in particolar modo se entrate in sintonia con lo stile voluto dalla regia e che reputo particolarmente azzeccato, perché capace di non snaturare il fumetto o i suoi personaggi. Nota di merito anche per il parco auto (ok, sempre trascurando l’oscena replica e qualche sottile errore a livello di targhe ripetute, quadro strumenti spento con auto in movimento e discontinuità tra ingresso e uscita di galleria). Oltre alla Jaguar E-Type abbiamo infatti un’esponenziale sfilata di vetture anni sessanta, tutte in perfette (forse troppo per sembrare vere) condizioni e spesso ordinatamente parcheggiate a bordo strada. Anche aguzzando lo sguardo non troverete nessuna intrusa, state tranquilli. S’è lavorato bene ed è un peccato che molti attacchino il franchise puntando il dito su quei pochi difetti – peraltro trascurabili – di una trilogia che non pensavamo di volere, ma che riesce nel difficile compito di portare indietro le lancette a quando stringevamo il nuovo numero di Diabolik, ansiosi di scoprire come avrebbe fatto a portare a termine l’ennesima rapina apparentemente impossibile. Per quanto ci riguarda i Manetti Bros hanno dimostrato di saper fare molto più che i video musicali. Accidenti, mi è tornata un’incredibile voglia di fumetto e per fortuna il capitolo finale della trilogia è in sala proprio in questi giorni.