La Honda Integra Type-R È Tutt’Oggi La Sportiva Che Sogni La Notte
Testo Carlo Brema / Foto Honda
Vi è mai capitato di guardarvi allo specchio e chiedervi se forse non stiamo vivendo nel momento sbagliato della storia? Voglio dire, ci sono supercar straordinarie, hypercar dalle prestazioni impensabili sino a cinque anni fa, ma per noi comuni mortali c’è sempre meno divertimento. L’epoca delle compatte sportive sembra infatti definitivamente prossima al tramonto e la metà delle poche rimaste non è capace di entusiasmare, o nel migliore dei casi costano un occhio della testa. Cifre spesso inarrivabili per i più giovani. Prendiamo per esempio Honda con la Civic Type-R, la reincarnazione di una tra le sportive migliori di sempre. Fantastica, meravigliosa, ma costa quasi 60.000€!
Se volete restare in tema Honda ho però una soluzione che saprà farvi venir voglia di uscire presto di casa con il solo obiettivo di guidare sinché non darete fondo al serbatoio e non preoccupatevi di altro, una Integra Type-R può venire a casa con voi per meno della metà della nuova Civic.
Aggiornata nel 1998, la Integra Type-R è uno di quei modelli che ha catapultato il Giappone nel mondo come fabbrica di sogni per gli appassionati di motori. Il merito è dovuto a due principi ben precisi: essere coinvolgente alla guida e renderlo possibile per un gran numero di persone. Che poi – ad essere onesti – la stragrande maggioranza del listino JDM dell’epoca era a tutti gli effetti il modo più efficace per svergognare le supersportive europee, prestazionalmente non certo paragonabili ad oggi. Ma torniamo a noi, anzi alla Integra, una due porte con motore e trazione all’anteriore che non esagera dal punto di vista estetico, fatta eccezione per il vistoso spoiler al posteriore. Quello che conta è sotto al cofano, un 1.8 VTEC di 4 cilindri in linea capace di strillare sino a 8.000 giri.
La potenza massima è di 190 cavalli e la coppia di (appena) 178 Nm, ma non provate a limitarvi ai numeri, perché la Type-R è tutto fuorché classificabile in questa maniera. Pesando appena 1.125 kg e dotata di differenziale autobloccante, la Integra è in grado di trasformarsi da confortevole coupé a sportiva assetata di asfalto. La progressione è costante e con una scala di giri simile imparerete ben presto a viaggiare a ridosso della linea rossa in maniera da sfruttare tutta la corposità del motore, giocando con il bilanciamento dei pesi che strizza l’occhio al sovrasterzo esattamente come ricalcato anni dopo con le più performanti tra le Civic Type-R.
I tecnici Honda non hanno badato tanto agli orpelli e anche l’abitacolo è estremamente blando e analogo ad una qualsiasi Integra. Troviamo però un pomello del cambio sportivo – peraltro un cinque marce che vi farà sentire la mancanza della sesta soltanto sulle lunghe tratte autostradali – ed i fantastici sedili rossi Recaro. Sì, perché la configurazione definitiva è bianca con sedili rossi. La sua immagine è immortale e fila veloce anche per gli standard contemporanei, con la differenza che per portarla al limite ci vuole molto più fegato. Infine, con una linea da coupé di questo tipo, non sa di compatta pepata, ma di piccola gran turismo. E scusate se è poco.