Renault Espace | Test Drive
Testo Marco Mancino / Foto S. Lomax
Avete presente l’Espace? La monovolume che per quarant’anni ha motorizzato l’Europa con un eccezionale utilizzo degli spazi e soluzioni sempre all’avanguardia. Bene, dimenticatela, o per meglio dire, preparatevi ad accogliere la sesta generazione, che rimescola i tratti genetici di un modello fondamentale per il brand e lo catapulta in un presente in cui il mondo degli SUV ha preso definitivamente il sopravvento. È quindi lecito attendersi grandi differenze con il modello che va a sostituire e difatti abbiamo 14 centimetri in meno in quanto a lunghezza, un valore che potrebbe far storcere il naso, perché dopotutto si parla pur sempre del modello dalle dimensioni più generose per quanto riguarda la gamma Renault, per cui si aspetterebbe di tutto, tranne che limare gli spazi. Ma vediamo di capirci di più.
La nuova Espace, come detto, prosegue il discorso introdotto 4 decenni fa dalla monovolume per antonomasia, ma sposta tutto su un piano commercialmente più fruttuoso, quello degli SUV. Lo fa partendo dalla piattaforma dell’Austral e offrendo un design molto simile ma che enfatizza il passo superiore di 7 centimetri. Abitabilità è la parola chiave, lo è sempre stata e continua ad esserlo anche se la lunghezza è inferiore rispetto a prima, ovvero 472 centimetri in tutto. C’è spazio abbondante per cinque occupanti, ma il divano posteriore scorrevole concede anche la possibilità di accedere al sesto e settimo posto, un optional per chi prevede di viaggiare con parecchi amici e parenti, in questo caso sacrificando parte del vano bagagli, che da 581 litri passa a 159. Sono invece 1.818, con tutte le sedute posteriori abbassate, un autentico furgone.
Ci sono tre allestimenti tra cui scegliere, ma un’unica motorizzazione, una Full Hybrid composta da un termico turbo 1.2 da 3 cilindri, abbinato ad un motore elettrico da 50 kW e da un motogeneratore utile ad avviare il termico e ottimizzare il funzionamento del cambio, un automatico a 6 rapporti piuttosto preciso in qualsiasi circostanza. L’Espace gode di un look sportivo soprattutto grazie all’allestimento Esprit Alpine della nostra prova, dove troviamo la famigliare vernice grigio opaca e loghi Alpine che con profili blu conferiscono una presenza su strada davvero notevole, soprattutto con cerchi che possono arrivare sino a 20 pollici. Le dimensioni generali possono trarre in inganno, perché seppure l’Espace sembri molto ingombrante, in realtà la si guida come una vettura più compatta – come l’Austral oserei dire – avvalendosi anche di ruote posteriori sterzanti, molto utili in manovra e alle basse andature, situazione in cui accorciano virtualmente il passo della vettura. Tra le modalità di guida selezionabili mediante il Multi Sense posizionato sul volante (o da schermo) si può anche variare l’incidenza del raggio di sterzata (sempre grazie al Renault 4Control), andando a trovare il compromesso ideale per le proprie esigenze e il proprio stile di guida.
Seduto a bordo mi trovo accolto da un ambiente familiare, con il bracciolo centrale scorrevole che nasconde un pozzo portaoggetti apparentemente senza fondo. Gli schermi sono due, quello di fronte al guidatore – personalizzabile – e quello posizionato centralmente e provvisto di Android Automotive, un sistema che sfrutta Google e tutte le sue App, incluso l’ottimo ed efficace navigatore. Non vi ho ancora detto che la potenza complessiva sotto al cofano è di 200 cavalli per 205 Nm di coppia, valori che possono sembrare modesti, ma che tengono conto di un peso sorprendentemente contenuto e che ferma l’ago della bilancia ad appena 1.694 chilogrammi. Sono infatti queste le caratteristiche che rendono il 3 cilindri da 1.2-litri agile in città e fuori dai centri abitati, offrendo una guida rilassata e che in modalità Sport – seppure senza velleità velocistiche – premia la precisione di un corpo vettura che legge molto bene la strada sotto le proprie ruote.
Trazione soltanto all’anteriore, un peccato perché data l’altezza da terra ci sarebbero state tutte le carte in regola per allontanarsi dall’asfalto e rendere la nuova Espace un SUV ancora più efficace di quanto in realtà sia già. Ho guidato parecchio e notato come, al pari dell’Austral, Renault stia continuando a spostare il proprio livello qualitativo sempre più in alto, lasciando definitivamente a Dacia il compito di dedicarsi a modelli di fascia d’ingresso. L’Espace ha cambiato identità, abbracciando a tutti gli effetti il segmento dei SUV e offrendo un’alternativa più generosa rispetto all’Austral – l’ho ripetuto alla nausea, ma la parentela è strettissima. L’ha fatto nell’unico modo che le consentisse di esistere in un panorama in cui le monovolume sono state ormai del tutto soppiantate da chi non può rinunciare ad un look più sportivo e un po’ di altezza da terra. Poco importa se poi non abbiamo la trazione integrale ad ampliare ulteriormente il ventaglio in termini di utilizzo. Le Techno è il primo step in listino, a €43.700, con l’Esprit Alpine a impreziosirne l’estetica a €46.500, appena prima della Iconic a €48.500.
RENAULT ESPACE ESPRIT ALPINE
Motore 3 Cilindri Full-Hybrid 1.199cc Potenza 200 hp Coppia 205 Nm
Trazione Anteriore Trasmissione Cambio Automatico a 6 Rapporti Peso 1.694 kg
0-100 km/h 8,8 sec Velocità massima 174 km/h Prezzo da€43.700 (€46.500 esemplare in prova)