
Volvo EX30 | Test Drive
Testo Andrea Albertazzi / Foto Gian Romero
Ho sempre affiancato al brand Volvo l’immagine da generosa ammiraglia pronta per addentrarsi nelle insidiose e selvagge strade scandinave. La più tipica delle famiglie a bordo, coccolata dal massimo in termini di sicurezza e da quella percezione di indistruttibilità concessa da decenni in cima alle classifiche di robustezza e affidabilità. Le cose non sono cambiate, se non per il fatto che Volvo abbia cominciato a produrre auto agli antipodi rispetto per esempio alla gargantuesca XC90. Stiamo parlando della più piccola mai prodotta, presentata anche come il modello con la minor impronta sull’ambiente mai creata dal marchio. Ecco a voi la EX30.



La crossover si posiziona infatti lo scalino subito prima rispetto alle EC40 e EX40, risaltando per un look minimalista e che soprattutto al posteriore gioca la carta di un azzardo stilistico che propone linee squadrate, esattamente secondo l’attuale trend portato avanti dal brand e dai cugini di Polestar. La EX30 profuma di nuovo e di buono, strizzando l’occhio all’ambiente anche grazie al più profondo utilizzo di materiali riciclati per sedili, pannelli porta e cruscotto, dove l’assemblaggio resta impeccabile anche laddove si ha un piacevole contrasto tra plastiche morbide ed altre più rigide. Non giriamoci intorno, nella sua classe è un gradino sopra tutte le altre proprio grazie alla percezione di qualità che permea uno degli abitacoli migliori in assoluto.


La pulizia nel design però si traduce anche nella sostanziale assegna di pulsanti fisici. Ad eccezione di alcuni comandi presenti sulle razze del volante abbiamo infatti i comandi (a sfioramento) per la chiusura centralizzata e per i finestrini, peraltro unici sia per quelli anteriori, sia per quelli posteriori, il che non è la cosa più pratica al mondo. A spiccare là in mezzo abbiamo poi l’ampio display verticale da 12,3 pollici che sfrutta il sistema Android e suddivide in tre porzioni la schermata principale, con in alto il cruscotto digitale, il grande riquadro per la mappa (Google) o per l’app richiesta e le scorciatoie in basso, non sempre pratiche in fase di marcia, come per esempio quelle del clima e delle luci esterne che avrei preferito più rapide da richiamare. Noterete la grande cura nel design delle maniglie porta, come anche l’assenza di altoparlanti a vista, sostituiti da una sound-bar della Harman Kardon, per una resa ottimale di una colonna sonora che non avrà alcun rumore di fondo, neppure il rotolamento degli pneumatici, che nella versione in prova calzano cerchi da 20 pollici.







Ok passiamo al sodo, questa è infatti in cima al listino, ovvero la Twin Motor Performance che è equipaggiata con due motori – ovviamente elettrici – e batterie da 64 kWh. Ognuno dispensa energia al rispettivo asse di trazione, con un’integrale permanente che scarica a terra 428 cavalli e 543 Nm di coppia. La potenza è neanche a dirlo impressionante, soprattutto perché l’EX30 e le sue dimensioni contenute fermano l’ago della bilancia a 1.885 kg. Detto questo, si parla di prestazioni che possono essere parzialmente tenute a bada selezionando una diversa gestione della trazione integrale e disponendo quindi di “appena” 272 cavalli. Lo stile di guida può infine essere perfezionato con One Pedal Drive, per un migliore recupero di energie in decelerazione.

Innovativa, pratica e abbastanza spaziosa, con i due occupanti anteriori comodi e quelli posteriori che potrebbero avere qualche piccolissimo fastidio per i piedi, ma nulla che impedisca un viaggio, situazione in cui le percorrenze fanno rispettare i circa 450 km di percorrenza prima di fermarsi alla colonnina per una ricarica rapida. Il tetto in cristallo laminato aumenta poi classe e luminosità in abitacolo, dove peraltro apprezziamo il cassettino apribile dallo schermo touch e un portaoggetti scorrevole che integra due portabicchieri. Restando sul tema praticità, il baule posteriore è perfettamente capiente per una gita fuoriporta, mentre quello anteriore – di appena 7 litri – si è dimostrato l’ideale per un paio di guanti (leggeri).




Ma la EX30 non è principalmente pensata per le lunghe traversate e nonostante sia in grado di farlo senza il minimo problema, il contesto cittadino e quello extraurbano sono il suo pane quotidiano. La più piccola Volvo in listino si conferma un prodotto eccezionale e che in questa particolare tonalità di giallo ne valorizza le linee che trovano il proprio culmine nei gruppi ottici: all’anteriore con l’immancabile martello di Thor e al posteriore con uno sviluppo orizzontale sdoppiato che trovo semplicemente geniale.



E poi si guida che è un piacere. È precisa, priva di rollio e nella versione con due motori e oltre quattrocento cavalli permette di togliersi qualche sfizio anche dove non lo avreste reputato necessario, magari proprio con la più classica delle auto da famiglia tipo. Non questa volta, perché il bello di guidare un’auto è proprio il fatto di prendere la strada più lunga di ritorno dall’ufficio e con una gestione veritiera dell’autonomia residua e un calcolo degli eventuali refill di elettroni, l’esperienza e la convivenza con la EX30 è rilassante come raramente capita al volante di una 100% elettrica. La EX30 che parte da circa €37.350 per la Single Motor arriva a sfiorare i 50.000 Euro con la Twin Motor Performance della nostra prova. Il bello è che anche parlando di top di gamma e portando a casa una potenza esorbitante e il massimo in quanto a sicurezza attiva e passiva, la EX30 resta ancora non soltanto la migliore del proprio segmento, ma anche una tra le meno costose.




VOLVO EX30 TWIN MOTOR PERFORMANCE
Motore Elettrico con batterie da 64 kWh Potenza 428 hp Coppia 543 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a Rapporto Unico Peso 1.885 kg
0-100 km/h 3,6 sec Velocità massima 180 km/h Prezzo €49.150 Autonomia 450 km ca.
