Testo di Marco Rallo / Foto di Daniél Rikkard
Quella di Karl Abarth è una di quelle storie che dimostrano come in alcuni casi il destino abbia dei piani prestabiliti. Il senso della sua vita sarebbe stato il mondo delle corse. Dapprima pilota di motociclette in grado di raccogliere consensi tali da far addirittura credere che utilizzasse moto truccate, Abarth si trasferì in Italia nel dopoguerra, momento in cui con la collaborazione di Ferry Porsche diede vita al progetto sportivo Cisitalia. Questo durò soltanto due anni, ma l’esperienza accumulata e il fatto di poter disporre dei materiali e delle vetture rimaste fu il trampolino di lancio per l’inizio della carriera in proprio, presentata al mondo nel 1949 come Abarth & C.
Trascorsi 70 anni e ottenuti enormi successi nel mondo delle corse, grazie alla fama acquisita come preparatore, Abarth ha principalmente lavorato su vetture FIAT, spostando in alto l’asticella delle prestazioni su modelli che in origine non spiccavano certo per quella voglia di aggredire curve che da sempre è sinonimo del mago italo-austriaco. Una parentesi doverosa, soprattutto verso coloro che legano esclusivamente l’immagine contemporanea di Abarth alle molte evoluzioni dell’ultima generazione di FIAT 500, un successo planetario che soprattutto in Europa conferma come ognuno dei modelli speciali usciti dai cancelli del brand torinese ricopra un ruolo importante nell’illustre eredità del mito Abarth.
Non si sarebbe quindi potuto festeggiare un compleanno del genere senza una versione che fosse in grado di sottolineare quanto Abarth abbia a cuore il legame con il proprio passato ed ecco perché l’attesa di provare per bene la nuova 695 70° Anniversario si faceva sempre più insistente, sinché finalmente non è arrivata nel cortile del nostro ufficio. Esemplare rigorosamente prodotto in serie limitata a 1949 unità – proprio come l’anno in cui Karl Abarth fondò il brand – si tratta della più estrema evoluzione della 500 Abarth, dopo la folle Biposto di qualche anno fa. In questo caso abbiamo 4 posti e la possibilità di equipaggiarla con cambio automatico o con il più coinvolgente manuale a 5 rapporti.
A rendere unica la 70° Anniversario ci sono tutta una serie di tratti estetici che fanno subito capire quale versione vi troviate davanti, ovvero il colore Verde Monza 1958, che è l’ennesimo tributo al passato, stavolta al colore della prima 500 Abarth che proprio sul circuito italiano ottenne 6 record internazionali, passaruota e profili in Grigio Campovolo, scacchiera sul tettuccio, cerchi da 17” pollici e lo spoiler regolabile tra ben 12 posizioni da 0° a 60°, situato al posteriore a confermare quanto la Anniversario sia pronta ad elevare il divertimento alla guida e la precisione tra le curve offerta anche dal differenziale autobloccante di tipo meccanico. Per tutto questo e per mettersi in garage un pezzo dal possibile futuro collezionistico, occorre sborsare 34.600 €, non certo pochi spiccioli soprattutto se teniamo conto che il 1.4 turbo non è stato toccato. Per farsi un’idea precisa di un’auto del genere non bisogna però lasciare che siano numeri e specifiche a tenere banco, non resta altro da fare che guidare sinché il piccolo serbatoio non si svuoti più e più volte ed è esattamente ciò che abbiamo fatto durante le nostre settimane di prova.
Quel che è certo è che ogni Abarth sia in grado di strappare un sorriso sul volto di chi la guida. Grazie alle sue ridotte dimensioni è pur sempre una vettura che strizza l’occhio ad un utilizzo totale, semplice da parcheggiare in città e fantastica da guidare lontano dai centri abitati, mantiene quella ricetta introdotta con la prima incarnazione della nuova Abarth 500, qui con gli stessi 180 cavalli della 595 Competizione e con lo scarico Record Monza di serie a svegliare i vicini quando rientrate a casa la sera tardi, soprattutto se avete appositamente dimenticato di disinserire la modalità Sport. È infatti in questo caso che la risposta dell’acceleratore si fa più affilata, lo sterzo più preciso e il rumore emesso dalle due coppie di terminali più forte, portandovi a condurre la 70° Anniversario come se steste fuggendo dopo una rapina in banca. Così, con il coltello tra i denti e lo sguardo concentrato sulla strada si va alla ricerca di quelle curve che possano confermare quanto la piccola bomba torinese riesca a limitare il sottosterzo, azzerare quasi totalmente il pattinamento dell’anteriore e godere di percorrenze di curva che non avrei mai pensato possibili, soprattutto tenendo conto che il corpo vettura è pur sempre stretto, alto e che la seduta è sempre quella che ti fa sentire sull’auto e non dentro la stessa – difetto risolvibile con poche centinaia di Euro, rivolgendosi ai numerosi fornitori di staffe ribassate che renderanno la posizione di g uida finalmente ideale anche per chi è più alto di 1 metro e mezzo.
Abarth sta a velocità, come il pane alla Nutella. Non fatevi ingannare dal fatto che sotto al grande scorpione sul cofano anteriore ci sia un piccolo 4 cilindri da 1.4-litri e 180 cavalli, perché c’è anche una generosa turbina che sprigiona una coppia massima di 250 Nm a circa 3.000 giri, momento in cui puoi realmente percepire una spinta nella schiena e vedere come la 695 schizza verso la tornata successiva in un frastuono sonoro e sensoriale molto simile a quello delle leggendarie bare su ruote dei mitici anni 80. Per essere una “tutto-avanti” quest’Abarth adora le curve, in particolare quelle più strette, affrontate con un telaio molto rigido e con la consapevolezza che un passo così ridotto (2.300 mm) le consenta di mordere sul punto di corda, l’attimo immediatamente successivo all’ingresso nella curva stessa.
La 70° Anniversario mantiene sostanzialmente un buon 90% della 595 Competizione anche nell’abitacolo, aggiungendo una targhetta celebrativa che ne conferma la produzione limitata ed anche se in definitiva avrei sbavato per qualcosa di ancora più estremo come fatto in occasione della Biposto, dopo le settimane in sua compagnia mi son reso conto che non allontanarla troppo dal concetto di sportiva per tutti i giorni sia stata la scelta migliore per renderla davvero formidabile nel mondo reale, dove ciascuno di noi può avere bisogno di una singola vettura per andare al lavoro durante la settimana e attaccare un passo di montagna nel weekend. I freni maggiorati e il fatto di pesare poco più di 1 tonnellata sono poi il plus che rende le compatte sportive taglia XS tra i giocattoli più divertenti in circolazione. Giocattoli parecchio costosi in questo caso, ma pur sempre quello che serve per disegnarci un sorriso da una parte all’altra del viso.
ABARTH 695 70° ANNIVERSARIO
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.368cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 5 rapporti
Potenza – 180 cv @ 5.500 rpm
250 Nm @ 3.000 rpm
Peso – 1.110 kg
Accelerazione – 6,7 sec.
Velocità massima – 225 km/h
Prezzo – da € 34.600
Produzione – 1.949 unità