ICONS
ALFA ROMEO 8C COMPETIZIONE
Testo Carlo Brema / Foto Alfa Romeo
Come abbiamo eviscerato in occasione della nostra visita al Museo Storico Alfa Romeo di Arese (numero 83), Alfa Romeo è da sempre stata caratterizzata da una storia travagliata, che l’ha vista affrontare colpo su colpo le numerose avversità economiche che hanno costellato un’eredità passata sotto più mani e che sembra abbia finalmente trovato una certa stabilità nell’ultimo decennio, con una maggiore attenzione verso l’ampio ventaglio rappresentato dalla propria clientela, da un lato autentici appassionati e cultori della guida, dall’altro fruitori di automobili per il più classico spostamento casa-lavoro. Se la prima delle due categorie è quella che maggiormente ci interessa, va anche detto che non si respira di solo amore e che basare il proprio fatturato sulla gamma prestazionale del proprio listino sarebbe un po’ come viaggiare a 200 all’ora dritti verso il baratro.
Prima la splendida 4C e poi le Giulia e Stelvio Quadrifoglio hanno ricordato il glorioso passato che ha valso ad Alfa Romeo il soprannome di cuore sportivo, ma anche dato quello stimolo utile nel riporre cura e dedizione anche per le varianti meno hardcore della berlina e del SUV del biscione. Questa sorta di svolta, una delle tante attraversate dal marchio, è tutto fuorché casuale, ma soprattutto va attribuita a uno dei modelli più interessanti mai prodotti dall’essere umano. Si chiama 8C Competizione. Presentata come concept car al Salone di Francoforte del 2003, il magnum opus del designer tedesco Wolfgang Egger è la massima incarnazione di instant classic, un oggetto puro e destinato a risvegliare emozioni e sensazioni sopite nell’animo di chi siede al posto di guida e anche soltanto di chi, osservandola da vicino, scorre le proprie pupille lungo le sinuose forme che anche a distanza di quasi vent’anni, sembrano averla cristallizzata nel tempo.
La 8C Competizione venne poi prodotta a partire dal 2007, in 500 esemplari con carrozzeria coupé e due anni dopo – nel 2009 – in 329 spider, con tettuccio apribile in tela. La variante coupé è senza dubbio la più morbida nelle linee, approfittando della presenza di un lunotto posteriore ricurvo che avvolge il piccolo vano bagagli ricavato dietro ai due soli posti. Ciò che rende grandiosa la 8C è però la sua umanizzazione, un processo scatenato da un aspetto che riprende gli stilemi del brand e li stravolge sviluppandoli su un corpo vettura che preso nel dettaglio non risulta mai armonioso in maniera assoluta, ma che nell’insieme crea un disegno maledettamente amalgamato con ciò che la vettura stessa rappresenta, ovvero il più puro coinvolgimento emotivo del guidatore.
A questo proposito ci si avvale di ampio utilizzo di fibra di carbonio che ferma l’ago della bilancia a poco di più di una tonnellata e mezza (1.585 kg per la precisione), di un V8 da 4.7 cc Maserati che sbraita i suoi 450 cavalli a 7.000 giri, ma anziché sprigionare prestazioni da velocista, indossa i panni di un gran turismo dal cuore tenero, di quelle che vogliono valorizzare ogni singolo attimo del viaggio, dal primo momento in cui il boato emesso dai terminali di scarico assale i timpani e incita a pizzicare la linea rossa come se giocassi al gatto che insegue il topo. Il cambio, montato al posteriore in perfetto stile Alfa Romeo, è un robotizzato sequenziale a 6 rapporti e non è niente di fantascientificamente rapido o preciso, ma anche in questo caso dove alcuni vedono un difetto, si finisce per apprezzare quell’umanità offerta da piccoli angoli mai smussati. Il differenziale autobloccante cerca in tutti i modi di elevare il fattore dinamico, ma lo sterzo non è fatto per lanciarsi da una curva all’altra con il coltello tra i denti, alla 8C Competizione non interessano i numeri, ma i fatti, anzi le emozioni.
Nella sua imperfetta perfezione avviene una costante esplosione di sensazioni che nonostante uno 0-100 km/h in appena 4 secondi e una velocità massima dichiarata in 306 orari, mette in secondo piano la pura velocità e la destinazione, enfatizzando ciò che essa è in grado di regalare tra la partenza e l’arrivo. Inoltre, la 8C non è soltanto sontuosa nel suo design esterno, ma offre anche un abitacolo che strizza l’occhio ad uno stile classico, con dei meravigliosi sedili in pelle (la struttura è in carbonio) che ben si integrano con una plancia moderna per fortuna priva di schermi e che abbina alla perfezione le forme tondeggianti della strumentazione situata proprio sopra una manciata di pulsanti, alla radio e quindi al tunnel con i bottoni per la selezione delle marce, interamente rivestito in fibra di carbonio.
Quando si parla di emozioni su ruote, uno tra i primi nomi è quello dell’Alfa Romeo 8C Competizione, la quale prende in prestito il coinvolgimento garantito dalla cugina Maserati GranTurismo e lo adatta per un abito ancora più esclusivo e carico di storia. Semplicemente sentire il sound del suo 8 cilindri è un’emozione unica, viscerale, assurda, ma guidarla è l’unico modo che consente di comprendere la magia di questo modello che ha dato il via ad un nuovo capitolo per la storia del brand. Venduta inizialmente attorno ai 170.000€, la 8C ha quasi raddoppiato il proprio valore, principalmente per il fatto che trattandosi di una vettura prodotta in serie limitata sia divenuta preda di collezionisti, ma la realtà è che non è una semplice dream car, bensì uno strumento quasi senziente, che sa molto bene quali tasti solleticare per mostrare la sua natura umana, la stessa che la rende imperfettamente perfetta, l’automobile ideale per innamorarsi di nuovo del biscione di Arese.